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Inizia la stagione 2011/2012 al Teatro della Tosse di Genova con questa breve e lieve drammaturgia originale di Amedeo Romeo, in scena dal 20 al 30 ottobre. Produzione del Teatro della Tosse in collaborazione con il Festival della Scienza che, in contemporanea e dedicato ai 150 anni dell'unità di Italia, si sta svolgendo in città, si avvale della regia di Emanuele Conte e dell'ottima performance attoriale dei bravi Enrico Campanati, un Mr. Wiz sempre in bilico tra ironia e cialtroneria, Pietro Fabbri, Osvaldo l'ingenuo Charlot di provincia dai toni pastellati da romantico mimo, e Silvia Bottino, Libbie la libellula, donna perduta un tempo e recuperata dai sogni alle speranze dell'oggi. Sospeso tra le ingenuità del teatro di strada e i ritmi improvvisamente frenetici e inaspettati del vaudeville o della comica finale, lo spettacolo recupera e valorizza il gusto tradizionale del Teatro della Tosse per le macchine di scena, con un carro di tespi di luzzattiana memoria che, al centro della scenografia mobile di Luigi Ferrando, percorre, travestendosi, le mille miglia della fantasia infantile ma non solo, guidato inspiegabilmente dall'ombra del grande Generale che contemporaneamente sta facendo l'Italia. Il caro dei tre guitti, romantici, sognatori ma anche avari e truffatori, nasconde però un terribile e tragico segreto il cui divelamento apre la strada all'amore tra Osvaldo e Libbie in un Happy End fantasioso e comico. Drammaturgia lieve, dicevo, ma ricca di sfumature e sottotesti, in specie nel recupero di un tono didattico che ripropone una sintassi di brechtiana memoria, anche grazie agli intermezzi musicali con le belle canzoni di Federico Sirianni, a riproporre quasi un musical educativo. Si divertono i bambini ma forse di più gli adulti che li accompagnano e tutti hanno applaudito con un calore inaspettato e insieme necessario.