Le passioni della mente nel teatro di Joanna Baillie
di Isabella Imperiali
Editoria e Spettacolo - Roma 2007
pagg. 328 € 15,00
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La recente rivalutazione critica della produzione drammatica inglese, che va dal 1770 al 1840, ha salvato il lavoro di tante drammaturghe del periodo romantico dall’amnesia generale. Una produzione femminile molto ricca, da cui è emersa con rinnovata forza la figura di Joanna Baillie (1762-1851). Della prima edizione di “A Series of Plays” – più nota come “Plays on the Passions” – le opere teatrali che imposero la drammaturga sulla scena letteraria inglese nel 1798, sono qui presi in esame e presentati nella versione italiana il Discorso introduttivo, saggio in cui l’autrice espose il suo progetto di indagare le passioni, e De Monfort, tragedia incentrata sull’odio, che vide sul palcoscenico del Drury Lane di Londra cimentarsi i maggiori attori inglesi del periodo: Sarah Siddons, John Philip Kemble e Edmund Kean. Della terza edizione di “A Series of Plays”, del 1812, è presentato in traduzione un estratto della Prefazione – Al lettore – in cui l’autrice espresse la nostalgia per teatri più raccolti, denunciò i limiti delle pratiche sceniche del tempo e indicò soluzioni tecniche molto innovative.