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La lingua teatrale di Emma Dante
di Anna Barsotti
Edizioni ETS Pisa 2009
pagg. 264 € 18,00
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Una delle artiste maggiormente seguite dalla cronaca e critica teatrale degli ultimi anni, Emma Dante, diventa, con questa pubblicazione firmata da Anna Barsotti, oggetto di un importante studio monografico. Il saggio critico analizza qulla trilogia "della famiglia siciliana" che ha forse segnato, dal 2001 al 2004, le tappe più significative dell'affermazione della regista Palermitana e del suo gruppo Sud Costa Occidentale. La scelta da parte della Barsotti di questi tre spettacoli "MPalermu", "Carnezzeria" e "Vita mia", è dovuta al loro maggior consolidamento sia dal punto di vista drammaturgico che da quello di un riscontro per così dire "storicizzato" del giudizio del pubblico e della critica. Il titolo del volume ci introduce alla struttura analitica utilizzata che, come dice la stessa autrice, risulta essere double face. La lingua teatrale non è infatti soltanto quella del dialetto Palermitano, contaminato via via che si procede con le successive riscritture e versioni finali culminate dalla pubblicazione in volume, da una sempre maggiore presenza d'Italiano, ma anche quella lingua non verbale che è tipica di questo teatro in cui il corpo dell'attore, la mano della regista sull'uso dello spazio, delle luci e persino delle coreografie, assume un ruolo se non preponderante per lo meno di eguale importanza nei confronti del testo scritto. L'analisi del linguaggio è dunque doppia e parallela e può essere letta, come dice la stessa saggista, anche al contrario: partendo dal linguaggio della scena per arrivare a quello della parola. Il punto di osservazione si avvale delle diverse versioni dei testi disponibili e delle repliche viste in occasioni cronologicamente e contestualmente distanti, oltre che sulla ripresa in video. Ne risulta un quadro attento e al tempo stesso appassionato del risultato "storicizzato" ma anche del modo di lavorare di questa regista e dei "suoi" attori. Biografia artistica, Teatrografia e una raccolta di foto di scena completano l'opera.