Un invito, via mail. Un appartamento al Vomero, bel quartiere napoletano. L’invito arriva da un’addetta stampa. La casa è quella del drammaturgo napoletano Manlio Santanelli. A Napoli, si sa, Santanelli apre le porte della sua casa in varie occasioni: incontri, giornate letterarie, riunioni, invitando non solo i lavoratori dello spettacolo, gli amici, i giornalisti, ma tutti coloro che siano pronti a parlare e a ragionare di teatro.
Il 4 ottobre ci ritroviamo a suonare al campanello di casa Santanelli. Un via vai di attori, autori, registi e giornalisti, una miriade di persone che di solito vediamo in scena. La porta si apre, ad accoglierci, tra il chiacchiericcio, le battute e gli abbracci dei saluti vari, l’addetta stampa Milena Cozzolino, poi presentazioni varie con Manlio Santanelli, la moglie, saluti e baci con vari amici di vecchia data. Il salotto, tappezzato da librerie zeppe di volumi, manifesti, locandine, ospita le menti che hanno creato e hanno voluto dar vita, per il primo anno, al progetto IL TEATRO CERCA CASA. L’atmosfera è particolare: in fondo assistiamo ad un pezzo di storia del teatro italiano, con una scelta innovativa di ambientazione. L’idea non è nuova, ma arriva anche a Napoli. Gli spettacoli vengono messi in scena in appartamenti privati. Attori, autori e registi napoletani si cimentano in questa avventura, instaurando dei rapporti non solo artistici, ma anche di amicizia, con i proprietari delle varie case messe a disposizione. Numerose famiglie di Napoli e provincia danno liberamente la loro disponibilità, affinché i locali della propria casa possano ospitare alcuni spettacoli. Il meccanismo ovviamente prevede che orari e giorni siano stabiliti insieme ai padroni di casa e in base agli impegni lavorativi e familiari, nonché in base a quelli artistici di ogni compagnia. Si utilizzeranno sedie, divani, locali e oggetti già esistenti nelle case. Il pubblico eterogeneo viene stabilito in un numero di 30 partecipanti e le location comprenderanno anche la provincia per dare vita ad un circolarità di spettacoli abbastanza estesa. Previsto anche il pagamento di un biglietto –contributo, la cui quota verrà elargita in gran parte agli attori e in piccola percentuale versata in un fondo cassa per eventuali spese di allestimento luci. Gli spettacoli in scena, inizialmente in un numero di 10, in realtà sono diventati 22, scelti da una commissione giudicatrice, che sarà presente anche l’anno prossimo, quando verrà considerato anche il giudizio di una giovanissima spettatrice. I testi prevedono scritti inediti o rielaborazioni di classici, gli attori e gli autori sono conosciutissimi, giovani e meno giovani, ma è previsto anche un lavoro realizzato da un regista emergente con la collaborazione di un’attrice emergente: DELIRIO LUCIDO DI UNA PSICOTERAPEUTA di Valeria Bassolino, regia di Giuseppe Roncioni con Valeria Bassolino. L’anno prossimo si opterà, quindi, anche per la scelta di autori e testi emergenti. Il progetto vede la presenza e la collaborazione anche di Livia Coletta e Ileana Bonadies, e della casa editrice Caracò per la collaborazione e la realizzazione del logo de IL TEATRO CERCA CASA. Come fare per prenotarsi? Il contatto principale è il social network facebook: basta accedere alla bacheca de IL TEATRO CERCA CASA, per ricevere tutti gli aggiornamenti su spettacoli, date, orari e luoghi. Ovviamente non verranno resi pubblici né i cognomi delle famiglie, né le vie degli appartamenti, bensì solo le zone e i quartieri, ma prenotando la propria presenza all’indirizzo
Il teatro cerca casa
- Scritto da Emanuela Ferrauto
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