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Dietro la scena un palcoscenico vuoto e sulla scena due donne, raccontano la loro storia fra le pareti di un’antica libreria. Franca e Leona, rispettivamente vedove di De Gasperi e Togliatti,  si prendono una rivincita sulla Storia. Scelgono un’altra storia e ragionano sull’amore e sulla libertà di scelta di là dai giochi politici, dalle soffocanti stanze del potere. L’amore è una cosa meravigliosa, recita il sottotitolo. A teatro è possibile inventarsi un’altra vita, il gioco è facile ma bisogna saperlo condurre fino in fondo.  Antonio Tarantino, drammaturgo contemporaneo, due volte vincitore del premio Riccione, riesce benissimo a condurre questo gioco, un testo comunque difficile, dove la parola scorre come un fiume, senza azione scenica, “teatro di parola” appunto. Tarantino con il suo terzo capitolo della “Trilogia italiana”, seguendo un percorso di ricerca storica e riflessione sul teatro, racconta grandi protagonisti della nostra politica. L’autore in questa sua opera parla al presente e sceglie la parodia per proporre una rilettura del passato comune. Una parodia che comunque narra una realtà tutta italiana e forse non solo italiana: i calcoli politici dove tutto è già stato pensato e deciso, la corruzione, la lotta per la conquista dei vertici, l’uso meschino dell’amore per il raggiungimento del potere…Nei primi due capitoli, “Gramsci a Turi” e “Trattato di pace”, il drammaturgo si sofferma su sotterfugi e complotti noti, in Esequie solenni, invece, si abbandona ad un teatro più intimo e dialogato e sceglie due donne, non solo compagne di uomini famosi, ma loro stesse al centro della scena politica, per sottolineare una “dicotomia continua, tra verità della storia e dimensione delle scelte interiori”. La regia di Andrèe Ruth Shammah è chiara, senza inganni, parafrasando Manzoni potremmo dire che il teatro è una finzione che dice la verità, anche la scenografia rivela il desiderio di non sottrarsi alla verità, una scena in parte costruita e in parte solo accennata da un grande trompe-d’oeil . La musica di Michele Tadini, incompiuta, spezzata, segue lo stesso percorso e racconta  i due livelli,  quello dei sentimenti e quello della ragione, ritmi ora dolci, ora angoscianti . Scambi di ruoli, didascalie pronunciate ad alta voce, ci ricordano continuamente che stiamo assistendo ad una  finzione teatrale, una finzione che tuttavia diventa una ricerca importante, la ricerca della verità. Con Esequie solenni, il teatro Franco Parenti apre il ciclo “Politica e sentimenti. Quando il privato si fa storia”, un percorso per raccontare l’Italia attraverso una riflessione sul potere, sulle sue contraddizioni, sul conflitto pubblico-privato, sulle fragilità delle personalità politiche che hanno segnato la storia recente della nostra Repubblica.  Di fronte a un testo così difficile da rappresentare, la regista sceglie la strada della semplicità, le due attrici, bravissime nello scambio dei ruoli, recitano alleggio, e fuggono dal leggio stesso, dalla parola narrata, come in una fuga dalle maglie del potere. Infatti, alcuni momenti scenici diventano veri e propri giochi di recitazione, gag, duetti… La giovane Nilde Iotti fa visita all’anziana Donna Franca per chiedere consigli  in un momento molto difficile della sua vita. Togliatti è morto da poco, che cosa deve fare? Abbandonare il partito, seguire un nuovo amore o farsi sommergere dagli apparati dalle commemorazioni? Nel finale che stravolge la Storia, sceglierà l’amore. Nella parola scenica di Tarantino che mescola poesia, slang, gergo, citazioni , tipico del suo linguaggio teatrale, emerge il vissuto di due donne, un vissuto comune ,fatto di sacrifici, di un asfissiante privato, soffocato dalla dimensione pubblica che assorbe i loro consorti anche dopo la morte. Pur nella loro diversità, schiva e devota la più anziana, fiera e militante la più giovane, le due donne raccontano solitudini al femminile. Che fare? “Primo mai disperare. Secondo leggere tutte le carte  perché ogni scrittura è un messaggio grazie al quale uomini parlano ad altri uomini. E per quanto insensate siano le parole che sono state scritte, in esse qua e là qualcosa tradisce ciò che noi stessi siamo o che avremmo potuto o dovuto essere”. Due ottimi consigli da seguire nel quotidiano, ne aggiungerei un terzo: andate a teatro.

ESEQUIE SOLENNI. Teatro FRANCO PARENTI
di Antonio Tarantino
con Ivana Monti e Laura Pasetti
Regia Andrée Ruth Shammah. Scene Gian Maurizio Fercioni.
Produzione Teatro Franco Parenti