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Titivillus pubblica questa trilogia di Daniele Timpano, probabilmente non premeditata dall'autore, che con Dux in scatola e la segnalazione al Premio Scenario di qualche anno fa, ha ottenuto una notevole spinta alla notorietà. Il pezzo era anche già stato pubblicato in volume nel corso delle sue repliche. Qui, come detto, viene accostato agli altri due più recenti testi, Risorgimento pop scritto in complicità con Marco Andreoli, e il recentissimo, e tuttora in scena, Aldo morto, che ha inoltre ricevuto da pochissimo il Premio rete critica anche con il voto della nostra testata. A quest'ultimo proposito va comunque subito precisato che, per quanto mi riguarda, il voto è andato più al drammaturgo performer che al singolo testo, soprattutto se si mette a confronto Aldo morto con la produzione pregressa dell'artista romano e di cui questo volume offre ai lettori una discreta ed esemplare porzione. Personalmente conosco Timpano fin dai suoi primi lavori, da lui definiti "operine", sritti, e non sempre portati in scena, già dalla fine del secolo scorso. Dramma.it ha infatti segnalato uno dei suoi primi drammi: "Per amarti meglio", datato 2000, che continuo a considerare, dal punto di vista drammaturgico, uno dei suoi pezzi migliori. Venendo al libro possiamo dire che da questi tre lavori emerge l'indole dissacrante, informale, creativa ed originale del drammaturgo ma soprattutto del performer. Il personaggio dei suoi testi è sempre lui stesso che fa finta di essere qualcun altro o che racconta una storia. Tre pezzi di storia italiana: il fascismo, il risorgimento, gli anni di piombo, letti e raccontati di sbieco, da angolazioni particolari. Il teatro di Timpano (con il contributo in un caso di Andreoli) è un teatro cucito addosso a se' stesso, alla personalità e al carattere dell'autore. Mi verrebbe da definirlo il frutto di colpi di genio, di sterzate improvvise e sempre spiazzanti. Ma l'impressione che mi deriva dalla lettura (e dalla visione) di questo teatro è quella di subire un insulto meritato. Dell'insulto ha infatti la crudezza, la provocazione, il grediente d'impulsività e d'imprevedibilità. Talvolta, dell'insulto, ha anche la grevità e la volontà di offendere. Ma ragionandoci sopra si ha la sensazione che tutto quello che ci colpisce ha le sue ragioni, per quanto spiacevole appaia a tratti questo insulto, non ci resta che ammettere che chi lo proferisce ha pienamente ragione. I tre lavori sono corredati da importanti mini saggi firmati da Graziano Graziani, Attilio Scarpellini, Antonio Audino, Lorenzo Pavolini e Paolo Puppa. Una collezione di foto di scena e la teatrografia completano la pubblicazione.

Storia cadaverica d'Italia
di Daniele Timpano
Titivillus 2012
Pagg. 194 € 14,00
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