Pippo Delbono presenta a Milano in anteprima il suo “Racconti di giugno” che andrà in scena allo strehleriano Piccolo Teatro nella stagione 2013-2014. Un progetto intenso e appassionato che pare battezzare sotto i migliori auspici un evento felice per la città di Milano. E’ nato un nuovo festival di teatro contemporaneo, è “Illecite Visioni”, vigorosamente voluto da Mario Cervio Gualersi, direttore artistico, e sostenuto dal Comune di Milano e dall’associazione glbt milanese CIG Arcigay. Un festival lampo, solo quattro giorni di rappresentazioni serali al sempre affascinante Teatro Filodrammatici, a ridosso della Scala. Ma il vero pregio di questa primissima edizione del festival è la formula che esso propone. Si tratta di una breve rassegna di teatro a tematica omosessuale che vuole portare anche a Milano una rassegna degna dell’ottimo “Garofano Verde” romano, che da anni raccoglie un numerosissimo pubblico grazie all’accorta direzione artistica di Rodolfo Di Giammarco. Non che a Milano non ci siano già stati altri tentativi di teatro glbt, ma stentarono a decollare per uno spiacevole fraintendimento di fondo. Che la tematica sociale fosse sufficiente a riscattare la povertà di espressione. Che la scarsità di vis espressiva potesse essere compensata dalla benevolenza del pubblico. Illecite Visioni porta invece grandi nomi del teatro contemporaneo a confrontarsi col pubblico milanese, che anche questa volta ha mostrato di rispondere in modo entusiasta all’appello. Che l’anno prossimo si possa immaginare una seconda edizione di dimensioni e ambizioni più elevate? Gli organizzatori non nascondo la concreta possibilità che questo accada. L’impronta dell’edizione 2012 è di notevole carattere. “Cuore nero” di Fortunato Calvino, che ne è anche il regista, racconta dell’amore omosex tra due giovani affiliati di mafia, con i bravi Ivano Schiavi, Pietro Iuliano, Mariano Gallo e Loredana Simioli (coprotagonista del film “Reality” di Matteo Garrone), mentre Salvatore Rizzo firma “Le mille bolle blu”, storia d’amore tra un barbiere di borgata e un avvocato di successo, diretto e interpretato da Filippo Luna (Premio Associazione Nazionale Critici 2010). Con “Quelle due ovvero la calunnia” (di Lilian Hellman), Luciano Melchionna riporta in scena un testo di grande scalpore negli anni Trenta, storia d’amore tra due donne interpretate dalle appassionate Marina Rocco e Lucia Mascino. Il fiore all’occhiello della rassegna è il bel “Racconti di giugno” di Pippo Delbono, anticipazione del progetto che sarà presentato al Piccolo Teatro di Milano nella stagione 2013/2014. Come racconta lo stesso Delbono al suo pubblico dopo lo spettacolo, i testi sono nati dall’unione di brani già recitati o riscritti da Delbono uniti a lacerti biografici, racconti di dolori e di morte con un sorriso malinconico sulle labbra. I toni melodrammatici sono scongiurati in ogni modo con uno stile recitativo che salta di registro e armonizza il tutto con l’io lirico, mentre scorre la parafrasi di Sarah Kane e il dolore di vivere di Pasolini. Il risultato è «una sorta di diario di bordo, un'introspezione sul senso nascosto delle relazioni, sul lato dei desideri non espressi ma mostrati, sulla curiosità per gli altri, il filo rosso degli invaghimenti, la coscienza di una bellezza senza confini nelle storie, l'ardore non solo etico delle scene della vita e nelle scene del teatro, l'estasi delle cose che si perdono e che gli altri non ti perdonano, quel qualcosa di se stesso mai detto perché forse mai chiesto. Le coincidenze (tante) nel mese di giugno, il mese in cui sono nato», racconta Delbono. Si piange e si ride, il confine tra il teatro e la vita si fa labile, la vita diventa una rappresentazione teatrale che solo il calo del sipario avrà la forza di spezzare, il teatro si trasforma in tranche de vie drammaticamente comico. Bobò, compagno di strada per anni, sordomuto strappato al manicomio, interviene alla fine dello spettacolo come parte integrante dello spettacolo stesso e raccoglie l’applauso del pubblico insieme al suo Pippo, che lo ha accompagnato sui palchi di mezzo mondo con candore e sincerità.
Illecite visioni
- Scritto da Daniele Stefanoni
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