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Intelligente, divertente e satirico. Parliamo dello spettacolo “L’arte del dubbio”, versione teatrale di Stefano Massini, tratta dall’omonimo libro del magistrato e scrittore barese Gianrico Carofiglio, in scena al “Verga” di Catania per La Contemporanea, all’interno della stagione di prosa dello “Stabile” etneo, con la regia di Sergio Fantoni e l’interpretazione di Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, supportati dalle musiche di
Cesare Picco eseguite dal vivo da Nicola Arata. In circa 90’ la coppia Piccolo-Viviani da vita sulla scena (in un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci, in pieno stile teatro-cabaret brechtiano) un vero e proprio “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato. Lo spettacolo, ben costruito ed elegante, grazie alla scenografia, i costumi ed il disegno luci di Nicolas Boley, è una moderna commedia dell’arte, articolata in dieci quadri in cui Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, nei panni dei tipi più disparati, giocano sulle parole, sull’insinuarsi continuo nella quotidianità del dubbio, sulle varie sfaccettature della verità, sullo strumento dell’interrogatorio e sulla forma del processo. Partendo dall’idea originale del libro del magistrato Carofiglio che parla delle principali tecniche di interrogatorio, facendo così diventare la giustizia argomento di conversazione, Stefano Massini ed il regista Sergio Fantoni creano un meccanismo, uno spettacolo, che funziona, diverte e fa riflettere, grazie soprattutto alle doti, alla bravura, della coppia Piccolo-Viviani che da vita ad una pièce dalla forma non convenzionale e che tra lo sketch e la riflessione, rievoca anche, con due toccanti monologhi, episodi dolorosi della nostra recente storia, come quelli degli operai bruciati vivi alla Tyssen di Torino o l’uccisione di Don Peppino Diana, vittima, prima che della camorra, delle malelingue. Il tutto, dall’episodio più leggero (come quelli del peccato originale nell’Eden o dei coniugi Tomphson che nell’America anni ’50 si trasformano da borghesucci in astuti venditori) a quelli di cronaca più crudi, per raccontare quello smarrimento, soprattutto dei nostri giorni, delle coscienze annegate quasi nel calderone della relatività del pensiero. In scena, quindi, su un simpatico e colorato teatrino da fiaba, con lateralmente un bravissimo musicista come Nicola Arata, si muovono due clowns, i bravissimi Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, in camicia bianca, con salopette e bombetta neri, usando qualche parrucca, che aprono e chiudono, con grande abilità ed eleganza, un dialogo sul dubbio partendo dalle nude sagome di Adamo ed Eva, tentati a mangiare la famosa mela da un serpente che insinua loro il dubbio con la D maiuscola. E poi c’è anche la voce di Dio (che è quella di Gioele Dix) che detta il suo decalogo di dieci punti. In scena truffatori e pentiti, poliziotti e camorristi, una variegata umanità pronta a testimoniare la verità o la menzogna, in un teatrino chiamato realtà. Spettacolo, come detto ben costruito, intelligente e con due eccellenti interpreti come Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani che, con eleganza, riscuotono durante e soprattutto alla fine della pièce, gli applausi del pubblico, raccontando la guerra fra Vero e Falso, facendo riflettere su ciò che sta intorno a noi, di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole.

L’arte del dubbio
dal libro di Gianrico Carofiglio
Versione teatrale di Stefano Massini
con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani
Regia di Sergio Fantoni
Scene, costumi e disegno luci di Nicolas Bovey
Musiche di Cesare Picco eseguite dal vivo da Nicola Arata
Foto di scena di Daniela Zedda
Produzione La Contemporanea
Stagione di prosa 2012-2013 Teatro Stabile di Catania
Teatro Verga di Catania
22-27 Gennaio 2013