Pin It

Aria di innovazione. Voglia di dire qualcosa di nuovo, prendendo spunto proprio da un noto testo come quello di Carroll e da un personaggio dalle mille sfaccettature e significati come quello di Alice. Parliamo della frizzante messinscena, alla storica Sala Magma di Catania, in apertura di stagione, di “Alice al cubo” di Alessandra Barbagallo accattivante per grandi e piccini favola in musica, con la regia di Giuseppe Balsamo e Giorgia Boscarino. Prendendo spunto dalle peripezie di Alice nel noto paese delle meraviglie il gruppo della Sala Magma, sperimenta, taglia, incolla, traduce in musica il lavoro di Lewis Carroll, trasportando ai nostri giorni il personaggio della giovane Alice che, da figura da favola, diventa ora una ragazza annoiata e scontenta di tutto ciò che la circonda. E l’Alice dei nostri giorni, morta sulla scena per noia (male sempre più incurabile dei nostri tristi tempi) viene proiettata, non si capisce bene come (magia del teatro o meglio di un assortito gruppo di personaggi di un universo parallelo), in un paese meraviglioso, diverso, strano. La povera o fortunata (decidete voi!) Alice si ritrova in un vortice di situazioni bizzarre e con personaggi che cercano di scuoterla dal torpore della noia, di offrirle una seconda possibilità. Con le musiche originali di Giuseppe Balsamo, arrangiate da Massimiliano Pace, l’effervescente gruppo di attori in scena, guidato dalla scontenta Alice (una convincente Alessandra Barbagallo) diverte, intriga, il pubblico con strampalati personaggi quali un coniglio ed un bruco parlanti, un cappellaio matto, una dittatrice regina che non ascolta il suo popolo ma lo decapita; un pappagallo, un cuoco, un sette e cinque di picche. Gli abitanti di questo paese delle meraviglie in una sorta di casa dei matti, si inseguono, si alternano nel loro mondo altro, per vincere la noia razionale dell’Alice moderna che ancorata al suo noioso mondo, pare, comunque, refrattaria ad ogni tentativo o ad ogni altra possibilità di vita. Spettacolo ricco di spunti, di trovate interessanti e che partendo dall’idea dell’Alice di Carroll confeziona, in circa un’ora,, una pièce che mette in luce il lavoro, la fantasia, l’impegno del gruppo di protagonisti della Sala Magma, tutti da lodare e da incoraggiare. Sulla scena raccolgono gli applausi degli spettatori, oltre alla già citata Alessandra Barbagallo nel ruolo del titolo, Siimona Abramo, Giuseppe Balsamo, Giorgia Boscarino, Marzia Longo e Chiara Seminara, impegnati nei vari personaggi del paese meraviglioso.