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Lo spazio del Centro Zo di Catania ha ospitato la nuova produzione dello Stabile etneo, "L'isola diversa" di Monica Felloni, intensa ed emozionante pièce con attori diversamente abili, su testi di Piero Ristagno e della stessa Felloni che cura anche la regia. Si tratta di un'opera ispirata al lavoro del premio Nobel portoghese Josè Saramago e che indaga nel mondo delle persone diversamente abili, offrendo al pubblico un punto di vista differente sugli handicap, portati in scena dagli artisti. Ad attori dello Stabile di Catania si affiancano, con grandi capacità artistiche, musicali, espressive, attori diversamente abili. Ed il pubblico rimane incantato più dall’allegoria della storia, dalle sequenze di immagini, dal vivo e in video, dall’impegno di tutti coloro che stanno in scena, dalla felicità e dalla voglia di vivere e di fare teatro, di sentirsi vivi come tutti. Una voglia che sprigiona dai loro occhi, dal loro corpo, dal profondo della loro anima. Durante la rappresentazione, quindi, si racconta il viaggio verso un’isola che esiste solo agli occhi di chi vede “altro”. È un’isola sconosciuta, non inesistente e chi si imbarca in questa avventura vuole rivendicare questa verità, vuole dimostrare che in quel mare c’è un’isola da scoprire. Il pubblico si ritrova alla scoperta di un’isola sconosciuta e basta guardare bene, attentamente, senza sufficienza o ipocrisia, per scoprire un mondo diverso, autentico. Lo spettacolo, con l’intervento della maestra di tango  Elvira Taibi, le performance video di Giuseppe D'Alia e Riccardo Tropea, gli effetti digitali di Giuseppe Ferrera, vede in scena Maria Claudia Accardo, Giuseppe Calcagno, Giuseppe D'Alia, Emanuela Dei Pieri, Monica Felloni, Alfina Catana Fresta, Giuseppe Giardina, Andrea Lapi, Stefania Licciardello, Enzo Malerba, Manuela Partanni, Antonino Torre. Il viaggio di Saramago alla volta dell’isola sconosciuta, è metafora del viaggio dell’uomo verso la conoscenza di sé, è il viaggio della vita. L’isola diversa diviene attraverso il linguaggio poetico dei suoi attori una favola d’amore. E l’avventura a cui lo spettatore è invitato a partecipare si compie – come si legge nel programma di sala -  nel desiderio di voler conoscere sé stesso e l’altro, con la consapevolezza che “bisogna allontanarsi dall’isola per vedere l’isola e che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi”. Spettacolo, alla fine, lungamente applaudito dal pubblico che ha apprezzato e riconosciuto l’impegno ed il lavoro dell’intero gruppo di Monica Felloni e Piero Ristagno, dei protagonisti in scena, a dimostrazione che l’attività teatrale svolta con le persone disabili ha un elevato valore artistico. Un lavoro che nasce da un progetto che attua forme vincenti e qualificanti di interazione artistica tra persone diversamente abili.