I drammi del mese
Banchetto di sangue di Roberto Agostini
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I banchetti rinascimentali non erano puri eventi gastronomici, ma pranzi spettacolo e dimostrazioni di ricchezze e magnificenza. I banchetti più importanti si aprivano di solito alle 9 di sera per terminare all’alba ma potevano iniziare anche all’ora di colazione e terminare la sera, dopo intermezzi teatrali, per poi ricominciare a notte inoltrata. Alcuni si aprivano con la rappresentazione di una commedia e continuavano con balli, rime e madrigali. ( Ma erano anche teatro di alleanze, tranelli, delitti d’amore e di potere e spesso dietro la gaiezza apparente degli invitati si nascondevano gravi insidie). Studiando quell’epoca si ha l’impressione che l’uomo sentisse la necessità di domare il “caos” attraverso rigorosi codici di maniera, (non a caso si scrissero trattati comportamentali come il “Galateo di Monsignor Della Casa o “il Cortigiano” di Baldassarre Castiglione.) Ma la realtà dietro le apparenze era ben diversa....
Di cosa parla
Lo spettacolo parte dalla lettura di un menù tipico delle cene di corte rinascimentali, ipotizzando dialoghi da invitati esemplari, che gustano pietanze altrettanto impeccabili. Ambienti dove tutto è soave, lirico, dolce e bello da vedere. Nello stesso tempo, in luoghi vicinissimi, avvengono e si raccontano storie delittuose, narrate indirettamente attraverso un Ipotetico carteggio. È quello fra Cesare Borgia (figlio del Famigerato Papa Alessandro sesto ) e la sua amante Fiammetta Michaelis (Famosa cortigiana romana del rinascimento ). Due storie parallele (che a volte si confondono) e due registri linguistici differenti: quella del banchetto e dei madrigali, “offerta” in lingua strettamente dell’epoca, e quella dei delitti infami, raccontati, con una lingua più vicina a noi...
Leggi
“ Mischiare il sangue di maiale, al sangue di altri porci, confondere i veleni con le carni brasate...Il tutto annaffiato da Vini rossi che schizzano e macchiano in modo indelebile ricche camice immacolate. Una mattanza continua consumata dietro stoffe di broccato dorato e motti di spirito citati al momento giusto, da veri gentiluomini.”
gli attori/cantanti, e i musicisti, diventano cerimonieri, giullari e “maestri dei fuochi”, attraverso l’analogia tra arte culinaria e arte dicitoria; la cena diventa cornice e antefatto del componimento poetico, il testo è vivanda apparecchiata per lo spettatore destinatario. Insomma, tra aneddoti di galateo e storie d’amore e morte, lo spettatore potrà saziarsi...lo spirito.
Roberto Agostini, classe 63, dopo una formazione attoriale - ha lavorato tra gli altri con Manfrè, Vacis, Solari, Sepe - ha iniziato la sua carriera di autore e regista nel 2001 con una rivisitazione teatrale del film “Le Iene” di Quentin Tarantino. Da allora molti dei suoi testi sono stati rappresentati e premiati. Nel 2002 “Cuore di Cenere”, arriva finalista al premio Napoli Drammaturgia. Lo stesso testo è presentato in forma ridotta (in lettura) al festival “scrittori della pace 2001 che gli permetterà di ottenere il premio histryo alla drammaturgia 2002- Nello stesso anno firma testo e regia di “Forme di allergie” e “Diavolo o Padreterno” finalisti al premio “M. Ponchia 2001” e collabora con Michael Zampino alla sceneggiatura del cortometraggio “Agostino” (finalista a “Cinema in Diretta” e vincitore del Festival di Trevignano) e alla sceneggiatura di “Dorothy Nelson”, lungometraggio per il cinema. Del 2003 sono “Conati” e “O.Leo. Gender”. (quest’ultimo con la partecipazione di Vanessa Gravina) Nel 2004 viene rappresentato da Massimo Venturiello il suo “Scaramouche” scritto in collaborazione con Fortunato Cerlino. Affronta ancora la scrittura per il cinema nel 2005 con “il Viaggio di Cesare” sceneggiatura per lungometraggio scritta con Michael Zampino.(la sceneggiatura è finalista al riff- Rome indipendent film festival e vincitore della foglia d’argento- primo premio -dell’autumn film festival di Verona) Nel 2006 Scrive per la Triennale degli Strumenti ad Arco (CR) Palazzo Pallavicino con Alberto di Stasio e Daniela Coelli “Il Violino, la Voce e la Musica”. Nel 2007 debutta al Teatro Eliseo di Roma “Romana”, spettacolo scritto in memoria di Gabriella Ferri interpretato da Tosca. Nel 2009 scrive nuovamente per il cinema, un soggetto per lungometraggio in collaborazione con Liliana Cavani e Riccardo de Torrebruna. Attualmente è impegnato nella scrittura di uno spettacolo musicale per la regia di Marco Mattolini mentre nel 2010 debutterà alla Sala Gassman del Teatro dell’Orologio di Roma “Scarti Nobili”, monologo ispirato alla vita di Beatrice Cenci, interpretato da Annalisa Picconi, di cui curerà anche la regia. Ancora nel 2009 alcuni suoi monologhi sono messi in scena dal regista Marco Maltauro e altri sono stati selezionati per la rassegna –Paspartù- di Max Bruno e Sergio Zecca.