• Associazione
    • Collaboratori
    • La storia
    • Contattaci
    • Collabora con noi
    • Dramma.it nel tuo sito
    • Rubriche
    • Recensioni
    • Articoli e interviste
    • Cartelloni teatrali
    • Bacheca spettacoli
    • Materiali
    • Siti teatrali
    • Il vostro spazio
    • Comunità
    • Libreria virtuale
    • Concorsi drammaturgia
    • Formazione
    • Traduzioni
    • Spettacoli
    • Rassegne e festival
    • Formazione
    • Concorsi e opportunità
    • Altre notizie
    • Invia un comunicato
    • Pubblica una notizia in evidenza
    • Drammi
    • Libri
    • Promo spettacoli
    • Dossier
    • Scritture sulla scena
dramma.it
  1. Sei qui:  
  2. Home
  3. Segnalazioni
  4. Drammi

I drammi del mese

Cemento e l’eroica vendetta del letame di Donati e Nocilla

Dettagli
Pubblicato: 02 Luglio 2017
Visite: 5215

Cosa spinge un autore milanese, Massimo Donati, e un’autrice siciliana trapiantata in Lombardia, Alessandra Nocilla, a scrivere un monologo teatrale sul tema del consumo di suolo? A voler dissotterrare con le armi del paradosso e della comicità, il groviglio di luoghi comuni, interessi e pubbliche connivenze che hanno prodotto il saccheggio del paesaggio di questi ultimi decenni?
I due autori, entrambi classe ’73, hanno due storie personali diverse, due infanzie vissute a latitudini distanti. Eppure un legame con la terra, forte e profondo, li ha accomunati e li ha spinti alla scrittura di questo testo teatrale. A guardar bene, questa matrice è comune ad un’intera popolazione, un’intera nazione che storicamente, dall’immediato dopoguerra in poi, ha via via dimenticato la sua vocazione agricola, perdendone la consapevolezza, e in parte snaturandosi.
Ed è così che quella vocazione, quella cura per la terra che “dà il frutto”, che ci nutre e che non va sprecata perché bene prezioso e “non rinnovabile”, è per gli autori un’urgenza improrogabile per il futuro del nostro Paese. Un’attenzione, da tramandare, alla poesia della “terra” e ai suoi miracoli. Miracoli di cui è testimone Tino, il personaggio di questo monologo teatrale ironico e disperato, che in un triste giorno di settembre, nel Tribunale di Bergamo, si deve difendere dall’accusa di aver distrutto, con ingenti quantitativi di letame, escavatori, ruspe e trivelle di proprietà di una società impegnata nel disboscamento di una pineta. Il processo è concluso, rimane soltanto da sentire un’ultima volta l’accusato, perché possa finalmente spiegare il suo gesto inaspettato e apparentemente assurdo.
Il monologo sorprende con la forza di informazioni poco note, frutto di un’attenta documentazione sul tema, e con il disvelamento dei motivi economici più profondi che portano a un consumo dissennato del suolo. Tuttavia non rinuncia a raccontare una storia e affida all’ironia il messaggio d’amore di Tino, l’amore per la sua terra e per il paesaggio inteso come bene comune. Il linguaggio creato per Tino, è una lingua “sporca”, carica di storpiature e neologismi, forte dei dialetti regionali del “nord” ma non univocamente identificabile, una lingua che segue insieme musicalità e significato. E si pone al servizio della concretezza e del buon senso perduto, in rispettosa contrapposizione a forme più educate, che possono sfuggire di mano e far perdere di vista ciò che veramente conta. L’essenza delle cose. Che stanno lì. Ancorate a terra e alla terra.

Leggi il testo

Massimo Donati è nato nel 1973 a Milano. Dopo una Laurea in Fisica, alcuni anni da ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) e altre forti esperienze, ha cambiato il suo percorso personale iniziando a studiare sceneggiatura e regia presso la Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano. Ha scritto e diretto film (corti e mediometraggi di finzione e documentari), spettacoli teatrali, trasmissioni radiofoniche e opere letterarie fra cui DIARIO DI SPEZIE, vincitore di un Premio Solinas nel 2006 come soggetto cinematografico per la sezione “GialloNero” e poi diventato un libro per Mondadori nel 2013, fino a essere rieditato per le edicole da “Il Sole 24 Ore”. Nel 2014 ha scritto e diretto, con Alessandro Leone, FUORISCENA: film documentario distribuito nelle sale e vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero, fra cui un Premio Speciale ai Nastri d’Argento 2014.

Alessandra Nocilla è nata a Petralia Sottana (Palermo) il 17 giugno 1973. Laureata in Ingegneria Civile, è ricercatrice e docente presso l’Università di Brescia. Dal 2004 il suo percorso personale si è arricchito di studi legati alla scrittura creativa e all’analisi cinematografica. Per la Cineteca di Bologna ha collaborato alla cura e redazione dei cataloghi del festival “Le parole dello schermo” (2005 e 2006). Ha frequentato nel biennio 2006-2007 il Politecnico di Cinema e Nuovi Media delle Scuole Civiche di Milano, approfondendo lo studio dell’analisi e della sceneggiatura cinematografica. Ha partecipato a progetti cinematografici, teatrali e letterari.

Donati e Nocilla collaborano dal 2010. Il loro processo creativo parte dalla comune abitudine di interrogarsi sulla relazione che ciascun individuo ha e deve sentire con la società in cui vive. La loro scrittura a quattro mani è fortemente legata all’eterogeneità delle loro caratteristiche creative, ed è guidata dalla visione comune che hanno del teatro come luogo di confronto e di attivismo civile, il teatro come atto politico. E il senso politico che danno al loro gesto creativo è l’azione semplice dell’apertura di una porta, per suggerire un percorso allo spettatore, lasciando più di una via d’uscita possibile, consapevoli che soltanto una partecipazione volontaria e attiva può portare a una crescita. Il linguaggio che utilizzano è sempre alla ricerca di una «sottrazione di peso alla struttura del racconto», in una ricerca costante di meticciati linguistici. L’ironia e la leggerezza utilizzate rappresentano quindi solo un mezzo per raccontare la realtà, coinvolgono in una sorta di complicità fra autore e spettatore, implicando una profonda condivisione. Nel 2010, così, scrivono e dirigono il monologo LABEL. QUESTIONI DI ETICHETTA, sul tema della grande distribuzione organizzata del cibo, con Claudia Facchini. Lo spettacolo ha girato l’Italia contando più di 100 repliche e ha prodotto un testo pubblicato per i tipi di Altreconomia. Due anni dopo, invece, è la volta appunto di CEMENTO E L’EROICA VENDETTA DEL LETAME, di nuovo scritto e diretto da entrambi, per l’interpretazione di Giorgio Ganzerli, in cui si approfondisce il tema del consumo di suolo. Quindi nel 2015 fondano, insieme ad altri amici e attori, la compagnia Teatri Reagenti: e, con questo nuovo vestito, il testo qui presentato ritorna in scena con Carlo Ponta e per la regia di Eva Martucci. Infine, con il patrocinio delle Acli Milanesi e il sostegno di Fondazione Cariplo, nel 2017 Donati e Nocilla scrivono DEMOCRAZY. L’ALLEGRA APNEA DEL CONDOMINIO EUROPA MOON: una commedia surreale sul tema della crisi delle democrazie contemporanee e sul senso della partecipazione civica.

Per maggiori informazioni e notizie:
• facebook.com/TeatriReagenti/?fref=ts
• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Pagina 24 di 158

  • 19
  • 20
  • 21
  • 22
  • 23
  • 24
  • 25
  • 26
  • 27
  • 28

I libri

Scena magistra: perchè mettere in scena i classici a cura di F.Boldrer e L.Lattanzi

Segnaliamo volentieri questa pubblicazione del dicembre scorso che raccoglie otto mini-saggi, frutto dell'approfondimento sugli interventi presentati al convegno organizzato presso l'università di Macerata, dipartimento degli studi umanistici, nel

Il moto dell'effimero a cura di Marco Luciano

“Il Rabicano”, cavallo fantastico dell'Innamorato del Boiardo passato di mano fino a giungere a Ruggiero nell'Orlando Furioso dell'Ariosto, è “creatura forgiata dal vento e dal fuoco, non lascia orme al suo passaggio, eppure il suo transito scuote l'aria,

L'orma del demiurgo di Gian Renzo Morteo

Gian Renzo Morteo oltre ad essere stato uno dei più acuti e profondi studiosi di Teatro, quello con la T maiuscola e quello altrettanto fecondo e creativo con la t minuscola, è stato un grande pedagogo ricordato con nostalgia, nonostante siano

Le scritture del Grande Infante di Guccini, Latella, Lezza, Moscato, Palumbo, Zanardi

Non si può parlare di una pubblicazione postuma, pur essendola, per questo interessante saggio sulla scrittura di Enzo Moscato, poiché il progetto collettivo è nato alla presenza e con il contributo del grande scrittore napoletano. Gli interventi, 

Dramma.it on line dal 15 settembre 2000 - direttore Marcello Isidori
© 2000-2025 Ass. Cult. Dramma.it c.f. 97266180583