Recensioni
Drammaturgia contemporanea in scena
- Scritto da Paolo Randazzo
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Nel dire di “Too late”, il secondo contest del progetto drammaturgico dei Motus, “Syrma Antigones”, s’è posta l’attenzione sulla possibilità che oggi il mito abbia ancora efficacia politica. Un’efficacia politica del mito che si può cogliere soltanto a partire da una reale disponibilità ad percepirne le vibrazioni di senso ancora presenti nel tessuto vivo (e storicamente determinato) della nostra cultura. I Motus, in questo senso, sembrano essersi
- Scritto da Paolo Randazzo
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Ci sono spettacoli che costringono a pensare: le emozioni sì, magari ci sono anche le emozioni, ma è la riflessione che conta, il pensiero, il gesto del pensiero che si confronta con la realtà e prende posizione. Il pensiero che s’impone con la ferma lucidità politica, filosofica ed estetica, della ribellione e della rottura. Abbiamo visto a Gibellina il 27 luglio scorso, nel contesto delle Orestiadi, “Too Late! (antigone) contest #2” dei romagnoli “Motus”
- Scritto da Paolo Randazzo
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La qualità del tempo deriva dalla coscienza che abbiamo della sua finitezza e per questo, opportunamente, gli antichi distinguevano tra kronos (tempo vuoto) e kairòs (tempo pieno, vissuto consapevolmente). Questa partizione interpretativa vale per le società così come per gli individui: se a un certo punto ti accorgi che la tua vita, il tempo che hai vissuto e quello che pensi d’avere ancora a disposizione, stanno finendo o stanno inaspettatamente
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Decima edizione di questo appuntamento estivo che ogni anno si arricchisce di nuovi scenari, non solo di contesto, nella rinnovata integrazione 'estetica' con le consuete bellissime residenze reali di Torino e dintorni, ma anche di nuovi stimoli intellettuali ed artistici, che ne sostengono un respiro che va oltre i confini nazionali per consolidarne i legami con il miglior teatro europeo. Importantissimo in proposito, e anche quest'anno rinnovato ed irrobustito,
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Ci sorprende ancora una volta Marco Martinelli con questa sua ultima drammaturgia, ideata insieme ad Ermanna Montanari, non nel senso che sia una sorpresa la qualità della sua scrittura letteraria e scenica ma perchè provoca stupore nel suo aprire strade nuove. A partire dall'oggetto stesso della peripezia scenica, così implicato con l'oggi in tutte le sue insorgenze e ricadute anche storiche, sociali e politiche tout court, che lasciava presagire un'approccio