Recensioni
Drammaturgia contemporanea in scena

- Scritto da Barbara Berardi
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Una piccola matrioska scivola dalle mani di una bambina e cade nelle acque di un fiume. Cosa o chi vi cade dentro non ha speranza, la sua corrente è troppo forte, inghiotte e trascina tutto a riva. Impietoso e crudele, come a volte può essere il destino, che con la stessa ferocia improvvisa investe i protagonisti di questa storia: generoso solo con chi nel disperato tentativo di cambiarlo imparerà a nuotare, implacabile con chi, accettandolo con amara rassegnazione, rimarrà in balia delle sue acque per sempre. “Matrioska” - in scena presso Spazio Diamante a Roma dall’8 al 26 marzo - racconta le vicende di sette donne e cinque uomini, eroi odierni di una tragedia del presente in cui i desideri dissoluti, i rapporti di potere, il vizio e la violenza incombono rovinosamente sulle loro vite. La prima voce che sentiamo è quella di Eva, una giovane ragazza straniera che si è appena trasferita in una piccola località lombarda per cercare fortuna, e non avendo un posto dove stare, viene ospitata dalla una sua amica Mati. Anche lei ha lasciato da poco il suo paese ed è finita a lavorare in un night club gestito da Oreste, che appena conosce Eva la costringe a lavorare nella casa di piacere gestita da sua moglie.

- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Al di là delle tante definizioni che l'hanno caratterizzato, positivamente e talora negativamente, io credo che il teatro di Flavia Mastrella e Antonio Rezza sia non soltanto un “teatro che guarda” quanto soprattutto un “teatro che vede”. Sorta di fool senza alcun Re, dinoccolato burattino, Pinocchio che cresce senza mai diventare bambino preservando la parte migliore e più sincera di sé, cioè la sua profetica oppositività, la sua tagliente considerazione del mondo, spesso urticante al punto di ustionare, religiosamente senza alcun Dio, Antonio Rezza esprime in scena una incontenibile energia ed un senso del teatro purtroppo piuttosto raro. Paradossalmente, infatti, questo suo mondo surreale, anzi metafisico direi nei suoi orizzonti, descrive più di ogni altro 'la realtà della realtà', quasi ripristinandone i tratti profondi, quelli originari ora nascosti a partire da un edipo che sembra non volersi risolvere, ormai seppelliti dalle distorsioni dei luoghi comuni e delle mascherate convenzioni sociali. Tenta di essere

- Scritto da Laura Bevione
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Ci sono esseri umani che, quasi cechoviamente, paiono fare di tutto per boicottare la propria esistenza. Non compilano i moduli per ottenere l’assegno di accompagnamento e, soprattutto, redigono con pignola minuzia curricula nei quali omettono però di indicare i propri recapiti. Mimmo e Rocco sono fratelli e vivono in un modesto appartamento: riescono a sopravvivere lavorando come comparse in film di vario genere e si nutrono di tonno, attingendo alla scorta apparentemente infinita guadagnata dal padre girando decenni prima un fortunato spot pubblicitario… Valentina Diana plasma due creature tanto capricciosamente terrene – si punzecchiano, s’innamorano, si arrabattano per assicurarsi la sopravvivenza quotidiana – quanto malinconicamente surreali, due contemporanei Vladimiro ed Estragone, in attesa non di Godot bensì di un regista che finalmente affidi loro una parte significativa. Ma, anziché inviare i propri curricula a registi e case di produzione, li affidano alla statua di una

- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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Una serata scacciapensieri, con uno spettacolo leggero e divertente grazie alla linearità e semplicità di un testo di un apprezzato commediografo campano. Parliamo della brillante commedia in due atti "2 matrimoni e 1 funerale” dell’autore nativo di Pozzuoli Oreste De Santis, messa in scena al Teatro Don Bosco di Pedara in provincia di Catania, dalla Compagnia Amici del Teatro di Nicolosi, nell'ambito della stagione di prosa 2022/2023. Domenico Rizzo, presidente degli "Amici del Teatro" di Nicolosi, spulciando nell’affollata giungla di testi teatrali e autori ha trovato e deciso di proporre questo frizzante lavoro, che, in circa due ore, tra sorprese, risate e con dei ritmi sempre sostenuti, permette al pubblico di trascorrere una serata di pura e salutare allegria. La vicenda narrata dall’autore partenopeo è semplice e scorrevole ed è ambientata in una classica pizzeria napoletana. Si racconta la storia di Antonio (Filippo Santagati) e Maria (Mariachiara Signorello), due giovani che si devono sposare, ma il

- Scritto da Paolo Randazzo
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«Voglio essere retorica questa volta. Voglio proprio essere retorica». Sta forse in questa battuta il nodo da cui si dipana concettualmente “Itria”, lo spettacolo di e con Miriam Aurora Scala che ha debuttato il 26 febbraio scorso nel Teatro Comunale di Avola. Uno spettacolo che, al netto di qualche ingenuità, appare intenso e interessante. Questa giovane teatrante siciliana (attrice ma in questo caso anche autrice del testo e regista) lo ha costruito rielaborando per la scena la vicenda tragica dei cosiddetti “Fatti di Avola”, ovvero la rivolta del novembre/dicembre 1968 che vide i braccianti di questa cittadina del siracusano (e insieme con loro gran parte della popolazione) protestare contro le “gabbie salariali” e per veder riconosciuti salari equi e dignitosi. Una rivolta soffocata nel sangue il 2 dicembre dalla violenza della reazione del padronato (gli agrari appoggiati dal governo nazionale) e della Polizia che sparò sui manifestanti e ne uccise due, Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona. Una violenza gravissima,

- Scritto da Angela Villa
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Il Teatro Carcano è una delle più grandi sale della città di Milano, nella direzione artistica di Lella Costa e Serena Sinigaglia, ha trovato un nuovo impulso: classici, drammaturgia contemporanea, grandi narratori, danza. Un attento oscillare tra punti di vista diversi per inserirsi con agilità tra le pieghe del nostro tempo. In cartellone spettacoli ed eventi di drammaturgia contemporanea come quello condotto da Tindaro Granata “Situazione drammatica”. Un progetto in cui gli autori dei testi racconteranno loro opere agli spettatori che, armati del copione, potranno seguire la lettura drammatizzata da parte degli attori. Un’occasione per conoscere le dinamiche che stanno dietro ad una messinscena teatrale, iniziando dalla cosiddetta “prova a tavolino”, ovvero la prima lettura del testo, e scoprire la trasformazione della parola scritta in parola recitata. A proposito di prove a tavolino, ieri sera abbiamo avuto modo di vedere una bella prova d’attore. Andrea Pennacchi ci ha raccontato le storie di Pojana e dei suoi