Recensioni
Drammaturgia contemporanea in scena

- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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Si tratta di una edizione inedita e originale de “L’amante” di Harold Pinter quella proposta, in prima nazionale, dalla regista Veronica Cruciani, per la produzione Teatro della Città-Centro Produzione Teatrale al “Brancati” di Catania, nell’ambito della stagione di prosa 2022-2023, con la coppia Viola Graziosi e Graziano Piazza. Una pièce davvero graffiante e che consente al pubblico di osservare dal buco della serratura teatrale, a luci accese in sala, il sottile gioco, le perversioni, la noia e la mancanza di comunicazione di una coppia che cerca una ragione, un modo, per tenere vivo un rapporto logorato dagli anni e dalla noia. Testo sottile e beffardo, scritto da Pinter nel 1962, “L’amante” è incentrato sulla sacralità borghese della coppia e che gioca con le sfumature del linguaggio puntando il dito su un certo perbenismo. Lo spettacolo, nell'edizione diretta da Veronica Cruciani, con la traduzione di Alessandra Serra, mostra la costruzione della messa in scena a teatro così come Pinter mostra la messa in scena di una relazione matrimoniale. Si inizia con delle scenografie disposte in fondo al palcoscenico vuoto, come in un magazzino o un deposito, dove sono state accumulate e poi entra la

- Scritto da Barbara Berardi
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Tre uomini separati, una convivenza forzata e un nuovo inquilino decisamente sopra le righe, si rivela essere il mix perfetto per la riuscita di una commedia brillante dove la battuta fa da padrona e il cuore si fa più leggero. Al Teatro de’ Servi di Roma dal 28 febbraio al 12 marzo, va in scena “Casalinghi disperati”, già noto per la regia di Diego Ruiz, rivisitato questa volta da Nicola Pistoia con Giancarlo Fares, Andrea Catarinozzi, Valerio Giombetti e Stefano Tomassini, nei panni di quattro bizzarri uomini separati che per sopperire alle difficoltà della loro condizione di padri single, sono costretti a condividere lo stesso appartamento. Alberto mentre combatte l’ipocondria tra gocce di valium e pasticche per l’ansia, lavora duramente per permettere ai suoi tre figli di svolgere numerose attività; Luigi, fissato con la palestra e la cura del corpo, ha una ex moglie che non gli lascia vedere sua figlia e sebbene soffra molto per questo, lo nasconde dietro la sua ironia sfrontata; e infine c’è Giulio, che a differenza degli altri

- Scritto da Laura Bevione
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Tre generazioni di donne contemporaneamente in scena, un filo narrativo e sentimentale che trascende il tempo, diluendo passato e futuro in un’unica, quasi onirica, dimensione. Carol è la madre di Anna che, a sua volta, è madre di Bonnie e, simultaneamente, abitano il palco. Questo è delimitato, sul fondo, da una parete su cui si aprono tre porte e sulla quale vengono proiettate immagini non superficialmente evocative; e, in proscenio, da un prato erboso; ed è suddiviso implicitamente – non vi sono “barriere” così da garantire coerente fluidità – in aree, corrispondente ciascuna a una delle donne. A sinistra del palco abita Carol, la cui vicenda va dal 1972 – data del primo tentativo di suicidio – fino alla morte nel 1993; al centro c’è Anna, osservata nel periodo che va dal 1999 fino al 2004; e, a destra, Bonnie, proiettata negli anni fra 2033 e 2041. Tre donne accomunate dal demone dell’inquietudine e dell’auto-annientamento, gene avariato che la più giovane, Bonnie, decide fermamente di

- Scritto da Maria Dolores Pesce
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L'approccio alla relazione tra padre e figlio, essenziale e fondativa della reciproca identità nella concezione freudiana che si illumina nelle suggestioni dell'antica tragedia, si rivela qui come il progressivo precipitare ed annegare in un abisso di incomprensibilità, assai più che di incomunicabilità, poiché la comunicazione si attiva ma tra due poli, due gorghi che si sovrappongono in un equivoco alternarsi di ruoli, ciascuno dei quali si nutre dell'altro ma insieme lo annulla, negandolo fino all' omicidio ultra-simbolico. Ultimo capitolo di una trilogia con la quale Bernardo Casertano intende attraversare la condizione umana, in una sua sua declinazione dai forti accenti esistenzialistici, in “Charta” la paternità, e specularmente l'essere figlio, è filtrata nel drammaturgico assemblaggio di due suggestioni all'apparenza contrapposte ma significativamente complementari, cioè “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini e il “Pinocchio” di Collodi tramite Carmelo Bene, quasi questi filtri fossero due lenti poste l'una

- Scritto da Maurizio Sesto Giordano
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Il Teatro Brancati di Catania, all'interno della stagione di prosa 2022/2023, ha ospitato, in prima nazionale, lo spettacolo “I cambi di stagione”, regia di Francesco Calogero, nuova produzione di Nutrimenti Terrestri, libero adattamento della commedia drammatica inglese “Mr.Halpern e Mr. Johnson”, scritta nel 1983 come TV play da Lionel Goldstein. L’autore è stato ispirato da un segreto personale rivelatogli dal suo commercialista, che gli confessò il suo tormentato amore del passato con una ragazza ebrea, un legame impossibile e ostacolato dalle rispettive famiglie. La storia fu adattata per il palcoscenico nel 1995 e andò in scena al Cameri Theatre di Tel Aviv, mentre la versione definitiva risale al 2004, in occasione della prima americana al Coconut Grove Playhouse di Miami. A distanza di quasi vent’anni, la compagnia teatrale messinese Nutrimenti Terrestri porta sulle scene l'intenso e romantico testo, mai tradotto in Italiano e mai rappresentato in Italia, con la prima direzione teatrale del regista cinematografico Francesco Calogero, autore anche della traduzione e dell'adattamento. La pièce, in circa 75 minuti, narra di due uomini, Edoardo e David, non più giovani che si conoscono in un cimitero

- Scritto da Daniele Stefanoni
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Quelle grandi campiture di colore rosso su tela campeggiano nel suo studio. Mark Rothko, celebrato espressionista astratto, assume il giovane Ken per far fronte a una grandiosa commessa da parte del ristorante del Four Season di New York, una serie di dipinti per decorarne i modernissimi spazi. Torna “Rosso”, la pluripremiata pièce di John Logan, da un quindicennio in giro per le scene mondiali. La sua capacità narrativa, che proprio al cinema gli ha conquistato il favore del pubblico (“The aviator” oppure “Skyfall”, con registi come Scorsese, Burton o Mendes) si arricchisce di introspezione grazie al taglio registico di Francesco Frongia, al Teatro Elfo Puccini di Milano (corso Buenos Aires, 33) fino al 12 marzo 2023.. Ferdinando Bruni alias Rothko è spigoloso e aggressivo, con una ferita interiore che merita di essere lenita solo dal colore sulla tela. Anche l’assistente Ken porta il suo male di vivere ben riposto nel cuore, alla ricerca di un padre che mai gli potrà essere restituito. Due mondi a confronto,