Articoli e interviste
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- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Scenario è il termine etimologicamente teatrale (da scaenarium “spazio per le scene”), anche se lì oggi non molto usato, che forse più di ogni altro ha saputo supportare il concetto di rappresentazione della realtà (la famosa mimesi), dello sguardo sul
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- Scritto da Emanuela Ferrauto
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La nostra attenzione si rivolge soprattutto alle produzioni internazionali che, come già affermato, appaiono in numero ridotto all’interno di questo Festival e pertanto sembrano le più ambite da spettatori e da addetti ai lavori. Nella storica sede della
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- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Il SUQ Festival, creatura di oltre venticinque anni della passione di Carla Peirolero, che anima ad ogni inizio estate prima il centro storico e ora il Porto Antico di Genova, è sempre sembrato a molti, e in fondo lo è stato, una scommessa per la sua
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- Scritto da Emanuela Ferrauto
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All’interno di ogni Festival è necessario “sbirciare” tra le produzioni internazionali e anche durante questo CTF 2023 cerchiamo di assistere agli spettacoli in lingua straniera che arrivano sui palcoscenici napoletani. La SEZIONE
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- Scritto da Emanuela Ferrauto
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Prosegue il viaggio all’interno delle sezioni proposte dal CTF 2023, che comprendono sia produzioni italiane che internazionali. Ritorna in scena la firma del direttore del Festival, Ruggero Cappuccio, che quest’anno recupera il testo di Miguel de
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- Scritto da Paolo Randazzo
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Certo è difficile mettere in scena Aristofane. È strutturalmente difficile perché, trattandosi di comicità legata a concretissimi fatti politici con protagonisti chiamati per nome e cognome e con riferimenti a specifiche situazioni socio-culturali, non è automatico riuscire a mantenere un registro artistico e comico che si dispieghi lungo tutto il corso dello spettacolo senza perdere di tensione e senza cadere nelle secche dell’antiquaria, della sciatteria o dell’intellettualismo. Per mettere in scena Aristofane occorre confrontarsi non solo con quello che è stato realmente questo meraviglioso drammaturgo (e qui sono utilissimi gli apporti di studiosi, di filologi e di antichisti di ogni risma), ma anche con quella che è stata la tradizione comica che da esso, quasi come da una fonte inesauribile, è sgorgata ed è arrivata fino a noi (e qui devono entrare in gioco la consapevolezza storica del regista e la sua cultura teatrale). Questa è la partita che va giocata e non è facile vincere costruendo uno spettacolo che, piantato solidamente nell’Atene della fine del V secolo riesca a parlarci, dicendo cose che riguardano non tanto la nostra quotidianità ma la più profonda sostanza storica del nostro essere attuale. Siamo a