Articoli e interviste

- Scritto da Angela Villa
Bisogna risvegliarsi dal torpore in cui ci ha rinchiuso il Covid giorni tristi passati in casa, spesso in solitudine senza riuscire a vedere gli affetti più cari; ed ecco che il risveglio estivo arriva da un festival teatrale in un quartiere nella periferia sud di Milano. Bisogna dire che questa città vive anche grazie alla creatività dei numerosi quartieri periferici che la circondano e che dovrebbero ormai far parte della famosa città metropolitana. Dal 20 maggio al 30 giugno 2022 in 10 luoghi del quartiere Barona hanno animato e animeranno la città diverse manifestazioni, concerti, performance, teatro, stand up comedy poesia, premi e libri, teatro ragazzi, musica, artisti nazionali e internazionali, tra i protagonisti: Walter Leonardi, Margherita Varricchio, Mauro Lamantia, Paolo Trotti, Claudia Marsicano, Francesco Alberici, Compagnia Lumen. Negli ultimi giorni del festival dal 27 al 30 giugno nello spazio BAU @Barrio’s avranno luogo gli ultimi appuntamenti, tutti dedicati al teatro. Antonietta Magli storica addetta stampa di questa città mi invia puntualmente tutte le informazioni. Facendo un giro turistico per le vie del quartiere ho seguito i primi eventi. Il Festival Risveglio di Periferia, nato a giugno 2021, al termine del

- Scritto da Paolo Randazzo
Nel contesto delle rappresentazioni classiche di Siracusa, ormai è abbastanza chiaro che, nel realizzare gli spettacoli, il problema da risolvere non è tanto il “come”, quanto il “perché”. Trattandosi di teatro colto, popolare a suo modo e totalmente contemporaneo, è facile capire come l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, seguendo la sua tradizione, debba rivolgersi a grandi registi (italiani e internazionali), a grandi attori (non “sempre gli stessi”, ma sostanzialmente quelli capaci di non perdersi e restare padroni di se stessi e del proprio mestiere nello spazio enorme della scena/orchestra siracusana), a grandi artisti della scena (scenografi, coreografi, light designer, musicisti, tecnici), a maestranze esperte. Queste considerazioni, abbastanza ovvie, riguardano il versante del “come” costruire un allestimento all’altezza del Teatro Greco di Siracusa e dei testi meravigliosi della drammaturgia attica antica ed è per questo che, ormai da anni, raramente si vedono a Siracusa

- Scritto da Maria Dolores Pesce
Di generazione in Generazioni, siamo ormai alla diciottesima, questo appuntamento rodigino tra i rami del grande fiume oggi un po' in crisi come tante cose da noi, si conferma nella sua disponibilità ad accogliere e a promuovere, indifferente quasi, ovvero testardamente resiliente ad ogni difficoltà che attraversa il suo orizzonte. Soprattutto, covid o non covid, guerra o non guerra, tra sospensioni imposte e riprese, a fianco delle giovani creatività che sono il nucleo, espresso nell'ormai tradizionale “Bando Opera Prima”, del suo pensiero estetico e della sua prassi artistica, ritrova il suo profondo respiro internazionale, forzatamente assente in questi ultimi tempi. Se molti, infatti, negli anni più recenti hanno ripiegato verso una elaborazione più intima, ovvero proseguito in una ricerca che aveva in loro stessi, inevitabilmente, il suo baricentro, il Teatro del Lemming con Massimo Munaro ha confermato, se mi si consente il paragone religioso, la sua natura di ordine mistico ma insieme militante, rivolto al

- Scritto da Angela Villa
Diamo i numeri! Quasi 5mila spettatori tra teatro, incontri, musica e mostre. un progetto che si è sviluppato nell’arco di sette giorni, coinvolgendo sette quartieri di Milano, 33 palchi per un centinaio di eventi con proposte per spettatori di ogni età. Il 50% del pubblico ha affollato gli spazi del quartiere NoLo di Milano (un quartiere a nord della città a ridosso di piazzale Loreto, già palcoscenico delle prime tre edizioni del festival) e per il restante 50% ha riempito gli spazi degli altri quartieri della città: Calvairate, Adriano, Martesana, Benedetto Marcello, Cistà (Citta Studi Acquabella) e la Fondazione AEM di Piazza Po. Si conclude con questo bel successo un festival nato originariamente dal basso, dai cittadini. Il progetto poi, mano a mano, si è arricchito grazie al contributo di diverse associazioni: Bardha Mimòs che organizza direttamente anche gli eventi nel quartiere NoLo; Adriano Fringe organizzato da Spazio LaGobba, Benedetto Marcello Fringe, organizzato da Benedetto Marcello Social Street,

- Scritto da Angela Villa
Nell’ambito del Festival Risveglio di Periferia, sarà possibile assistere a Milano, nello spazio scenico Teatro Edi Barrio’s, alla rappresentazione TEORIA DELLA CLASSE DISAGIATA, tratta dal libro di Raffaele Alberto Ventura. La regia di Giacomo Lilliù dà vita ad uno spettacolo fantasioso con uso intelligente e creativo della tecnologia. Quadri d’autore, fumetti, colori e volatili simpatici, scorrono fra un flash drammaturgico e l’altro, valorizzando la parola scenica della drammaturga Sonia Antinori. Un testo scorrevole e ironico caratterizzato da dialoghi taglienti e incisivi. Ho la possibilità di gustare un assaggio dello spettacolo in anteprima e invito il pubblico di dramma.it a goderlo dal vivo. La classe disagiata rappresenta un capitalismo in crisi permanente che punta a vendere stili di vita che non possiamo permetterci. Il debito che ci schiaccia non è altro che l’immagine rovesciata delle nostre aspirazioni deluse, dei sogni irrealizzati ecco l’altissimo costo che paghiamo per continuare a ostentare

- Scritto da Maria Dolores Pesce
Si è da poco tempo conclusa la prima esperienza, il primo anno accademico direi, di “Malagola – Pratiche di creazione vocale e sonora”, corso di alta formazione artistica e teatrale dedicata appunto al suono e alla voce che lo articola in scena e non solo, dandogli così la sostanza del sogno, ovvero trasformandola in corpo, un corpo concreto che può andare al di là del corpo dell'attore stesso che agisce quel suono e quella voce. La risonanza è casuale (Malagola è il nome della famiglia nobiliare già proprietaria del palazzo che ospita i corsi), ma come tutte le coincidenze ha anche una profondità liricamente inaspettata, quasi inattuale, che può in ciascuno diversamente fruttificare. Un progetto di scuola e di Centro Studi voluto fortemente da Ermanna Montanari, che ne ha la direzione e che probabilmente ha da sempre maturato una specifica visione di sé e del teatro che l'ha portata a concepire, silenziosamente, una siffatta iniziativa. Al suo fianco innanzitutto, come condirettore, il