Articoli e interviste
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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“Aspettando Godot” è una drammaturgia, nel suo essere e nel suo essere manipolata dalla scena, doppiamente paradossale (e come noto gli opposti si annullano) nel senso che viene denegata ogni dialettica per affermare una visione diadica, dentro un forse eracliteo “tutto scorre”, della realtà, una sorta di tesi e antitesi che scelgono (e il termine è consapevole) di non sciogliersi in alcuna sintesi, ovvero, decidono di affermarsi come tali, così di smascherare di quella (di ogni possibile sintesi) la menzogna. Da una parte dunque c'è Samuel Beckett che, smascherando la falsità a suo parere insita in ogni linguaggio soprattutto quando si articola in dialogo (un dialogo che non a caso fa esplodere proprio sulla scena), riaffermerebbe paradossalmente, nel nulla esistenziale così svelato, una energia ontologica inaspettata, in grado di rifondare il mondo sottraendolo alla menzogna del discorso (e forse anche della letteratura). Un “nulla che c'è” dunque e che come tale scioglie la catena esistenziale
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Per un teatro importante, e il Teatro della Tosse di Genova lo è sempre stato e non solo per il territorio di riferimento, cinquant'anni e più di vita vogliono dire cinquanta volte esordire, cinquanta volte inaugurare, cioè, appunto, cinquanta volte essere 'nuovo', non certo nel senso che ciò che è stato è perduto, ma bensì proprio perché continua ad essere, fedele a sé stesso in quanto diversamente trasfigurato. Compagno di strada, e mai 'fratello minore', nelle avventure del teatro che a Genova ha nel tempo trovato una casa 'burbera' ma accogliente, dello Stabile e ora Nazionale, non si è mai rassegnato ad una situazione subalterna, ad uno stato ancillare rispetto a quello, ma ha aperto e coperto sentieri nascosti e strade aperte che la 'Istituzione', forse proprio per il fatto di essere tale, non voleva o poteva percorrere con continuità. Così, lo ricordiamo tutti ma vale sempre la pena sottolinearlo, il Teatro della Tosse, alimentato dall'arte e dalla passione di Tonino Conte, Emanuele Luzzati e
- Scritto da Angela Villa
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“Il teatro che ci interessa è il teatro che produce relazioni, costruisce comunità. Quel teatro parte integrante della vita quotidiana, inteso come esperienza antropologica, prima che spettacolo…” (TAN TeatriAssociatiNapoli) Ecco i presupposti ideali per mettere in scena uno dei capolavori storici di Eduardo. Al Piccolo Bellini (20 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023) è possibile assistere all’opera: “Natale in casa Cupiello, spettacolo per attore cum figuris”, da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia con Luca Saccoia, regia di Lello Serao. L’opera viene rappresentata come coro sociale di un presepe contemporaneo che osserva e medita sul Teatro oggi, un originale allestimento, fedele al testo di Eduardo. Un unico attore, Luca Saccoia, recita, circondato da sette pupazzi realizzati dallo scenografo Tiziano Fario e animati da un gruppo di giovani manovratori (Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia). Il gruppo si è costituito ad hoc sotto la guida e il coordinamento di Irene Vecchia, burattinaia e allieva dei maestri della scuola napoletana di guarattelle. Tutto grazie ad un laboratorio di formazione aperto ai giovani, svoltosi con il
- Scritto da Angela Villa
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Il Franco Parenti ha un ricco calendario. In questi giorni di luci natalizie, è possibile assistere a spettacoli, partecipare ad attività creative, visitare un villaggio incantato nei Bagni Misteriosi, adulti e bambini possono trascorrere ore serene insieme fra pattinaggio, spettacoli, laboratori, mercatini e tante gustose sorprese dal 7 Dicembre fino all’otto Gennaio 2023. In un’atmosfera di incanto e magia, gli spazi si trasformano in un elegante chalet di montagna dal sapore rétro, con piccola patinorie galleggiante dedicata, fino alle 18.30, ai più piccoli. Le sorprese non finiscono, così il 31 Dicembre, sarà possibile festeggiare Capodanno a teatro. In Sala Grande, Veronica Pivetti con “Stanno sparando sulla nostra canzone”, in sala A, “Incanti”, uno spettacolo coinvolgente con cinque dei migliori illusionisti italiani, scritto da Andrea Rizzolini; a seguire brindisi con assaggi nel foyer del Teatro. Un modo intelligente e creativo per trascorrere le ultime ore dell’anno. Il teatro si distingue da anni perché sa offrire al
- Scritto da Angela Villa
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E’ nato un piccolo fiore in questo angolo di periferia. Spesso, soprattutto se viaggi a piedi, per vedere uno spettacolo teatrale, devi mettere in conto più o meno un’ora di tragitto per giungere a destinazione. Adesso si potrà godere di una iniziativa teatrale anche qui a Cologno Monzese, qualcuno ha pensato al nostro piccolo mondo. La Pieve - Educazione Arte Cultura è il progetto di un nuovo polo formativo e di innovazione sociale e culturale a Cologno Monzese, situato all’interno dello storico complesso di Villa Cacherano D’Osasco, retrostante la Pieve medievale di San Giuliano. Paolo Pinto, addetto stampa del progetto, racconta in sintesi gli obiettivi principali. Lo spazio vuole essere un luogo di occasioni d’incontro e socializzazione, di interazione tra linguaggi e discipline artistiche differenti, con particolare attenzione anche all'inserimento di persone che vivono situazioni svantaggiate. Il progetto nasce per coniugare cultura, cibo, arte e socialità e riportare vitalità e vivacità nel contesto di una
- Scritto da Redazione
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Si è chiuso con buon successo nel foyer del teatro Ivo Chiesa di Genova l'annuale percorso di questo singolare premio, una costola (e trattandosi di Eva viene naturale) del Festival dell'Eccellenza al Femminile che la direzione artistica di Consuelo Barilari ha portato felicemente a questa sua XVIII edizione. Un festival che come è noto non è solo teatro ma che nel teatro trova un interprete ed un testimone essenziale. Non tanto un teatro al femminile quanto un teatro del femminile, aperto cioè ad uno sguardo condiviso e anche universale in cui si confrontano, per poi fondersi, le diverse sensibilità del maschile e del femminile. Un premio ed il relativo Bando intitolato “La voce della donna” intesa come testimone e insieme oggetto di uno sguardo (le voci spesso più che ascoltarsi si vedono) che va