Il dramma del mese
Vissi d'arte vissi per Maria di Roberto D’Alessandro
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Vissi per Maria ha partecipato al Festival di Avignone dal 2001 al 2004 ed è andato in scena al Teatro dell’Opera di Avignone nelle stagioni 2003 e 2004 e a Parigi al Teatro Les Dechargeurs nel cartellone 2003 con ottimi riscontri di critica e pubblico. Con la produzione di KOSTANTLEESTUDIO è in scena al Teatro di Documenti di Roma dal 9 novembre al 5 dicembre con Siddhartha Prestinari e la regia di Ilza Prestinari.
La storia di Maria Callas raccontata dalla governante Bruna
Bruna, fedele governate di Maria Callas, ci fa accomodare in un ambiente austero ma intimo, è contenta di vederci, ci offre un thè e dei pasticcini in attesa che Madame rientri. Dal 1953 al 1977 Bruna è stata la sua ombra e come una vestale, ne custodisce la memoria, i ricordi, ci racconta dei suoi successi, del suo amore per la scena, del suo grande senso di disciplina, del suo decisivo incontro con Onassis, il grande amore della sua vita, tragico, intenso, infelice. Il monologo di Bruna sempre più commovente, interrotto dalle aree più belle della Callas, suscita la curiosità dello spettatore che si lascia prendere dal gioco delle confessioni e si ritrova ad essere ospite, nella casa di una leggenda.
La statura artistica di Maria Callas ha diviso il mondo in A.C .e D.C., cioè Avanti Callas e Dopo Callas. La sua capacità d’interpretazione è riuscita a dare un’anima ai personaggi del melodramma. Su di lei, decine di biografie, documentari e molto altro ma questo spettacolo itinerante, attraverso il racconto di Bruna, che rappresenta la semplicità e la quotidianità, “…è un modo per aggiungere”, come dice Roberto d’Alessandro autore del testo, “un punto di vista all’immensa eredità che ci ha lasciato. Così ascoltiamo la storia che ci racconta e ci ritroviamo al suo fianco a spiare quasi con vergogna i palpiti di quel cuore, la sua felicità, il suo tormento, tutta la tristezza del mondo. Alla fine il desiderio di vedere entrare dalla porta dalla quale siamo entrati noi, Maria Callas, si fa irresistibile, ma la divina non può entrare, il suo corpo non è più fra noi, anche se lei è ancora in mezzo a noi, lei è un’idea, un mito”.
La critica:
“… Bruna intraprende con fervore recitativo il racconto sulla vita di Maria… ci offre del thè e dei cioccolatini, gira intorno a ciascuno di noi, ma noi siamo ancora degli spettatori? O Piuttosto degli invitati o ancora dei testimoni? … La regia iperrealista di Ilza Prestinari è ancora teatro o è già un’altra cosa? ”
Henri Lépine - La Marsellaise“Avete voglia di andare a spasso nel salotto di Maria Callas, magari accompagnando i ricordi con una tazza di thè e qualche biscotto? Strana voglia, che Ilza Prestinari tenta di realizzare in “Vissi d’arte, vissi per Maria”; un monologo che ha riscosso successo in Francia presentando uno scorcio tutto particolare sulla vita della Divina…”
Valerio Lacobini – Il Giornale d’Italia
Muraglie di Nello Calabrò
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Muraglie andrà in scena il 12 agosto a Taormina, nell’ambito del Festival Taormina Arte per la regia di Luciano Melchionna. Con Nella Tirante, Adele Tirante, Veronica Gentili. Una coproduzione “Cosa sono le Nuvole” e Taormina Arte.
Il testo è stato finalista al Premio Riccione 2005. Questa la motivazione: "Per un testo che si insinua nelle crepe, o nelle piaghe, delle Muraglie, dei riti della quotidianità; nel retro di un ristorante dove tre donne al lavoro attendono il compiersi in sala dei consueti rituali della malavita"
Di cosa parla
Tre donne lavorano senza sosta nel retro /deposito di un ristorante, raccontandosi, sogni paure, desideri, speranze. Dietro le quinte “gli altri “, invisibili ma presenti. Le muraglie del titolo sono quelle reali, fatte di sedie e tavolini che costituiscono la scena, e quelle metaforiche, che separano che detiene il potere e che fa la storia, da chi invece la subisce. La scelta di questo testo è stata fatta in nome di una ricerca che la nostra compagnia si è proposta di fare sin dal tempo della suo creazione,la ricerca drammaturgica e ricerca di nuovi linguaggi che attingano però dalla nostra tradizione culturale.
Emilia Galotti di Paolo Fallai
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Emilia Galotti verrà presentato al Teatro India di Roma dal 26 maggio al 5 giugno 2010 con la Regia di Alessandro Berdini. Scene e costumi Lorenzo Ceccarelli, Musiche Rene’ Aubry John Lee Hooker. Con Elettra Mallaby, Alberto Di Stasio, Daniele Griggio, Paola Rinaldi, Francesco Acquaroli, Anna Basti.
Di cosa parla
Emilia, 16 anni, è una bellissima ragazza, in coma da overdose di stupefacenti. La sua storia viene ripercorsa nei ricordi del padre che la assiste. Tutto comincia da una fotografia: il principe della moda e della pubblicità, la nota e la lancia sulle passerelle e sulle copertine delle riviste. A nulla valgono le perplessità del padre e le incertezze ambigue della madre della ragazza. Quando il principe, innamorato di lei, tenta di sedurla, viene respinto. La sua rabbia e la voglia di rivalsa portano il suo principale collaboratore a drogare la ragazza per cercare di ammorbidirla. Per Emilia la prima dose, assunta inconsapevolmente, è già un’overdose. Mentre si trova all’ospedale e sfumano le possibilità che possa salvarsi, il principe tenta per l’ultima volta di “possederla”: questa volta fotografandola per una campagna contro l’uso di stupefacenti. Di fronte a questo attacco è il padre a staccare le spine del macchinario che teneva in vita Emilia.
Il progetto:
Roma, teatro India 26 maggio 5 giugno 2010 Lungotevere Vittorio Gassman (già lungotevere Papareschi). Insieme allo spettacolo teatrale:
Il Convegno
a cura di Marino Freschi e Natascia Di Baldi
Mercoledì 26 maggio ore 15
Relatori: Klaus Hempfer università di Berlino, Paolo D’Angelo Università Roma Tre,
Roberto Venuti Università di Siena.
Giovedì 27 maggio ore 9.45
Relatori: Roberta Ascarelli Università di Siena-Arezzo, Simonetta Sanna Università di Cagliari, Klaus R. Scherpe Università di Berlino, Paolo Fallai scrittore e giornalista, Giampaolo Paolucci Università di Cassino, Grazia Pulvirenti Università di Catania, Marino Freschi Università Roma Tre
Il Corto
Regia Alessandro Berdini
Drammaturgia Paolo Fallai
Fotografo Bruno Cascio
Montaggio Filippo Corrieri
Scenografia e costumi Edwin A. Francis
Musiche originali Alessandro Pizzin
Interpreti
Elettra Mallaby Emilia
Alberto Di Stasio il principe
Daniele Griggio il padre
Paola Rinaldi la madre
Luigi Di Fiore Marinelli
Coro: Francesca Fava, Luna Romani, Giulia Zangrillo
Sergio Fiorentino voce narrante
Michela Flesciu Orsina.
Malagueňa di Roberta Skerl
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Malagueňa verrà presentato in anteprima dal 21 al 23 aprile a Roma al Teatro della Visitazione in via dei Crispolti 142.
L'autrice:
Roberta Skerl, nata nel 1960, milanese, vive a Roma da molti anni. Diplomata in Scrittura Drammaturgica alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, lavora da lungo tempo in ambito editoriale come autrice e photoeditor. A questa attività ha spesso accompagnato quella di scrittura per la televisione e il cinema. Per il teatro, oltre ad alcuni testi giovanili, ha scritto negli ultimi anni La villa, prodotto dal Teatro Manzoni di Roma, finalista nel 2002 al Premio di Scrittura Teatrale Femminile Inner Wheel Roma Romae, pubblicato da Borgia Editore e ripreso quest’anno in un nuovo allestimento, e Scandalo al sole, adattamento del celebre film di Delmer Davis, presentato al festival teatrale di Borgio Verezzi del 2008. Malagueña è il suo lavoro più recente.
Di cosa parla
Filippo, Giovanni e Ninni (Anna) sono tre amici di vecchia data, compagni fin dai tempi del liceo e oggi tutti cinquantenni. Filippo è un medico, un uomo affascinante e solitario che vive per scelta e con serenità un’esistenza isolata e molto concentrata sul lavoro. Giovanni è un fiscalista, marito felice e padre di tre figlie adolescenti che sono i suoi amori ma anche la sua disperazione. Ninni è una bella donna dal carattere forte e autoritario, con un matrimonio fallito alle spalle e un presente complicato da un’anziana madre affetta da Alzheimer.
I tre amici, ognuno con le proprie vite e i propri guai, hanno da sempre l’abitudine di trovarsi con regolarità, una volta al mese, per una cena a casa di Filippo; loro tre da soli, senza familiari e partner, per una serata che è normalmente un’occasione tranquilla di chiacchiere e risate. Una di queste sere, però, accade qualcosa di completamente diverso dal solito, un evento che sconvolgerà le esistenze di tutti e tre i personaggi. Filippo ha scoperto che un cancro gli lascia pochissimo tempo e lui vuole andarsene prima che la malattia lo travolga. Filippo è un medico, sa come fare, ma per la prima volta nella sua vita non vuole essere solo, e chiede ai due amici di sempre di accompagnarlo negli ultimi minuti in cui la sostanza che ha deciso di iniettarsi farà il suo effetto.
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