I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Prossimità di Fabio Pisano
- Scritto da Emanuela Ferrauto
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Personalità schiva, pacata, elegante, gentile, Fabio Pisano è un giovane autore napoletano classe 1986 dalla formazione scientifica – laurea in scienze biotecnologiche -, e dalla penna prolifica che gli permette di ottenere alcuni premi. Dal “Premio Hystrio per le scritture di scena” al “Premio Fersen” “Salvatore Quasimodo”, Pisano è un drammaturgo che osserviamo da tempo per comprendere quale sia la strada che intraprenderà. Il titolo del suo volume, “Prossimità”, edito da Editoria & Spettacolo nel 2022, sembra descrivere la caratterizzazione della sua drammaturgia. Ottenere la pubblicazione di un volume che raccolga i propri testi, in questo caso quattro, è un obiettivo perseguito da molti autori e raggiunto dopo molto tempo; è bene quindi sottolineare che Pisano abbia avuto la fortuna di un’importante pubblicazione ottenuta attraverso una delle poche e più attive case editrici che oggi si occupano di editoria teatrale in Italia. Inoltre, dobbiamo sottolineare che i testi contenuti nel volume hanno debuttato da poco tempo e oggi appaiono frequentemente in scena. Nel caso de “La macchia” ricordiamo, appunto, che ha debuttato il 30 giugno 2022 durante il Campania Teatro Festival ed è attualmente in tournée. Negli ultimi anni, dunque, la firma di Pisano ha vissuto un’accelerazione che gli ha permesso di essere conosciuto e riconosciuto, affermandosi all’interno della cerchia dei drammaturghi contemporanei. Ritorniamo sul titolo che nella quarta di copertina svela la sua natura, ossia l’approssimarsi a sensazioni ed emozioni che sembrano labili ed effimere, ma che in realtà lasciano il segno nello spettatore e soprattutto nel lettore. Questa drammaturgia, infatti, è caratterizzata da una testualità forte, ricchissima di elementi e molto curata, pensata da uno scrittore che scrive da autore e solo successivamente opera anche come regista. Pisano è un drammaturgo a tutti gli effetti che, come molti altri autori contemporanei, si veste di natura ibrida per lavorare dietro le quinte. In questo caso, però, non parliamo di un autore/attore, figura che dalla fine del Novecento in poi ha caratterizzato la nostra drammaturgia, soprattutto al Sud Italia, ma di un autore a tutto tondo che elabora e scrive per la scrittura e la lettura, pur tenendo conto inevitabilmente della messinscena. A dimostrazione di quanto detto è necessario sottolineare che alcuni testi contenuti all’interno di questo volume riportano sulla carta delle scelte importanti, adeguate ai tempi e alla nuova natura e alle molteplici funzioni assunte dalle didascalie nella drammaturgia contemporanea: le didascalie di due testi in particolare, “Hospes,-ĭtis” e “La macchia”, riportano riflessioni dell’autore, forme poetiche, costruzioni ossimoriche e chiasmiche, sembrano, cioè inserti di natura differente, che sulla scena sono percepiti solo in parte dallo spettatore e in forme innovative. Ciò dimostra che questo tipo di scrittura nasce da un autore che lavora principalmente sulla parola e per essa. Il volume comprende anche altri due testi, “Celeste” e “A.D.E. -A.lcesti D.i E.uripide”, e, in effetti, si presenta nella sua forma sintetica poiché non è corredato né di prefazione o di postfazione affidate alla firma di studiosi o di critici teatrali. L’autore, infatti, introduce il volume con le sue parole, descrivendo il percorso e il lavoro rivolto ai quattro testi, intitolando le pagine di apertura con la parola “Divertissement”, «un modo per raccontare questi scritti da cosa sono nati, da dove, e proverò persino a motivarne la loro esistenza», come afferma lo stesso Pisano.
La sua scrittura, così come il suo approccio al dialogo reale, sembrano caratterizzati da un binomio ossimorico, da un lato manifestano un certo timore e una certa umiltà, dall’altro una certa malizia che provoca il lettore e l’interlocutore alla reazione, affinché lo stesso autore possa capire quale strada intraprendere e perseguire. La stessa sensazione contrastante e binomiale emerge attraverso la lettura di questi testi e nel corso della visione degli spettacoli: ogni testo ha un filo conduttore che è la morte, elemento raccontato con una certa eleganza poetica, mai plateale ma con rispettosa delicatezza. Alcuni testi sono collocati in un periodo storico specifico, altri non hanno tempo, ma emerge costantemente un’attenzione “religiosa” nei confronti del sentimento, sia esso manifestato dai personaggi, sia quello custodito dall’autore, sia quello che si attiva nella mente dello spettatore e del lettore.
È evidente che il viaggio drammaturgico intrapreso da Pisano sia partito da una fortissima esigenza di manifestare, attraverso scrittura, un’urgenza intima che poi esplode spesso in forma d’arte; questo potrebbe far pensare ad una scrittura fortemente intimistica e, pertanto, ripetitiva e caratterizzata da contenuti personali e, pertanto, a volte, di difficile percezione da parte del pubblico.
Parliamo, invece, di una scrittura sintetica, figlia dei tempi, sintatticamente fluida, a volte frammentaria come la prosa e il romanzo contemporanei, ma pesata e pensata, priva di orpelli, di barocchismi o di coloriture retoriche, mirata alla riflessione in simbiosi con l’osservazione. Una drammaturgia, dunque, inevitabilmente legata alla lettura: chi osserva lo spettacolo potrà rileggere il testo estrapolandone innumerevoli spunti; chi legge prima di osservare lo spettacolo attiva, invece, una riflessione ante quem che si protrae e si arricchisce durante la visione dello spettacolo.
Bisognerà attendere ed osservare affinché emerga uno stile specifico e una direzione di percorso più precisa. Le premesse sembrano solide, ma spetta all’autore decidere e comunicare il suo viaggio attraverso scrittura e scena.
Prossimità
Celeste. Hospes. Itis. A.D.E. A.lcest D.i E.uripide
di Fabio Pisani
Editoria&Spettacolo 2022
pagg. 278 € 18,00
Bugie bianche di Alessandro Berti
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Come in un sistema carsico di grotte semi-sconosciute, esistono e per fortuna resistono nel teatro italiano correnti quasi torrentizie di riflessione e ricerca, che talora emergono e riescono ad essere davanti allo sguardo anche di chi non le intercetta per suo istituzionale impegno. È questo il caso dell'attore e drammaturgo reggiano, Alessandro Berti, il quale ha deciso di tuffarsi in quelle correnti, al di là del suo notevole curriculum, per riportare al teatro un magma inusuale, tra intimità e politica, tra storia e irriducibili menzogne, tra sociologia e metafisica. Un magma che affronta temi rispetto ai quali, pur essendo, culturalmente e metaforicamente parlando, carne della nostra carne, preferiamo volgere lo sguardo, affidandoci e abbandonandoci ai luoghi comuni e triti che preservano un instabile equilibrio. Le ultime sue fatiche trovano l'apprezzabile attenzione di Emilia Romagna Teatro e dell'editore Luca Sossella che pubblica le tre drammaturgie sotto il titolo riassuntivo Bugie Bianche. Un monologo dai tratti lirici (Black Dick), una drammaturgia documentaria (Negri senza memoria) e un dialogo drammaturgico (Blind Love) incentrati tutti sul tema del razzismo ma, ed è uno sguardo eterodosso e quasi di sbieco che ne illumina tratti coperti, dal punto di vista della sua percezione attraverso corpo e colore della pelle (il bianco e il nero) che innestano dinamiche speculari quasi a intercettare, se vogliamo, anche le geometrie del desiderio dell'antropologo e filosofo René Girard. Non dichiarazioni di maniera dunque, quelle che costellano tante espressioni di teatro cosiddetto sociale, ma intuizioni proposte alla singolare elaborazione di ciascuno, prendendoci spesso in contropiede tra non detto, sensi di colpa 'occidentali', e modelli replicati (dal maschio bianco al maschio nero americano ad esempio, come denunziato da femministe afroamericne) e mai messi in discussione. Sono testi forti che spingono a rivedere molto di noi, attraverso una scrittura elaborata e accattivante, di notevole valore anche letterario. Per la collana LINEA a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono, è corredata da una approfondita prefazione di Rossella Menna dal significativo titolo “Runaway Slaves”, quelli che forse noi stessi siamo.
Bugie bianche
di Alessandro Berti
ERT Luca Sossella Editore 2022
pagg. 176 € 14,00
Non devi far altro che morire nell'arena di Angelica Liddel
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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È già a cominciare dal titolo una sfida, una sfida al senso comune, alla banalità, al mito del “politically correct” di un epoca che avendo dimenticato il sacro e perso con esso il senso del tragico non ha conquistato più libertà, ma al contrario sembra averne perduta, sempre più schiava delle “belle forme” e delle “belle apparenze” che dovrebbero percorrerla, senza sangue e senza materia. Attorno all'omonimo testo drammaturgico della spagnola Angelica Liddell il piccolo volume di cui scriviamo costruisce un percorso di approfondimento, un apparato letterario che recupera riferimenti e suggestioni, quel fecondo terreno creativo che alimenta l'opposizione al dato, all'oggi, al contemporaneo quale si è da ultimo costruito, di una artista che sa metaforicamente incidere con la sua parola, lirica e tragica, la carne stessa per giungere al più intimo sentimento. È in fondo proprio l'assenza del sacro e il deperire odierno del tragico, con la nostalgia che richiama nell'autrice i più reconditi segreti di un toreare collegato spesso all'antico rito dionisiaco, che costituisce il dolore dell'esistenza, quasi che solo la morte ovvero il suicidio ne costituisse il possibile riscatto. Un libro di riflessioni estetiche e di suggestioni poetiche che richiama a sé ispiratori forse ora dimenticati, dai grandi matador come Juan Belmonte, ai maudit, a Celine, Cioran e Artaud la cui crudeltà ne costituisce forse lo stimolo più profondo, cui lo spettacolo in giro per l'Europa costruisce la dimensione scenica. Un breve testo ma molto profondo e inquietante. Curato da Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono per ERT è appena uscito con Luca Sossella editore e lo consigliamo al lettore più avveduto.
Non devi far altro che morire nell'arena
di Angelica Liddel
Traduzione Silvia Lavina
ERT Luca Sossella Editore 2022
pagg. 77 € 12,00
Turi Ferro il primattore a cura di Giorgio Romeo
- Scritto da Marcello Isidori
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Grazie agli archivi del quotidiano "La Sicilia" e alla curatela di Giorgio Romeo, oltre alla partecipazione del Teatro stabile di Catania e ai contributi di giornalisti e studiosi, viene dato alle stampe da Domenico Sanfilippo editore questo prezioso volumetto che celebra il centenario di un grandissimo attore che molti giovani e un po' meno giovani non hanno mai avuto la fortuna di ammirare dal vivo e probabilmente conoscono poco. Turi Ferro è stato uno straordinario interprete della sicilianità più genuina e meno provinciale, calcando i palcoscenici della sua isola ma anche quelli di tutta Italia e di molti paesi del mondo con incredibile successo. Il volume raccoglie testimonianze, interviste, recensioni, articoli che formano un quadro ricco e suggestivo del Turi Ferro attore di radio e televisione, di teatro e di cinema ma anche del Turi Ferro uomo. Oltre ai grandi successi in patria e all'estero come primattore della compagnia dello stabilo etneo, leggiamo degli sceneggiati televisivi e dei programmi radiofonici che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico, delle poche ma importanti esperienze cinematografiche e soprattutto della sua grandezza come interprete di ruoli diversi e variegati. Leggiamo inoltre con divertimento o con gli occhi lucidi alcuni aneddoti della sua vita d'artista e di padre, marito e amico. Molte le firme che arricchiscono la pubblicazione a partire dalla prefazione di Masolino d'Amico e la postfazione di Simona Scattina. Le testimonianze e le recensioni sono di Andrea Camilleri, Domenico Tempio, Tony Zermo, Laura Cavallaro, Filippo Arriva, Ombretta Grasso, Domenico Danzuso, Piero Isgrò, Maria Lombardo.
Turi Ferro il primattore
Catania e il mondo per palcoscenico
a cura di Giorgio Romeo
Domenico Sanfilippo editore 2021
pagg. 123 € 8,00