I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Far danzare l'anatomia di Florinda Cambria
- Scritto da Marcello Isidori
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Far danzare l'anatomia
di Florinda Cambria
ETS Editore - Pisa 2007
pagg. 250 € 19,00
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Teatro della crudeltà, corpo senza organi, anatomia dell'uomo come luogo di azione per un messaggio rivoluzionario: attorno a questi temi si è mossa l’attuale straordinaria rinascita di interesse nei confronti dell'opera di Antonin Artaud (1896-1948), poeta, scrittore, uomo di teatro, saggista e pensatore di incandescente originalità, del quale sono note le vicissitudini biografiche, così come l'influenza profonda esercitata sulla cultura del Novecento. Tale influenza, come si sa, ha attinto i suoi vertici filosofici nelle celebri interpretazioni di Jacques Derrida e di Gilles Deleuze, per non dire d'altri. Il presente libro, con un'analisi puntuale prevalentemente rivolta ai lavori dell'ultimo Artaud, cioè all'immenso lascito manoscritto raccolto e curato, dopo la morte dell'Autore, da Paule Thévenin, offre una lettura nuova e assai coinvolgente del cammino di Artaud e del suo senso complessivo. Una lettura che pone a tema il corpo come questione cruciale per intendere la "logica anatomica" e la "biologia teologica" su cui si fonda l'intera tradizione occidentale. Ne deriva un'immagine inedita del pensiero di Artaud, un'immagine che tra l'altro si discosta dalle interpretazioni derridiane e deleuziane. L'autentica originalità del dettato artaudiano manifesta infine la sua portata eminentemente etica e politica, rinviando alla necessità di un confronto, oggi più che mai urgente, con altre culture e con altri "teatri" e "anatomie" dell'umano.
(Dalla IV di copertina)
Visti da vicino di Giulio Baffi
- Scritto da Marcello Isidori
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Visti da vicino
Giulio Baffi
Guida - Napoli 2007
pagg. 166 € 10,00
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Primo volume del libro di bio-interviste curato dal critico de La Repubblica Giulio Baffi. Venticinque grandi o grandissimi artisti di teatro ritratti da brevi testimonianze, stralci d'interviste, racconti e, talvolta, confessioni rilasciate nei camerini o nelle loro case. Miti di oggi descritti e raccontati da chi li ha visti da vicino, da chi ne ha colto e conosciuto, oltre alla grande arte, la grande umanità. Il volume si apre con Eduardo, e come poteva non essere così? e prosegue con Nino Taranto, Rosalia Maggio, Concetta Barra, Luisa Conte, Leo De Berardinis, Marina Confalone, Marcella Ambrogi Petrone, Pupella Maggio, Mario Merola, Enzo Moscato, Mario Scarpetta, Toni Servillo, Luca De Filippo, Tato Russo, Leopoldo Mastelloni, Lina Sastri, Gino Rivieccio, Isa Danieli, Renato Carpentieri, Manlio Santanelli, Velia Magno, Vincenzo Salemme, Angela Pagano, Giacomo Rizzo. Già previsto il secondo volume con altri venticinque artisti.
La mela di Alan di Valeria Patera
- Scritto da Marcello Isidori
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La mela di Alan
di Valeria Patera
Di Renzo Editore - Roma 2007
pagg. 118 € 12,50
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Non è per nulla facile trattare soggetti biografici di grandi personaggi in una composizione drammaturgica. Se poi si tratta di personaggi che appartengono ad un mondo un po' difficile da avvicinare per la stragrande maggioranza degli individui la faccenda si complica ulteriormente. Vero è che Alan Turing, con le sue idee e le sue scoperte, ha messo le basi e anche qualcosa di più per ciò che oggi ha un ruolo importante, spesso preponderante, nella vita di tuitti noi: il personal computer. La sua vicenda scientifica è legata alla "macchina", sorta di antenato dei moderni computer, che porta il suo stesso nome, alle pioneristiche teorie sull'intelligenza artificiale, alla interpretazione del codice segreto "Enigma" utilizzato dai nazisti nella seconda guerra mondiale, al famoso Test, ancora oggi utilizzato, che porta anch'esso il suo nome. La sua vicenda umana è caratterizzata da un profondo sentimento di libertà, che lo portò a esplicitare le sue teorie anche quando andavano controcorrente e sfidavano dogmi religiosi e profani. La sua stessa identità di omosessuale, in una società che ancora riteneva reato i rapporti tra persone dello stesso sesso, caratterizzò la vicenda di uno spirito profondamente libero e svincolato da qualsiasi preconcetto o pregiudizio. Valeria Patera ci racconta tutto questo in modo da evitare il più possibile le deviazioni didascaliche, in parte inevitabili quando ci si addentra in questioni squisitamente tecniche, fornendoci un quadro al tempo stesso documentato e ricco di respiri poetici. "La mela di Alan", uno dei frutti del suo lavoro di ricerca relativo ai rapporti tra teatro e scienza, è stato prima di tutto uno spettacolo multimediale, che ha debuttato quasi due anni fa, e che attraverso un lavoro di riscrittura è approdato alla stesura presentata in questo volume. Corredano la pubblicazione del testo gli interventi della stessa autrice: "Lo sguardo dell'autore" e "Il teatro continuo di una vita discreta", quello di Oliviero Ponte di Pino: "Sulla natura teatrale del test di Turing", oltre alle due prefazioni di John Casti e di Giulio Giorello.
Teatro di Jon Fosse
- Scritto da Marcello Isidori
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Teatro
Jon Fosse
Editoria & Spettacolo - Roma 2007
pagg. 396 € 15,00
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Prima uscita di questa nuova collana "Scritture" della casa editrice Editoria & Spettacolo, la raccolta di sei drammi di Jon Fosse, figura che si è imposta negli ultimi anni anche in Italia, ci fornisce un'idea convincente sulle ragioni dell'affermazione europea, per non dire mondiale, del drammaturgo norvegese. "Il nome" del '94, "Qualcuno arriverà" del '92, "E la notte canta" del '97, "Sogno d'autunno" del '98, "Inverno" del 2000, e "La ragazza sul divano" del 2002, sono pezzi teatrali che non si leggono così di frequente. Drammi che "sembrano tutti lo stesso testo" come dicono alcuni critici, ma in cui scopriamo sempre qualcosa di nuovo, in accordo alla difesa opposta dall'autore. E, in verità, leggendo il volume ci sembra di camminare nella "personale" allestita per un grande pittore che espone tele con lo stesso soggetto, ma che immette in ogni opera un'intensità comunicativa tale da spingerci a guardare ogni nuovo quadro nella segreta speranza che non cambi mai troppo rispetto a quello che abbiamo appena finito di ammirare. Una drammaturgia inquietante, balbettata da personaggi in costante disagio, con dialoghi privi di punteggiatura e ricchi solo di interruzioni, pause, ripetizioni, intercalari e frasi che appaiono spesso inutili e vuote, ma la cui orchestrazione crea sempre, in modo spesso sorprendente, un crescendo di tensione altissimo e coinvolgente. Nell'intervista pubblicata nel volume, rilasciata a Rodolfo di Giammarco, curatore della nuova collana e prefattore della pubblicazione, è lo stesso drammaturgo a confessare di ritenere proprio le pause o le auto interruzioni dei personaggi la parte più importante di ciò che scrive. E' forse superfluo, a questo punto, parlare di "scuola pinteriana" (e chi non la frequenta al giorno d'oggi?) o Beckettiana (idem come sopra) la cosa più importante da dire è che si tratta di una drammaturgia da scoprire assolutamente, per chi ancora non la conosce, o che comunque merita di essere letta con calma in questo volume, per chi magari l'ha già "assaggiata" a teatro in qualche altra occasione.