I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Tiergartenstrasse 4 - un giardino per Ofelia di Pietro Floridia
- Scritto da Marcello Isidori
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Tiergartenstrasse 4 - un giardino per Ofelia
di Pietro Floridia
Filema Editore - Napoli 2006
109 pagg. € 10,00
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Edito in volume a più di un anno dal debutto sulle scene, questo dramma scritto da Pietro Floridia per raccontarci la faccia meno nota dell'orrore nazista, il cosiddetto olocausto "minore", che ha visto tra i protagonisti i disabili mentali, è la storia di un’amicizia tra due donne dai nomi simbolicamente Shakespeariani: Ofelia e Gertrude. Una storia minimale se non fosse per i ruoli delle due donne e se non si svolgesse in una realtà oscura e terribile come quella della Germania nazista del 1941. Si, perché Ofelia è un po’ matta. Ha problemi motori e di linguaggio e forse mentali. E’ una disabile, si direbbe oggi, e dopo la morte del padre in Polonia è rimasta sola con i suoi fiori che cura con incessante amore e con sorprendente abilità. Mentre Gertrud è un’infermiera, inviata dal coordinamento di Tiergartenstrasse 4 a Berlino, dove si era deciso di avviare la prima tappa del progetto di creazione di una razza ariana pura, con l’eliminazione di tutte le “vite inutili” dei disabili mentali. Il volume non presenta soltanto la drammaturgia ma anche la descrizione del lavoro fatto con le due attrici per la sua stesura. Un interessante testimonianza sulla pratica di scrittura scenica adottata dall'autore e dal gruppo del Teatro dell'Argine, arricchita dagli interventi delle due attrici Micaela Casalboni e Paola Roscioli.
Gli spettacoli di Odino di Franco Perrelli
- Scritto da Marcello Isidori
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Gli spettacoli di Odino
la storia di Eugenio Barba e dell'Odin Teatret
di Franco Perrelli
Edizioni di Pagina - Bari 2005
168 pagg. € 15,00
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Sono passati 40 anni dal giorno in cui Eugenio Barba, emigrante Salentino, reduce da un importante esperienza di collaborazione, durata circa tre anni, con l'allora giovane sconosciuto regista Jerzy Grotowski, fonda a Oslo l'Odin teatret preparandosi, con un gruppo di attori dilettanti, al debutto del primo di quella che sarebbe diventata una lunghissima serie di spettacoli che hanno fatto scuola in tutta Europa e nel mondo dagli anni settanta in poi. Franco Perrelli, docente al Dams di Torino, e storico osservatore della lunghissima carriera di Barba, celebra questa incredibile meta dei quarant'anni con questo saggio che ha il duplice obiettivo di raccontare, come fissa il sottotitolo, la storia di questo storico gruppo e del suo leader, e di raccontare, con un occhio da studioso e da spettatore allo stesso tempo, i principali spettacoli della compagnia. La struttura prevede un primo ed ultimo capitolo più orientati all'adempimento del primo scopo, con il racconto dei difficili inizi, del successivo trasferimento in Danimarca, del prepotente successo ottenuto in diversi paesi, dei metodi che sono divenuti modello per tanti gruppi di ricerca più giovani, della pluralità di iniziative ed interessi che da sempre caratterizzano l'attività della compagnia. I quattro capitoli centrali sono invece maggiormante dedicati al racconto degli spettacoli. Dall'esordio con "Ornitofilene" a "Kaspariana", da "Min fars hus" a "Come! and day will be ours", da "Le ceneri di Brecht" al recente "Il sogno di Andersen". Per ciascuno di essi l'autore traccia un analitico e dettagliato resoconto della "trama", delle suggestioni evocate nello spettatore, del lavoro attorale e registico, parallelamente alle diverse metodologie utilizzate nella realizzazione dell'opera. Tra resoconti ed analisi ex-post dell'autore, citazioni d'interventi di Barba e dei suoi attori, tra testimonianze di critici, studiosi e persino politici, il volume rappresenta in definitiva un prezioso contributo alla esigenza di conoscere ed apprezzare, nel senso più ampio del termine, i "segreti" della più longeva formazione teatrale dei nostri tempi, e di conseguenza un modo per comprendere le profonde ragioni di questa longevità. Il volume riporta l'elenco della ricca teatrografia del gruppo.
La bottega dei narratori a cura di Gerardo Guccini
- Scritto da Marcello Isidori
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La bottega dei narratori
Storie laboratori e metodi di Marco Baliani, Ascanio Celestini, Laura Curino, Marco Paolini, Gabriele Vacis.
a cura di Gerardo Guccini
Dino Audino Editore - Roma 2005
190 pagg. € 16,00
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Gerardo Guccini, docente di Storia del teatro e dello spettacolo al DAMS di Bologna, nonchè attento studioso e profondo conoscitore della teatro di narrazione, introduce questo particolare "manuale per narratori" con un suo saggio sulle poetiche e sui percorsi del "teatro narrazione" per poi lasciare la parola ai protagonisti di punta di questa forma di spettacolo che, segnatamente nell'ultimo decennio, è divenuta un vero e proprio genere frequentato da molti artisti del nostro teatro e caratterizzato da un consenso pressocchè unanime di critica e di pubblico. Di ciascuno dei cinque autorevoli "testimonial" citati nel sottotitolo il volume riporta la fedele cronaca di un laboratorio affiancato al lavoro "edito" e cioè scritto confrontato con quello "raccontato" di alcuni degli spettacoli più significativi di ogni autore/attore. Ecco ad esempio ampi stralci di "Tracce" di Marco Baliani, di "Signorine" di Laura Curino, de "Il castello di Verres" di Gabriele Vacis, di "Mappe dei tempi" e "Circo bidone" di Marco Paolini, de "L'estinzione del ginocchio" e di "Fabbrica" di Ascanio Celestini. Il saggio può essere letto sia come un vero e proprio manuale, sia come una raccolta di racconti, sia infine come un curioso osservatorio di vita e lavoro teatrale.
Harold Pinter scena e potere di Roberto Canziani e Gianfranco Capitta
- Scritto da Marcello Isidori
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Harold Pinter - scena e potere
di Roberto Canziani e Gianfranco Capitta
Garzanti - Milano 2005
252 pagg. € 14,50
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Harold Pinter non aveva certo bisogno di un premio Nobel per essere stimato da chi scrive per il teatro o da chi se ne occupa a diversi livelli. Questo non significa che non siamo stati felici che lo abbia vinto lui e anzi ci siamo sorpresi di non aver pensato prima che se lo sarebbe proprio meritato. In quasi mezzo secolo (il suo primo testo, "La stanza", è del 1957 mentre l'ultimo, come lo stesso Pinter ha decretato, "Conferenza stampa" del 2002) questo ex attore ha rivoluzionato il modo di fare drammaturgia, tanto che i lavori di chi ha scritto dopo di lui assumono un gusto insipido e stantio se non sono almeno un po' "pinteriani". Questo saggio, nuova edizione riveduta, aggiornata ed arricchita della pubblicazione di dieci anni fa, racconta come un romanzo la carriera del grande drammaturgo londinese con illuminanti approfondimenti critici sulle singole opere, e con interessanti e nutriti cenni biografici. Dagli inizi in veste di attore al suo debutto nella scrittura. Dai "forni" delle prime rappresentazioni e dalle stroncature di una critica che lo etichettò come "incomprensibile" (e come dargli torto?) ai primi clamorosi successi nazionali ed internazionali. Dal lavoro teatrale alle esperienze cinematografiche, televisive e radiofoniche. Dal non celato disinteresse civile al militante ed instancabile impegno politico degli ultimi anni. Proprio dalla storia di questi ultimi anni, che getta una "esegetica" luce sui temi di tutta la sua insuperabile produzione, nasce il sottotitolo di questo volume: "Scena e potere". Col senno di poi non si può fare a meno di notare che il suo è sempre stato, consapevolmente o no, un "teatro della minaccia", la sua poetica una poetica dell'oppressione, la sua drammaturgia una drammaturgia della prevaricazione del forte sul debole. La seconda parte del saggio raccoglie alcune "chiacchierate" di Pinter con gli autori del saggio e suoi interventi in situazioni pubbliche nell'arco degli ultimi dodici anni. A integrare il tutto una dettagliata bibliografia, un'ampia sezione con schede sulla sua produzione teatrale e cinematografica, e la sezione "La via italiana a Pinter" che riporta il lungo elenco degli allestimenti italiani dei suoi ventinove testi. In definitiva il volume costituisce un ottimo condimento per chi ha già letto e visto o lo farà presto, il teatro di Harold Pinter.