I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
Associazione Dramma.it - Via dei Monti di Pietralata 193/c 00157 Roma
Cassandrino al Teatro Fiano di Davide Marzattinocci
- Dettagli
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 2321
Cassandrino al Teatro Fiano
il teatro delle marionette a Roma nella prima metà dell'ottocento
di Davide Marzattinocci
Edizioni Junior - Bergamo 2006
248 pagg. € 16,80
Per acquistare il libro
Interessante pubblicazione dei “Quaderni dell’Associazione Peppino Sarina” che accoglie ogni anno, a partire dal 2001, la tesi di laurea vincitrice del “Premio Dottor Burattino”. Istituito nel 1995 dal burattinaio Walter Broggini per onorare la memoria del fratello Riccardo, il concorso è riservato a tesi universitarie che si occupano del teatro di animazione. Il volume che presentiamo tratta di una maschera che, a differenza di quelle più note, fu legata a doppio filo alla vita del suo creatore/animatore Filippo Teoli (1771-1844), tanto da nascere e scomparire con lui, e con la breve ma folgorante esperienza di un teatrino di marionette situato a Roma, all’interno del Palazzetto Fiano, di proprietà del Cardinale Pietro Ottoboni. Il teatro iniziò infatti l’attività nel 1812 e la terminò, per essere trasformato in bottega, nel 1849. In quegli anni le commedie dei burattini con Cassandrino protagonista attirarono moltissimo pubblico entusiasta. Non solo il popolo si dilettava con la sottile satira dei testi del Teoli, ma soprattutto larghi settori della borghesia benestante e della compagine ecclesiastica, con significative presenze d’intellettuali ed artisti talvolta decisamente illustri come Gioacchino Belli, Giacomo Leopardi e persino Stendhal. Fu proprio nel periodo della prima metà del secolo XIX che i teatri di marionette a Roma conobbero una certa diffusione accanto a quelli storici dell’opera, della prosa e della danza. L’autore Davide Marzattinocci, laureatosi con questa tesi in Lettere e storia del teatro presso l’Università La Sapienza di Roma, che affianca all’attività di attore e regista quella di arteterapista, struttura il suo saggio in due parti: la prima offre una panoramica del mondo teatrale romano, in particolare quello di figura, nella prima metà dell’ottocento. Una panoramica caratterizzata dalla presenza di un serrato controllo burocratico e censorio da parte del potere ecclesiastico, ma anche dalla vivace presenza di un pubblico tanto vasto quanto eterogeneo. Nella seconda parte l’autore approfondisce la storia del Teatrino Fiano e di quella della maschera che ne fu incontrastato protagonista. Accanto ad ampi stralci di documenti dell’epoca, che dettagliano in modo talvolta eccessivamente nozionistico (è pur sempre una tesi), tutte le vicende artistiche, architettoniche, legali e contrattuali del Teatrino e del palazzetto, il volume presenta la teatrografia di tutte le produzioni, le testimonianze di alcuni spettatori illustri (già citati prima), le trame e le caratteristiche di alcune commedie rappresentate, non senza gustosi cenni agli interventi della censura, e una serie d’informazioni che forniscono un quadro affascinante e completo dei gusti e dei costumi del pubblico romano dell’epoca.
Il teatro possibile. Linee organizzative e tendenze del teatro italiano di Mimma Gallina
- Dettagli
- Scritto da Luigi Maiorino
- Visite: 1250
Il teatro possibile. Linee organizzative e tendenze del teatro italiano
di Mimma Gallina
Franco Angeli - 2005
384 pagg. € 28,00
Per acquistare il libro
Dopo la pubblicazione di “Organizzare Teatro”, ormai alla sua 5a ristampa, Mimma Gallina, che da anni si occupa di organizzazione teatrale, propone “Il teatro possibile”. Un testo da non considerarsi solo come un manuale di organizzazione perché vi sono in esso riferimenti storici, ad esempio il confronto con le compagnie di Molière, come scrive nel prefazio "…che la pratica teatrale attuale può servire a illuminare la storia del teatro, e viceversa". Nella prima parte l’autrice esplora le capitali teatrali italiane, una decina di città dove si concentra la maggior parte dell’attività produttiva. L’analisi non riguarda il passato, ma questi anni con una proiezione verso il futuro. È l’analisi di un fenomeno in continuo cambiamento dove è difficile poter prevedere gli sviluppi. L'autrice, inoltre, dedica alcuni capitoli al mondo legislativo (le circolari) che regolano il teatro italiano, continuando sulle attività di spettacolo dei centri sociali di Roma e Milano per soffermarsi sui circuiti teatrali che portano il teatro nei centri medi e piccoli. Tanti argomenti correlati da indicazioni operative, notizie, considerazioni e consigli. Il teatro possibile descrive sia i luogo dove si decide politicamente l’intero sistema e si distribuiscono le risorse economiche, sia quei luoghi dove il teatro vuole vivere lontano dalle leggi e dai regolamenti burocratici. Non vi è un schema ben preciso nell’analizzare le varie aree: "… perché il tema centrale, la grande domanda del libro, è la possibile evoluzione del teatro italiano: quali sono le sue potenzialità, e quali sono le capacità delle istituzioni di cogliere e valorizzare queste spinte innovative". In primo piano vi è anche la figura dell’organizzatore, che a partire dal dopoguerra è cambiata, in quanto non deve più solo dedicarsi alle esigenze della compagnia ma deve occuparsi anche della progettualità e deve confrontarsi con coloro che istituzionalmente hanno rapporti con i teatranti. In conclusione: "… fa appello a una “immaginazione organizzativa” che inventi soluzioni innovative e creative (...) Perché a questo punto è inutile ricordare che anche quello dell’organizzatore dev’essere un ruolo creativo".
Luigi Maiorino
Tiergartenstrasse 4 - un giardino per Ofelia di Pietro Floridia
- Dettagli
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 2667
Tiergartenstrasse 4 - un giardino per Ofelia
di Pietro Floridia
Filema Editore - Napoli 2006
109 pagg. € 10,00
Per acquistare il libro
Edito in volume a più di un anno dal debutto sulle scene, questo dramma scritto da Pietro Floridia per raccontarci la faccia meno nota dell'orrore nazista, il cosiddetto olocausto "minore", che ha visto tra i protagonisti i disabili mentali, è la storia di un’amicizia tra due donne dai nomi simbolicamente Shakespeariani: Ofelia e Gertrude. Una storia minimale se non fosse per i ruoli delle due donne e se non si svolgesse in una realtà oscura e terribile come quella della Germania nazista del 1941. Si, perché Ofelia è un po’ matta. Ha problemi motori e di linguaggio e forse mentali. E’ una disabile, si direbbe oggi, e dopo la morte del padre in Polonia è rimasta sola con i suoi fiori che cura con incessante amore e con sorprendente abilità. Mentre Gertrud è un’infermiera, inviata dal coordinamento di Tiergartenstrasse 4 a Berlino, dove si era deciso di avviare la prima tappa del progetto di creazione di una razza ariana pura, con l’eliminazione di tutte le “vite inutili” dei disabili mentali. Il volume non presenta soltanto la drammaturgia ma anche la descrizione del lavoro fatto con le due attrici per la sua stesura. Un interessante testimonianza sulla pratica di scrittura scenica adottata dall'autore e dal gruppo del Teatro dell'Argine, arricchita dagli interventi delle due attrici Micaela Casalboni e Paola Roscioli.
Gli spettacoli di Odino di Franco Perrelli
- Dettagli
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 2621
Gli spettacoli di Odino
la storia di Eugenio Barba e dell'Odin Teatret
di Franco Perrelli
Edizioni di Pagina - Bari 2005
168 pagg. € 15,00
Per acquistare il libro
Sono passati 40 anni dal giorno in cui Eugenio Barba, emigrante Salentino, reduce da un importante esperienza di collaborazione, durata circa tre anni, con l'allora giovane sconosciuto regista Jerzy Grotowski, fonda a Oslo l'Odin teatret preparandosi, con un gruppo di attori dilettanti, al debutto del primo di quella che sarebbe diventata una lunghissima serie di spettacoli che hanno fatto scuola in tutta Europa e nel mondo dagli anni settanta in poi. Franco Perrelli, docente al Dams di Torino, e storico osservatore della lunghissima carriera di Barba, celebra questa incredibile meta dei quarant'anni con questo saggio che ha il duplice obiettivo di raccontare, come fissa il sottotitolo, la storia di questo storico gruppo e del suo leader, e di raccontare, con un occhio da studioso e da spettatore allo stesso tempo, i principali spettacoli della compagnia. La struttura prevede un primo ed ultimo capitolo più orientati all'adempimento del primo scopo, con il racconto dei difficili inizi, del successivo trasferimento in Danimarca, del prepotente successo ottenuto in diversi paesi, dei metodi che sono divenuti modello per tanti gruppi di ricerca più giovani, della pluralità di iniziative ed interessi che da sempre caratterizzano l'attività della compagnia. I quattro capitoli centrali sono invece maggiormante dedicati al racconto degli spettacoli. Dall'esordio con "Ornitofilene" a "Kaspariana", da "Min fars hus" a "Come! and day will be ours", da "Le ceneri di Brecht" al recente "Il sogno di Andersen". Per ciascuno di essi l'autore traccia un analitico e dettagliato resoconto della "trama", delle suggestioni evocate nello spettatore, del lavoro attorale e registico, parallelamente alle diverse metodologie utilizzate nella realizzazione dell'opera. Tra resoconti ed analisi ex-post dell'autore, citazioni d'interventi di Barba e dei suoi attori, tra testimonianze di critici, studiosi e persino politici, il volume rappresenta in definitiva un prezioso contributo alla esigenza di conoscere ed apprezzare, nel senso più ampio del termine, i "segreti" della più longeva formazione teatrale dei nostri tempi, e di conseguenza un modo per comprendere le profonde ragioni di questa longevità. Il volume riporta l'elenco della ricca teatrografia del gruppo.