I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
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Lezioni di scrittura teatrale di M.Andreoli e F.Silvestri
- Scritto da Marcello Isidori
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Nell'ambito della vasta offerta di manualistica per lo spettacolo proposta da Dino Audino editore, spiccano numerose pubblicazioni destinate alla scrittura teatrale, dalle grandi firme a quelle meno note ma pur sempre autorevoli. Fresco di stampa è questo nuovo volume scritto da Marco Andreoli, drammaturgo, regista, giornalista, autore radiofonico nonchè docente universitario, e Francesco Silvestri, drammaturgo, regista e attore. Il volume approccia la materia secondo un metodo rigorosamente didattico, come se i due maestri si rivolgessero direttamente ai propri allievi, riportando delle vere e proprie lezioni (come da titolo) con tanto di esercitazioni da fare al termine di ciascuna lezione. Un approccio decisamente pragmatico anche se non mancano alcuni approfondimenti saggistici con riferimenti alla bibliografia di settore. Gli argomenti vengono trattati tutti con chiarezza, suffragati da esempi tratti da esperienze dirette ma più ancora dall'opera di grandi drammaturghi classici e moderni. Uno strumento senz'altro utile per chi voglia approfondire (o scoprire) le tecniche di base per la scrittura di un testo teatrale ma anche una piacevole lettura per chi è già del mestiere e voglia arricchire le proprie conoscenze con questo nuovo contributo che, per la verità, risulta originale più per l'approccio che per i contenuti ammesso che, in una materia artigianale come quella della composizione drammatica, ci sia ancora molto spazio per insegnare qualcosa di veramente nuovo.
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Lezioni di scrittura teatrale
Scrivere un testo per la messa in scena
di Marco Andreoli e Francesco Silvestri
Dino Audino 2021
174 pagg. € 20,00
Commedia olimpica di Giuliano Scabia
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Ovvero la fine del mondo (con dinosauri). Con la consueta ironia il compianto Giuliano Scabia in questo suo volume, uscito non molto prima della sua inattesa scomparsa, riporta sulla terra, laddove non può che trarre la sua vitalità, il teatro, il suo teatro liberato dal freddo e razionalistico empireo di una visione distaccata e lontana, olimpica appunto come da etimologia. Non è un saggio, e più che un racconto od una storia, è una vera e propria drammaturgia, che ne raccoglie diverse e coerenti, una drammaturgia itinerante, come nelle corde creative da sempre di Scabia, ma itinerante tra le pagine fitte di una scrittura a volte commossa, a volte comica e grottesca, ma sempre intimamente partecipata e in fondo molto amata. Il libro ci parla di un progetto nato nel 2001 e giunto a felice conclusione alle soglie della recente pandemia. Un articolato laboratorio teatrale che ha prodotto esiti diversi tra loro ma sempre coerenti e anche luminosi nella loro capacità di farci vedere l'anima di un teatro, del teatro che non è mai andato perduto e che si è spesso mascherato, come nei giochi di un bambino e nelle fantasie, o anche nelle arti, degli adulti che a quei giochi continuano in fondo ad ispirarsi.
Una cronaca dunque che nei suoi diversi capitoli ci racconta di Castiglioncello e di Valdagno, con i loro esperimenti mai conclusi, e di Vicenza, l'approdo naturale e desiderato, a rivivere e rivitalizzare le sempre futuribili strutture di Palladio.
Concludono il volume due interessanti contributi di Roberto Cuppone e di Paolo Puppa,, dai titoli fulminanti ad anticipare la loro idea di teatro sempre in evoluzione, o in movimento come ha insegnato l'autore nella sua lunga e inimitabile esperienza.
Un libro molto bello anche figurativamente, addirittura visivamente vivido con immagini che talora superano la stessa scrittura. Un libro che ci sentiamo di consigliare e non solo per ricordare, anche se unicamente per questo varrebbe la felicità di leggerlo, Giuliano Scabia.
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Commedia olimpica
ovvero la fine del mondo (con dinosauri)
di Giuliano Scabia
Accademia Olimpica 2020
198 pagg. € 16,00
Antologia teatrale vol 2 a cura di A.Lezza, F.Caiazzo, E.Ferrauto
- Scritto da Marcello Isidori
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Sono passati sei anni dalla pubblicazione del primo volume di questa Antologia teatrale e, come argomentato dalla premessa firmata da Antonia Lezza, che insieme a Federica Caiazzo ed Emanuela Ferrauto ha curato il volume, in questo periodo di tempo quella raccolta di saggi è stata "cibo nutriente" per tanti studenti, ricercatori e teatranti ma anche e soprattutto semina di molteplici filoni e interessi reclamanti approfondimenti, nuovi studi e nuove ricerche. Il secondo atto dell'antologia è dunque un figlio più che legittimo del volume d'esordio, un nuovo approdo nel viaggio della conoscenza e probabilmente un nuovo stimolo per ulteriori studi futuri. I ventitre pezzi che compongono l'antologia sono suddivisi in quattro gruppi tematici: Studi sul teatro, I maestri della parola, Regia/critica e Scrivere il (di) teatro. Ma, ad onta della classificazione tracciata da tale raggruppamento, ciò che colpisce di più in questa antologia è la profonda varietà di contenuti, stili, approcci e natura di tutti i contributi che solo in pochi casi possono essere assimilati gli uni con gli altri. Si passa da articoli critici a storiografici, da brevi studi di approfondimento a dei veri e propri mini saggi, da riflessioni scritte a testimonianze di vita e lavoro, da affabulazioni teatral-letterarie a veri e propri racconti. Questa varietà, coniugata con l'autorevolezza di chi firma i contributi che fornisce abbondanti garanzie sulla qualità e interesse dei pezzi, è in grado di regalare al lettore una molteplicità di stimoli intellettuali e culturali su argomenti diversi, in cui il teatro e la scrittura non sono, in realtà, gli unici protagonisti. La raccolta antologica è completata dalla biografia di tutti gli autori e da un utile indice dei nomi citati nei testi.
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Antologia teatrale atto secondo
a cura di Antonia Lezza, Federica Caiazzo, Emanuela Ferrauto
Liguori 2021
395 pagg. € 24,99
Interrogare e leggere di Chiara Guidi
- Scritto da Maria Dolores Pesce
- Visite: 1889
Più che un libro è una sorta di copione elaborato da Chiara Guidi per quella difficile rappresentazione che è il giornaliero insegnare in una scuola, cioè il comunicare attraverso la parola una esperienza che per essere efficace, profonda e unificante deve trascendere quella stessa parola, deve essere capace, come sembra suggerire lei stessa citando, e noi parafrasando e interpretando, Dionigi L'Areopagita, di valere non per quello che rappresenta in superficie ma per quello che, nascosto in essa, è in grado di mostrare allo sguardo della mente.
Chi sia Chiara Guidi non ha bisogno di molte parole per essere detto. A partire dalla sua esperienza alla Societas Raffaello Sanzio, che ha contribuito a far diventare una delle compagnie del nuovo teatro più conosciute e riconosciute a livello europeo, Chiara ha sviluppato un percorso singolare centrato sullo studio della voce, non solo nella recitazione, e del suono con ricadute di profondo lirismo capaci di andare oltre il contesto drammatico.
Si tratta in sostanza della prima pubblicazione dei corsi di aggiornamento che da quasi un decennio Chiara Guidi tiene al Teatro Comandini di Cesena, sede della Compagnia Societas Raffaello Sanzio di cui è come detto co-fondatrice, e destinati agli insegnanti di ogni ordine e grado. Per la precisione questo raccoglie le lezioni del settimo Corso, di otto totali, aprendo la collezione che vedrà nel tempo la pubblicazione anche degli altri.
Sono complessivamente sei lezioni: “Cercare la parola”, “Dalle viscere alla bocca”, “La voce suona”, “La lettura è una attività che impegna tutto il corpo”, “Disegnate quello che vedete, non quello che sapete”, e infine ”Anatomia della conoscenza”, e come risulta evidente tutte trattano della capacità maieutica della parola che va molto oltre la semplice trasmissione del suo significato palese e superficiale, ma fisicamente trascina con sé tutti i sensi dell'uomo, dallo sguardo, al tatto, all'olfatto, al corpo integralmente inteso, per quanto è in grado, lirica o drammatica, epica o scientifica latu sensu che sia, di essere insieme ascolto e visione, transito e sprofondamento, legame e solitudine, vicinanza e allontanamento.
Ciò che più stupisce di questo strano copione, tra il racconto e la rappresentazione, è la spontaneità che lo caratterizza nella capacità di mostrare, con la limpidenza e la trasparenza di un fluire naturale, la complessità del dire e la forza che la consapevolezza di ciò conferisce all'insegnante posto di fronte al, talvolta confuso, desiderio di conoscenza di tanti allievi.
Più che una didattica questo libro raccoglie, come scritto nella sua prefazione, <<una germinazione di pensieri che crescono per il fatto che si lavora, io nel teatro, gli insegnanti nella scuola, proprio come avviene nel luogo dove agisce un artigiano.>>
Luoghi cioè, scuola e teatro, dove socraticamente nascono molte domande che cercano difficili ma salutari risposte. Un libro anche sorprendente.
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Interrogare e leggere.
La domanda e la lettura come forme irrisolvibili di conoscenza
di Chiara Guidi
Sete 2021
88 pagg. € 18,00