I libri del mese
Per la segnalazione in questa rubrica inviare esclusivamente libri di teatro o drammaturgia a
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Teatro la Fenice esperienze di governance di Giorgio Brunetti
- Scritto da Marcello Isidori
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Una pubblicazione decisamente particolare nel panorama dell'editoria teatrale e, in questo caso, del ricco catalogo di Titivillus. Un racconto dello storico teatro veneziano in tre tappe, dagli anni della ricostruzione dopo il devastante incendio, alla trasformazione da ente pubblico a fondazione con la partecipazione di capitali privati, fino all'ultimo periodo di assestamento economico dopo la grande crisi economica internazionale successiva al 2009. La voce narrante è quella di Giorgio Brunetti, professore emerito di strategia e politica aziendale alla Bocconi, nonchè autore di numerosi manuali e saggi riguardanti la materia, che ha assunto in questo lungo e accidentato percorso ruoli apicali nella gestione del grande teatro. Un racconto che, sostenuto da un linguaggio semplice e divulgativo, affronta tematiche di economia gestionale nella specifica esperienza manageriale del grande teatro lirico. Un'esperienza che ha coniugato virtuosamente, non senza difficoltà e imprevisti, la necessità di produrre arte e cultura di qualità con la rigida osservanza di vincoli giuridici, amminsitrativi, economici e di bilancio. Una lettura utile soprattutto per chi ricopre ruoli gestionali, o vuole imparare a farlo, nel particolare settore dell'impresa culturale e artistica ma anche di indubbio interesse per chi ritiene difficile, se non impossibile, mettere d'accordo qualità artistica e conti. Leggendo il volume di Giorgio Brunetti si ha la netta sensazione di come sia superficiale e miope l'adagio secondo cui con l'arte non si mangia. A tal proposito mi permetto di rioprtare qui una frase, tratta da una delle citazioni presenti nel volume, relativa a ciò che scrisse l'allora sindaco di Venezia Giorgio Orsoni commentando i risultati di una ricerca volta ad accertare l'impatto economico territoriale generato dal Teatro la Fenice: "Lo studio presentato ci dice che ogni centesimo erogato dal pubblico al teatro, ne genera tre per il territorio". Dunque, mi sento di concludere, la cultura non nutre solo il cervello e l'anima ma è anche capace di far "mangiare".
Teatro la Fenice esperienze di governance
di Giorgio Brunetti
Titivillus 2023
pagg. 137 € 15,00

L'America di Elio De Capitani di Laura Mariani
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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L'interesse, o meglio la sensibilità, che da molto tempo contraddistingue gli studi di Laura Mariani nei confronti dell'attorialità, torna ad incontrare e ad intersecarsi con l'attività ormai ultratrentennale di uno degli attori che, meglio di tanti altri, ha saputo interpretare non soltanto i singoli e innumerevoli personaggi che ha incarnato, quanto il “Teatro” tout court, visto come espressione artistica ma ancor più come una rete in cui si può impigliare il mondo e la storia e attraverso la quale essi si possono riportare almeno un po' sulla riva della vita, singola o collettivamente intesa. Ne nasce questo volume che non vuole essere una semplice ristampa, ampliata, riveduta o corretta fin che si vuole, ma che diventa un ulteriore completamento di una analisi che però forse non ambisce ad essere completata. Lo sguardo della Mariani infatti era aperto, ed è una sua qualità indubbia, e tale rimane e desidera rimanere, aperto al futuro ma anche al presente della nostra, analoga o diversa che sia, percezione di quella vita e di quella storia scenica. Un bel volume che ripercorre le tappe di una lunga carriera in maniera essenziale, soffermandosi però con maggiore intensità, come già suggerisce il titolo, sul rapporto, che è stato ed è illuminante per Elio De Capitani, quello con la letteratura americana, non solo teatrale, dal fondamentale “Angels in America” all'Ahab dell'ultimo “Moby Dick alla prova”. Un testo interessante per contenuto, per scrittura densa e significativa, e, non ultimo, per ampio e suggestivo apparato iconografico.
L'America di Elio De Capitani
Interpretare Roy Cohn, Richard Nixon, Willy Loman, Mr Berlusconi
di Laura Mariani
Cuepress 2023
pagg. 252 € 34,99

Atti unici di Andrea Scrimali
- Scritto da Marcello Isidori
- Visite: 648
Premiato all'ultima edizione del premio Vallecorsi per un testo non presente in questa piccola raccolta edita da Il Convivio, Andrea Scrimali fa parte di quella grande schiera di drammaturghi "part time" che cioè non vivono di sola scrittura e di teatro ma che ad essa dedicano comunque tempo e passione. Le quattro brevi drammaturgie pubblicate in questo volume, da cui il titolo Atti unici, consentono al lettore di farsi un'idea molto chiara sulle tematiche e la poetica, molto più che sullo stile, di questo autore poco noto. Evidente appare il tema della pluralità di aspetti, spesso in contraddizione tra loro, che caratterizzano la personalità, l'approccio mentale ma anche il ruolo di ogni essere umano nelle dinamiche relazionali generali ma qui, in particolare, in quelle amorose. Questo il nucleo centrale di tre dei testi pubblicati che, tutti basati s'un idea abbastanza originale, si sviluppano agevolmente in una struttura semplice ma solida. Punto debole che ho colto in queste drammaturgie soprattutto lo stile e il linguaggio troppo scritto e letterario, che sembra inoltre raccogliere l'eredità del teatro classico ignorando, volutamente o meno, quello contemporaneo. Altro elemento che, se non fosse funzionale al tema, potrebbe lasciare perplessi è l'assenza di personaggi poichè tutti gli attanti delle tre drammaturgie sono appunto ruoli, stereotipi, aspetti della personalità, maschere. Il quarto atto unico, Il caso Förster, rappresenta una parziale eccezione rispetto agli altri lavori perchè risulta assai meno lineare nello sviluppo e certamente più interessante. Qui il linguaggio, pur essendo di un'altra epoca, è più parlato, più godibile, più efficace. Qui, inoltre, abbiamo due vere dramatis personae anche se la tematica del ruolo e della maschera si fa nuovamente presente nel gioco finale del discepolo. L'introduzione ai testi è firmata da Cristian Calabretta.
Atti unici
di Andrea Scrimali
Il convivio editore 2022
pagg. 120 € 13,00

Fra memoria e gioco: rinunciare all'assenza a cura di Ginaluca De Col
- Scritto da Maria Dolores Pesce
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Renata Molinari, studiosa di teatro ma direi, essendo stata a lungo dramaturg, un pensiero e una vita 'dentro' il teatro, ritornata nella sua Bagnacavallo, sorgente anch'essa di teatro prossima a Ravenna, ha inventato qualcosa che assomiglia ad un bagaglio che, tanto pieno è di cose e di noi, fatichiamo a svuotare fino in fondo. Parlo de “La Bottega dello sguardo”, biblioteca e archivio che rifuggendo ogni museo si aggroviglia ancora alla vita che il teatro sempre custodisce. E non è paradossale che una persona che della parola ha fatto lo strumento privilegiato della sua indagine sul mondo abbia battezzato quel luogo in quel modo.
Non lo è perché la parola di Renata Molinari è stata in buona parte, quella privilegiata intendo, una parola drammaturgica e il teatro etimologicamente è appunto il luogo del vedere (theatron da theaomai), quindi costruire la parola (in teatro) è anche il frutto di una fecondazione che parte da uno sguardo (quello degli occhi e soprattutto quello della mente e del cuore) e finisce per realizzarsi elaborato in un altro speculare 'vedere', il vedere che è il partecipare dello spettatore. Infatti questa “Bottega dello sguardo” non si chiude in se stessa ma produce e diffonde parole, che la riguardino direttamente o non la riguardino affatto. Queste nuove parole sono i suoi “Quaderni”, editi da Poliniani Editore in una versione, non solo nella sua raffinata grafica, molto curata e di grande efficacia.
Qui vogliamo rapidamente presentare, ad esempio se non ad esergo, il Quaderno n. 3, dal suggestivo titolo “Fra memoria e gioco: rinunciare all'assenza”, che ripercorre e ripropone un progetto della Bottega stessa dedicato all'infanzia. È un testo breve, supera di poco le cinquanta pagine, ma è di grande consistenza intellettuale e individua nelle due funzioni del titolo il mezzo più efficace di “esplorare, con la lente del teatro, il mondo dell'infanzia”.
Un mondo, quello degli infanti, che viene tra l'altro definito nella tragedia greca senza voce (àphona pròsopa) e senza udito (kophà pròsopa), capace di coagulare suggestioni e disvelare sensazioni che gli adulti faticano a ritrovare in sé dalla memoria dell'infanzia, quella che erano e quella che con fatica o spesso disinteresse osservano. Un bel libro, agile ma profondo in cui il teatro è il luogo quasi di un esperire anche ciò che non lo coinvolge direttamente e dunque consigliabile anche a chi il teatro non lo pratica o non lo frequenta.
I QUADERNI DELLA BOTTEGA DELLO SGUARDO N. 3
Fra memoria e gioco: rinunciare all'assenza
Conversazioni di Renata M.Molinari e Giusi Quarenghi.
A cura di Ginaluca De Col.
Poliniani Editore, luglio 2022.
pagg. 55 € 12,00