Drammaturgia contemporanea in scena
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Clinica, ovvero i primi nove venerdì del mese
Testo graffiante, simbolico, a tratti grottesco, con temi che si aprono e si chiudono su verità, aspirazioni, delusioni e certezze, interpreti misurati ed estremamente convincenti, messa in scena essenziale e spettacolo che ha vinto il bando drammaturgia
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La grande magia
Spettacolo in prima nazionale, “La Grande Magia” di Eduardo De Filippo inaugura positivamente la Stagione 2024/2025 del Teatro Bellini di Napoli e di tutti i teatri della città. La ripresa contemporanea dell’attualissimo testo del 1948, in quel debutto
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Cose che so essere vere
Una famiglia come tante che, dietro l’apparente equilibrio, nasconde non pochi segreti e disarmonie. È questa la sintesi della tragicommedia del drammaturgo australiano Andrew Bovell – autore di quel When the Rain Stops Falling che per alcune
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Rimbambimenti
Rimbambimenti, lo spettacolo di e con Andrea Cosentino con cui, il 5 ottobre scorso, si è concluso a Palermo il Mercurio Festival (Canteri Culturali della Zisa, Spazio tre Navate) , è uno spettacolo interessante, a suo modo divertente, molto colto,
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Pinocchio, che cos’è una persona?
“Pinocchio, che cos’è una persona?” di Davide Iodice è uno spettacolo interessante e ricco di senso. L’interesse e il fascino di questo lavoro nascono dalla presenza in esso di due tensioni costruttive e convergenti: da una parte una precisione quasi
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Noi siamo un minestrone [Imagine]
Sembra sempre tutto uguale eppure, il Teatro delle Ariette, è sempre e felicemente nuovo e diverso. In “Noi siamo un minestrone”, infatti, il consumare noi il cibo prodotto e cucinato da loro (che in fondo sono indubitabilmente noi) si allarga al
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Della Croce e del Lavoro
Le difficoltà e le ingiustizie, lo sfruttamento, i sacrifici inutili e gli abbandoni, le morti tragiche legate da sempre al mondo del lavoro, alle particolari dinamiche che lo contraddistinguono, sono al centro dello spettacolo “Della Croce e del Lavoro”, testo
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Afànisi
Lo spettacolo prende il titolo da una parola citata da Lacan nel Seminario XI per poi assumere un’altra visione, Lacan in quel seminario intendeva l’Afanisi come vuoto totale, lo spettacolo, invece, si riempie a mano a mano, di sperimentazioni e