In una notte che sembra non aver fine, una madre traduce l'attesa della figlia in un'insolita occasione per fare il punto: il punto sul proprio ingombrante passato e su un presente costruito sulle fondamenta di simili precedenti, ma il punto anche su un'intera e come lei "fuori di s" generazione che cerca appigli e ancore di salvezza sognando fughe e praticando yoga da appartamento, immaginando deserti e vivendo in villette a schiera. Ed i pensieri diventano viaggio, a volte goffo e disperato, a volte lucido e ironico, attraverso le contraddizioni di una donna teneramente incoerente, rabbiosa e spaventata dal tempo che passa. Un monologo che si fa ora soliloquio nostalgico, ora sproloquio violento e irriverente, ora vera e propria esplosione che conduce come non mai fuori di s. per ritrovarsi forse, finalmente.