La drammaturgia

La decapitazione di Marco Gualco di Riccardo Cacace

Cosa siamo disposti a negoziare della nostra morale quando è in ballo la vita? Marco Gualco ben poco, ché investito dal corso degli eventi fa di tutto per diventarne il fautore ma non per salvare se stesso bensì il suo orgoglio. LA DECAPITAZIONE è un

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Il libro

È di scena la corte di Pietra Selva Nicolicchia

Il Teatro, come ormai da tempo introiettato, è un processo di elaborazione collettiva testimoniato già nel tragico trittico eschileo che, infatti, si conclude davanti al Tribunale della Polis ateniese, l'Aeropago. Dunque un filo mai interrotto lega il

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La libreria virtuale

Consulta il nostro archivio on line di testi teatrali: quasi duemila opere di centinaia di autori contemporanei. Leggi liberamente tutti i copioni che desideri, fai una ricerca per autore, titolo, numero di personaggi, genere, durata a seconda delle tue esigenze. Leggi le sinossi e il testo completo, contatta l'autore.

Drammaturgia contemporanea in scena

  • Clinica, ovvero i primi nove venerdì del mese

    Testo graffiante, simbolico, a tratti grottesco, con temi che si aprono e si chiudono su verità, aspirazioni, delusioni e certezze, interpreti misurati ed estremamente convincenti, messa in scena essenziale e spettacolo che ha vinto il bando drammaturgia

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  • La grande magia

    Spettacolo in prima nazionale, “La Grande Magia” di Eduardo De Filippo inaugura positivamente la  Stagione 2024/2025  del Teatro Bellini di Napoli e di tutti i teatri della città. La ripresa contemporanea dell’attualissimo testo del 1948, in quel debutto

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  • Cose che so essere vere

    Una famiglia come tante che, dietro l’apparente equilibrio, nasconde non pochi segreti e disarmonie. È questa la sintesi della tragicommedia del drammaturgo australiano Andrew Bovell – autore di quel When the Rain Stops Falling che per alcune

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  • Rimbambimenti

    Rimbambimenti, lo spettacolo di e con Andrea Cosentino con cui, il 5 ottobre scorso, si è concluso a Palermo il Mercurio Festival (Canteri Culturali della Zisa, Spazio tre Navate) ,  è uno spettacolo interessante, a suo modo divertente, molto colto,

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  • Pinocchio, che cos’è una persona?

    “Pinocchio, che cos’è una persona?” di Davide Iodice è uno spettacolo interessante e ricco di senso. L’interesse e il fascino di questo lavoro nascono dalla presenza in esso di due tensioni costruttive e convergenti: da una parte una precisione quasi

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  • Noi siamo un minestrone [Imagine]

    Sembra sempre tutto uguale eppure, il Teatro delle Ariette, è sempre e felicemente nuovo e diverso. In “Noi siamo un minestrone”, infatti, il consumare noi il cibo prodotto e cucinato da loro (che in fondo sono indubitabilmente noi) si allarga al

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  • Della Croce e del Lavoro

    Le difficoltà e le ingiustizie, lo sfruttamento, i sacrifici inutili e gli abbandoni, le morti tragiche legate da sempre al mondo del lavoro, alle particolari dinamiche che lo contraddistinguono, sono al centro dello spettacolo “Della Croce e del Lavoro”, testo

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  • Afànisi

    Lo spettacolo prende il titolo da una parola citata da Lacan nel Seminario XI per poi assumere un’altra visione, Lacan in quel seminario intendeva l’Afanisi come vuoto totale, lo spettacolo, invece, si riempie a mano a mano, di sperimentazioni e

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Articoli e interviste

  • Origini: Resistere e Creare

    Questo Festival, organizzato dalla “Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse” di Genova e giunto felicemente alla sua decima edizione, continua il suo viaggio che per meta ha il non avere una 'meta', poiché ogni anno ciò che sarà scoperto è una

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  • Festival dell’eccellenza al femminile 20

    Compie vent'anni questo Festival genovese, singolarmente votato all'altra “metà del cielo”, ideato e portato avanti da Consuelo Barilari, collaborata da Gianluca De Pasquale e Sara Monteverde, con impegno, intelligenza e coerenza ma anche

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  • Gabriele Lavia dice Giacomo Leopardi

    Per circa 70 minuti da “Il Sabato del villaggio” con “la donzelletta vien dalla campagna”, vivisezionata, analizzata, sviscerata all’attento pubblico,  tutto d’un fiato, senza pause, con trasporto e grande personalità, per arrivare al finale corale col

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  • Festival Le voci dell'anima

    Nella Rimini Felliniana si svolge questo bel festival, giunto alla sua XXII Edizione, che come suggerisce anche il suo titolo è un po' una voce fuori dal coro consueto. Una alterità confermata anche dalla dedica di questo 2024, appunto, “Gli Altri”.

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Data pubblicazione
18-08-2011 02:00:00
Beatrice Cenci
PierLuigi Licenziato
Una leggenda romana racconta che la notte fra il 10 e l’11 settembre il fantasma di una donna senza testa compare su ponte Sant’Angelo recando in mano una lanterna. Si tratta dell’anima di Beatrice Cenci, giovanissima nobildonna, che torna a cercare il proprio capo reciso in quel luogo l’11 di settembre del lontano 1599. L’accusa: essere l’assassina di suo padre Francesco. L’omicidio si è consumato in una località chiamata Rocca della Petrella, allora nei territori abruzzesi del Regno di Napoli, dove Francesco Cenci si era rifugiato per sfuggire alle congiure papali e dove da tre anni obbligava la figlia e la moglie Lucrezia (sposata in seconde nozze) a vivere segregate e prive di ogni decoro. In quel luogo dimenticato Francesco obbliga la figlia alla prigionia ed alle peggiori umiliazioni, arrivando forse anche ad abusarne sessualmente. E lei, fatta della stessa tempra del padre, reagisce facendo di Olimpio, il guardiano della Rocca, il suo amante e convincendolo ad assassinarlo. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, dopo aver cercato di farlo rapire dai briganti che infestavano le campagne, dopo aver tentato inutilmente di avvelenarlo con del veleno fornito dal fratello Giacomo rimasto a vivere in città, la notte dell’otto settembre 1598 Olimpio con l’aiuto di Beatrice e Lucrezia si introduce nella Rocca e, complice Marzio Catalano un popolano della Petrella, uccide a bastonate Francesco Cenci addormentato. Poi gli assassini tentano di simulare un incidente sabotando il balcone dal quale la vittima era solita affacciarsi. Ma il sabotaggio è compiuto in maniera approssimativa, le lenzuola sporche del sangue della vittima nascoste malamente, le chiacchiere della matrigna con le serve poco prudenti e le voci della tresca fra Olimpio e Beatrice già diffusesi in paese da molto tempo. Così la macchina della giustizia si mette in moto spinta dai pettegolezzi di paese e dall’interesse del Papa di Roma che vedeva nella vicenda un ottima occasione per accaparrarsi le ricchezze dei Cenci. Le indagini partono in maniera lenta ed indolente, tanto che nessuno di loro si preoccupa di mettersi in salvo ma anzi, tornano a vivere a Roma come se nulla fosse accaduto. Tuttavia si era ormai messo in moto un meccanismo inesorabile che porterà tutti i Cenci e Marzio ad essere rinchiusi in carcere e torturati per estorcere loro una confessione. L’unico che fa in tempo a non essere arrestato è Olimpio, ma per eliminare uno scomodo testimone Giacomo Cenci lo fa assassinare sulla via di Anticoli, oltre il confine con il Regno. Nel frattempo Marzio muore in seguito ai tormenti che gli vengono inflitti e tanto Lucrezia quanto Giacomo scaricano su Beatrice ogni responsabilità nella speranza, vana, di salvarsi. A nulla valsero le testimonianze degli abusi e delle sevizie subite dal padre per salvare la vita della giovane, la “giustizia” papale trovò il suo compimento all’alba del 11 settembre 1599. Il dramma, terribile nella sua attualità, racconta la scelta di libertà e morte di una donna che si ribella alla condizione di figlia-serva. Uccide, ma con la morte riscatta se stessa consegnandosi alla leggenda ed al mito della città di Roma. Molte sono infatti ancora oggi le testimonianze della vicenda presenti e visibili nella città e grande fu l’impatto della sua vicenda sull’immaginario popolare. La rappresentazione si muove in un delirio onirico che, in un continuo salto in avanti ed indietro nel tempo mette in scena i fantasmi che agitarono la protagonista durante il suo ultimo giorno di vita, nel percorso dalla cella nel carcere di Corte Savella fino al patibolo davanti al Castel Sant’Angelo. Si disse di lei che fu vittima esemplare di una giustizia ingiusta , resta oggi la domanda che Beatrice stessa pose ai suoi aguzzini: aver voglia di togliersi dall’ingiustizia è delitto o giustizia?
dramma
italiano
2011
2
Da 61 a 90 minuti
5
5
4
4
no
si

Drammaturghi

  • Su di me di Giuseppe Manfridi

    14 novembre 2023. Una data che vale la pena di annotare. Non ho mai scritto di me prima d’ora per raccontarmi. Per commentarmi sì, è di certo accaduto, ma non per raccontarmi. Possibile? Più ci penso e più debbo confermarmi nella

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  • La composizione drammatica di Giuseppe Liotta

    A che punto sono arrivato, oggi 16 settembre 2022, nel mio lavoro di “drammaturgo”? In questo momento devo decidere se iniziare a scrivere un nuovo testo partendo da due eroi dell’Iliade la cui relazione mi inquieta già da un anno e non vede l’ora

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  • Speranza, rimozione e memoria di Franca De Angelis

    Si è sempre grati a chi ci chiede di fermarci qualche attimo a pensare a ciò che si fa, al perché lo si fa. Ringrazio quindi di cuore Marcello Isidori che mi ha chiesto questa breve autopresentazione; per quanto sappia di non avere una scrittura

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  • Più o meno, è andata così di Francesca Garolla

    La mia biografia, come tutte le biografie, sottolinea i successi ed elude del tutto ciò di cui non ho chiarezza. Quale è stato il momento esatto in cui ho fatto incontrare scrittura e teatro? Non lo so, e forse è per questo che non riesco a dirmi

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Osservatorio teatro di Giorgio Taffon

  • Il personaggio agente e paziente; il personaggio stereotipo; il personaggio e le sue identità

    Indipendentemente dall’essere il protagonista, o l’antagonista o l’oppositore o ancora l’aiutante, il personaggio teatrale nelle varie micro azioni di una fabula può trovarsi nella situazione attiva se agisce, in quella passiva se “è agito”. Gli esempi sono

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  • Il ruolo di azione globale del personaggio

    Riprendo, approfondendo determinati aspetti, lo schema sul personaggio presentato nel mio precedente intervento di giugno scorso. Nel farlo sottolineo come a teatro nulla è dato in assoluto, tutto è, più che relativo, relazionale. Perfino un personaggio

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Drammaturgie del Teatro di figure di Alfonso Cipolla

  • Perché nasce un nuovo burattino? di Walter Broggini

    Una delle caratteristiche più vitali dei burattini italiani è la loro capacità di rigenerarsi continuamente e di rifondersi in nuovi personaggi. È una prerogativa strategica che ha radici antiche: ogni burattinaio deve potersi specchiare in un proprio

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  • Dizionarietto del teatro di figura di Gigio Brunello

    Gigio Brunello più che un burattinaio è un cult, anzi una fede. Chi lo scopre non può più farne a meno: lo segue, lo rinsegue, cerca di non perdere nessuna delle sue creazioni sapendo che sarà, più che sorpreso, calamitato da quel suo modo di

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Racconti e favole teatrali di Giorgio Taffon

  • Storie di una strana famiglia d’artisti 10

    Cari amici lettori, incrociando Shakespeare e Dante, nel concludere questi miei racconti, vi dirò di un fazzoletto “galeotto” che mi spinse inevitabilmente a sciogliere ogni nodo con la famiglia di Pietro ed Elena De Meis.

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  • Storie di una strana famiglia d’artisti 9

    Vengo convocato per la famosa cenetta dove i genitori di Elena avrebbero svelato i loro codici comunicativi in forma di simboli musicali. Arrivo con un mazzo di tulipani molto ben preparato, con nastrini iridescenti multicolori, sapendo da sempre che

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