Data pubblicazione
05-03-2012 01:00:00
Orpheus
Giuliano Angeletti
Con ORPHEUS lo struggente e breve amore tra Orfeo ed Euridice rivive nelle drammatiche scene scritte di Angeletti, un dramma che in modo moderno fa rivivere gli ultimi istanti di passione tra un grande cantore e la sua bellissima musa ispiratrice, una nuova scrittura creativa che nelle battute che pur mantenendo salda la trama classica ma riveduta di Ovidio, Seneca e Virgilio che tracciano nelle loro versioni scene ed evoluzioni adeguate ai loro tempi. Il drammaturgo vezzanese nella sua pièce ci trasmette un’evoluzione di un linguaggio teatrale che procede per accostamenti che ci portano ad identificarsi con il pubblico e di catturarne l’attenzione, con l’innesto di nuovi personaggi che la fantasia dell’autore rendono partecipi la scena: i nuovi personaggi che calcano il palco sono il poeta Arestea innamorato di Euridice e rivale di Orfeo, Arestea poeta mitologico greco, sentitosi rifiutato dalla sua amata nel bosco di querce deluso dall’ amore non corrisposto invoca le dee della discordia per perorare la sua causa, le dee intervengono ed Euridice viene mortalmente morsa dall’aspide, il giovane poeta reso infelice dal suo amore si pente e mosso da pietà ricopre il corpo della sua amata con foglie di quercia poi scosso dal dolore scompare nel bosco entra in scena Orfeo che sconvolto dal dolore per la morte del suo amore convince con il suo canto Caronte a farlo entrare nell’ Ade e nell’Ade tra le anime disperate incontra inaspettatamente Medea che narra ad Orfeo la sua triste storia, la donna è accompagnata dal fratello che ha ucciso per amore di Giasone e i suoi due figli che ha ucciso per odio verso Giasone, la prerogativa del testo sta nel fatto che la stessa maga è quasi giustificata per le stragi o i sacrifici umani dei figli che ha fatto in nome della dea. L’incontro tra Orfeo ed Euridice nel regno dei morti è struggente perfino Ade e Proserpina si commuovono, le scenografie sono animate, da attori che con i linguaggi del corpo si trasformano in alberi, anime e vento perché ogni uomo è teatro.
dramma
italiano
2012
1
Da 61 a 90 minuti
4
4
5
5
no
si