In un condominio come tanti in un popoloso quartiere di una grande città vivono Raimondo e Lorenzo. Il primo, costretto per un incidente su una sedia a rotelle, ha fatto della casa il centro della propria esistenza; la vita dell’altro, invece, si svolge tutta all’esterno ed è la vita normale e un pò agghiacciante di tanti giovani della sua età. Ma questo equilibrio si spezza ed una notte Lorenzo torna a casa furioso, demolisce ogni cosa intorno a sé e infine si abbandona esausto in terra. Trascorre lì senza mai spostarsi giorni e giorni, chiuso in un ostinato mutismo. Raimondo è comicamente esasperato, tutte le sue abitudini sono sconvolte: lui, sino a quel momento l’unico sovrano della casa, ora deve dividere il suo spazio con Lorenzo, il “fratellino” , così devastane e ingombrante con i problemi che si porta dentro e che non vuole – o non può – comunicare. Cominciano faticosamente a convivere, l’uomo espropriato del corpo e il giovane espropriato del linguaggio. Soli uno di fronte all’altro, ora “devono” parlare, ma per poterlo fare veramente devono trovare un linguaggio comune. Una presenza chiave tra i due diventa l’immagine di Chiara, una ragazza colta e indipendente che forse è l’origine della crisi di Lorenzo... un’immagine della quale ben presto anche Raimondo comincia a subire il fascino. A poco a poco Lorenzo progredisce, acquista capacità di sintesi e di critica: ha un talento che sembra innato, ma la sua è diventata ormai una lotta contro il tempo e quando Raimondo, sadicamente, lo lascerà solo di fronte all’enormità del compito, reagirà con violenza estrema, arrivando a divorare i libri letteralmente, a sbranarli pagina a pagina. Per bloccarlo, inorridito, ha solo una chance... che finalmente svelerà i veri legami fra i due e spingerà Lorenzo sulla via della risoluzione.