Il potere dell’infanzia è una pièce noir ambientata in una cupa e triste città, descritta anche attraverso versi di Charles Baudelaire, invasa dalla violenza e dal degrado sociale e nella quale si intersecano due storie appartenenti però a piani temporali diversi: quella di una spietata banda di gangster non più attiva, ma le cui efferate gesta vengono rievocate dai giornalisti Alfio e Santino, i quali discutono anche sulla natura e su taluni aspetti, anche inediti, del mondo criminale oltre che sulle vere o presunte connivenze della società e del mondo politico ed economico; quella di Tim, un candido ragazzino di strada, molto probabilmente figlio di un boss della delinquenza cittadina, che Alfio conosce per caso e che il giornalista si propone di togliere dal marciapiede. Sarà però proprio Tim, in occasione del processo al vecchio capo della banda di gangster, che commetterà un terribile gesto.