Papaveri e Papere
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Papaveri e papere è una canzone di tanti anni fa. Quando la musica era suonata con strumenti veri, e le parole erano piene di fantasia, vera anche quella, e potevano parlare di papere parlanti e fiori di campo alti come grattacieli. Se scegliere questo nome suona un po’ nostalgico, ben venga. Perché se di nostalgia si tratta, è rivolta ad una creazione di emozioni fatta come una volta. Alla maniera dei nostri nonni. Credeteci, non è poco. Ma “Papaveri e papere” è anche – se guardiamo bene – una definizione sintetica del teatro. Altissimi papaveri dal talento pluricertificato – anche e soprattutto da chi non li ha visti mai in scena, o non ha mai letto le opere… – e papere. Sì, quanto ci piacciono le papere. Perché raccontano lo sforzo della memoria, il rischio personale della messa in scena, la passione che travalica la possibilità di re-intervento ed editing. Anche questo, alla maniera dei nostri nonni. E anche questo, credeteci, non è poco.