La drammaturgia

La decapitazione di Marco Gualco di Riccardo Cacace

Cosa siamo disposti a negoziare della nostra morale quando è in ballo la vita? Marco Gualco ben poco, ché investito dal corso degli eventi fa di tutto per diventarne il fautore ma non per salvare se stesso bensì il suo orgoglio. LA DECAPITAZIONE è un

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Il libro

A teatro nessuno è straniero a cura di Giulia Tollis

Questa pubblicazione di Franco Angeli editore, curata da Giulia Tollis drammaturga e docente di scrittura teatrale presso la Scuola Paolo Grassi di Milano, rappresenta allo stesso tempo la documentazione di un'esperienza rilevante dal punto di vista

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La libreria virtuale

Consulta il nostro archivio on line di testi teatrali: quasi duemila opere di centinaia di autori contemporanei. Leggi liberamente tutti i copioni che desideri, fai una ricerca per autore, titolo, numero di personaggi, genere, durata a seconda delle tue esigenze. Leggi le sinossi e il testo completo, contatta l'autore.

Drammaturgia contemporanea in scena

  • Il turno di notte

    Una vera e propria riflessione sulla crisi e sulla consistenza della classe operaia di ieri e di oggi, tra tanta simpatia, rabbia, rimpianti ed ironia. Il tema della vita di fabbrica, delle delusioni, dei sogni, delle ingiustizie e della speranze di un futuro

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  • Fotofinish

    Antonio Rezza ritorna a Napoli con uno spettacolo del 2003, racconto scenico che oggi, forse più di ieri, riesce a colpirci ancor più intensamente. Chi non conosce Rezza e il lavoro che conduce da tempo insieme a Flavia Mastrella, subisce un impatto

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  • L'empireo

    In questa pièce all'apparenza siamo di fronte a dodici donne chiamate da un giudice (ovviamente maschio) a deliberare circa l'effettiva gravidanza di una imputata condannata ed in attesa di esecuzione che, appunto, all'esecuzione oppone il suo

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  • La montagna incantata

    Erano due le scommesse d’arte che Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni dovevano affrontare per realizzare, nel continuum di un’unica serata/maratona lo spettacolo “La montagna incantata” che avevano precedentemente proposto in tre spettacoli,

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  • La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera

    E’ stata sicuramente una sfida, e non certo agevole, per il regista Nicola Alberto Orofino adattare e portare in scena, sulle tavole del Teatro del Canovaccio di Catania, per la rassegna “Attraverso”, il romanzo-racconto in quattordici capitoli dell’autore

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  • Stai zitta!

    La compianta Michela Murgia ha dedicato la sua breve esistenza al linguaggio come potere sessista emarginante. La costruzione di una frase, il genere attribuito ad avvocato e architetto, il commento sulla bellezza fisica anziché sulle capacità

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  • Flaiano al Flaiano

    Viviamo, purtroppo direi, un'epoca molto retorica ma, dentro la sua lingua virtuale, totalmente anti-ironica che con il gridare stereofonico e anche un po' pornografico, nel senso che questa parola ha ad esempio in Jean Braudillard, alla fine annulla

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  • Grazie della squisita prova

    Osservando questo spettacolo, emerge la necessità di scoprire come è nato il connubio tra Nicola Borghesi, giovane attore e drammaturgo emiliano, e i grandi interpreti e autori siciliani Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Sbirciando tra le informazioni

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Articoli e interviste

  • La Crisi di nervi di Peter Stein

    Il drammaturgo russo Anton Cechov scrisse gli atti unici “L’Orso”, “I danni del tabacco” e “La domanda di matrimonio”) tra il 1884 e il 1891, ispirandosi alla commedia francese ed al vaudeville molto in voga in Francia nell’Ottocento e con l’intento di

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  • Napoli milionaria a Palazzo Scarpetta

    Francesco Saponaro, con una matita bianca in mano, dirige gli attori, le loro voci, le espressioni del Viso, i lievi movimenti del corpo, sembra un direttore con la sua orchestra. Tutti seduti intorno al lungo tavolo della sala da pranzo di Titina De Filippo, ci

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  • La Compagnia dei giovani in mostra a Genova

    Considerato l'impatto che tuttora conserva sul teatro italiano contemporaneo, si può dire che questa 'Ditta', che con varie combinazione tutte incentrate su un suo nucleo fondativo, da De Lullo a Romolo Valli, da Elsa Albani a Rossella Falk, volta a

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  • Intervista a Giulia Pietrozzini

    Giulia, con il testo “Un Caso da Manuale”, che nell'ambito del “Festival dell'Eccellenza al femminile” di Genova 2024 ha vinto il Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia, utilizzi il 'paradosso' drammaturgico del ribaltamento dei ruoli per dimostrare la

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Data pubblicazione
28-02-2012 01:00:00
Confiteor
Roberto Russo
L’azione si svolge ai nostri giorni nella sagrestia di una chiesa cristiano ortodossa di Belgrado o di un’altra qualsiasi città della Jugoslavia odierna. Un uomo di circa quaranta anni ottiene un colloquio con un sacerdote cattolico, italiano, proveniente da Mostar, il quale si trova lì nell’ambito degli scambi interconfessionali fra le chiese Cristiane. L’uomo si chiama Thomas Gomulka. Egli appare, a prima vista, timido, imbarazzato e molto riconoscente al sacerdote al quale dovrà affidare un compito che gli sta molto a cuore. Dai convenevoli iniziali il sacerdote comprende che Gomulka, oggi posato borghese, negli anni precedenti, ha militato nelle formazioni para militari serbo bosniache, partecipando anche alla presa di Mostar. In questa città, un famoso ponte, (simbolo della tolleranza e della fratellanza fra i popoli) che collegava la città ortodossa a quella musulmana, venne distrutto proprio dai serbi bosniaci. Il Prete nota in Gomulka un grande travaglio interiore e, pur stigmatizzando alcune sue affermazioni ambigue, di stampo razzistico nei confronti dei musulmani, accetta di confessarlo. Prima di giungere, effettivamente, alla narrazione del fatto e alla richiesta che tanto sta a cuore a Gomulka, si delinea la demoniaca normalità di quest’ultimo, crudele esecutore di ordini, aguzzino della pulizia etnica nei confronti dei musulmani. Ciò che racconta Gomulka è orribile, ma la sua narrazione è totalmente priva di emozione e di pentimento. Egli è convinto, ancora oggi, di essere dalla parte della ragione, dalla parte dell’Unica Vera Fede che andava difesa ad ogni costo. Il prete vorrebbe concludere al più presto quell’ incontro che, inopinatamente, non presenta più i caratteri di una confessione, ma quelli di una orgogliosa rivendicazione razzista e fideista, ma lo stesso atteggiamento di Gomulka è cambiato: da timido, l’uomo, diventa sfrontato, violento. Gomulka vorrebbe che il prete, una volta tornato a Mostar, si mettesse in contatto con una giovane donna, Olga Dzajic, o con qualcuno che la conosca. Olga è una giovane musulmana alla quale, Gomulka, dopo la distruzione del ponte, aveva usato violenza. Lo scopo, del quale parla lo stesso Thomas, non era fine a se stesso: bisognava rendere gravide le donne musulmane affinché mettessero al mondo figli serbi. Era un ulteriore, terrificante, modo per rendere operativa la pulizia etnica. A questo punto, Gomulka, pare effettivamente pentito, ma… per cosa? Nelle ultime battute si evidenzierà, ancora una volta, l’immagine di un’umanità senza Redenzione e verrà in rilievo anche un ulteriore aspetto: la totale impotenza del prete, simbolo di un Occidente che, per troppo tempo, ebbe solo da assistere a quanto si perpetrava a pochi chilometri di distanza. Al di là delle condanne e dell’orrore mostrato rispetto a quanto Gomulka racconta, nel sacerdote, e in tanti come lui, si sostanzia un “peccato di omissione”, così come viene recitato nel Confiteor, un equivoco, ambiguo e sottilissimo filo che può condurre all’indifferenza e all’intolleranza. “Confiteor” ha vinto nel 2006 il Premio Schegge d’Autore e il IX Festival Internazionale del Corto Teatrale e Cinematografico di Mompeo (Rieti).
dramma
italiano
2005
1
Fino a 30 minuti
2
2
0
0
si
Vincitore di Schegge d'autore nel 2006
si

Drammaturghi

  • Su di me di Giuseppe Manfridi

    14 novembre 2023. Una data che vale la pena di annotare. Non ho mai scritto di me prima d’ora per raccontarmi. Per commentarmi sì, è di certo accaduto, ma non per raccontarmi. Possibile? Più ci penso e più debbo confermarmi nella

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  • La composizione drammatica di Giuseppe Liotta

    A che punto sono arrivato, oggi 16 settembre 2022, nel mio lavoro di “drammaturgo”? In questo momento devo decidere se iniziare a scrivere un nuovo testo partendo da due eroi dell’Iliade la cui relazione mi inquieta già da un anno e non vede l’ora

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  • Speranza, rimozione e memoria di Franca De Angelis

    Si è sempre grati a chi ci chiede di fermarci qualche attimo a pensare a ciò che si fa, al perché lo si fa. Ringrazio quindi di cuore Marcello Isidori che mi ha chiesto questa breve autopresentazione; per quanto sappia di non avere una scrittura

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  • Più o meno, è andata così di Francesca Garolla

    La mia biografia, come tutte le biografie, sottolinea i successi ed elude del tutto ciò di cui non ho chiarezza. Quale è stato il momento esatto in cui ho fatto incontrare scrittura e teatro? Non lo so, e forse è per questo che non riesco a dirmi

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Osservatorio teatro di Giorgio Taffon

  • In cerca di teatro a Roma?

    Ritengo che rientri appieno nello spirito di questa rubrica rifarsi a quanto recentemente il regista Elio De Capitani, del milanese Teatro dell’Elfo, ha detto all’intervistatrice Federica Manzitti, sul <<Corriere della Sera>> di sabato 8 marzo:

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  • Osservare il teatro: lo sguardo critico oggi

    Le annotazioni che seguono prendono spunto da un articolo del “Corriere della Sera” di questi giorni a firma di Aldo Grasso, L’insostenibile insofferenza nei confronti dei critici. Tale articolo è a sua volta una recensione al volume di Daniel Mendelsohn,

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Drammaturgie del Teatro di figure di Alfonso Cipolla

  • Perché nasce un nuovo burattino? di Walter Broggini

    Una delle caratteristiche più vitali dei burattini italiani è la loro capacità di rigenerarsi continuamente e di rifondersi in nuovi personaggi. È una prerogativa strategica che ha radici antiche: ogni burattinaio deve potersi specchiare in un proprio

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  • Dizionarietto del teatro di figura di Gigio Brunello

    Gigio Brunello più che un burattinaio è un cult, anzi una fede. Chi lo scopre non può più farne a meno: lo segue, lo rinsegue, cerca di non perdere nessuna delle sue creazioni sapendo che sarà, più che sorpreso, calamitato da quel suo modo di

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Racconti e favole teatrali di Giorgio Taffon

  • Storie di una strana famiglia d’artisti 10

    Cari amici lettori, incrociando Shakespeare e Dante, nel concludere questi miei racconti, vi dirò di un fazzoletto “galeotto” che mi spinse inevitabilmente a sciogliere ogni nodo con la famiglia di Pietro ed Elena De Meis.

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  • Storie di una strana famiglia d’artisti 9

    Vengo convocato per la famosa cenetta dove i genitori di Elena avrebbero svelato i loro codici comunicativi in forma di simboli musicali. Arrivo con un mazzo di tulipani molto ben preparato, con nastrini iridescenti multicolori, sapendo da sempre che

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