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Il regista Ezio Donato ha firmato al Teatro Musco di Catania, produzione dello “Stabile” etneo, all'interno del cartellone "L'isola del teatro", un nuovo, piacevole e graffiante l’allestimento di “Testa di Medusa”, commedia scritta nel 1951 da Boris Vian, con l’intelligente traduzione di Massimo Castri e Maria Grazia Tapognani.
L’allestimento di Ezio Donato, nei panni anche di regista, rende più fruibile ed attuale la dissacrante pièce di un autore di culto come Boris Vian, grazie anche alla vivace scenografia di Giovanna Giorgianni (un salotto decò con colorati arredi e un ingombrante portaombrelli), ai costumi di Dora Argento, alle musiche di Carmen Failla, alle luci di Franco Buzzanca.
Lo spettacolo, sorretto da un cast ben assortito, in un atto unico e scorrevole di circa 80 minuti, si sviluppa sul classico triangolo marito, moglie, amante, che però non ha nulla di tradizionale. La pièce di Vian, di stampo surrealista, molto vicina al Teatro dell'assurdo di Beckett e Ionesco, è incentrata sulla vicenda dello scrittore e grossista di segatura Antonio Bonneau che ridotto precocemente all'impotenza, costringe la moglie Lucia a cambiare amante ogni sei mesi e sei giorni, perché solo soffrendo può trovare la giusta ispirazione per i suoi capolavori letterari. La moglie, nel suo elegante abito bordeaux, è fedele al primo amante, André Dupont alias Franco Lopez (con viso e testa fasciata in quanto si sottopone in 16 anni a ben trenta operazioni di plastica per trasformarsi in altrettanti presunti seduttori. Alla fine nel paradossale triangolo si inserisce il bohèmien e musicista Claudio Vilebrequin, nuovo spasimante e seduttore di Lucia, (nell'originale un indossatore e non un musicista) che alla fine convince la donna a fuggire con lui. Ed il marito finisce allora per scoprire che quasi nulla è come sembra.
Brillante la regia di Ezio Donato, allestimento elegante e gradevole per una pièce che induce lo spettatore sui mille aspetti inerenti la vita di coppia e sul tradimento e che viene impreziosita dall’interpretazione di Miko Magistro e Olivia Spigarelli (nei panni rispettivamente dello strambo e surreale marito Antonio Bonneau e della svampita moglie Lucia), affiancati da Giampaolo Romania (lo spasimante e seduttore di Lucia, Claudio Vilebrequin - nell'originale un indossatore e non un musicista-), Riccardo Maria Tarci (il buffo amante ancora in carica Franco Lopez) e Francesco Russo, (il simpatico autista di Antonio, Carlo).
Applausi convinti, alla fine, del pubblico per il brillante allestimento di Ezio Donato che, tra commedia e tragedia surreale, strizza l’occhio ai problemi quotidiani, a volte frivoli dell’uomo qualunque, alle tragicomiche situazioni sentimentali che poi, spesso, finiscono per incontrarsi con le più urgenti e gravi problematiche del mondo. Così come accade all’inizio della pièce, quando una radio, tra una canzone e l'altra, annuncia, tramite la voce di Charles De Gaulle, l’invasione militare dell’Algeria, che in quegli anni si ribellava al dominio coloniale francese.

Foto di Antonio Parrinello

“Testa di Medusa”
di Boris Vian
Traduzione di Massimo Castri e Maria Grazia Tapognani
Regia di Ezio Donato
Con Miko Magistro, Olivia Spigarelli, Giampaolo Romania, Riccardo Maria Tarci, Francesco Russo
Scene di Giovanna Giorgianni
Costumi di Dora Argento
Musiche di Carmen Failla
Luci di Franco Buzzanca
Foto di Antonio Parrinello
Produzione Teatro Stabile di Catania
Teatro Angelo Musco - Catania - 25-30 Marzo 2014