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Ancora un autore anglosassone per riavviare la nuova stagione del Teatro della Gioventù TKC di Genova diretto da Massimo Chiesa che presenta in pre-anteprima questo lavoro di Alan Ayckbourn, scritto nel 1974. Tragicommedia, come la definisce il suo autore, di interni articolata intorno all'appuntamento più british che si conosca, quello del tè delle cinque.
Sei amici, tre uomini e tre donne in coppie diversamente articolate, si incontrano e trasferiscono, all'interno di una dinamica che cerca disperatamente di essere controllata, le loro storie esistenziali, inquiete e talora infelici, ma sempre parlando d'altro.
Lavoro interessante caratterizzato, in effetti, dalla tensione tra una sintassi testuale e drammatica tessuta sul filo sottile dell'ironia ed una sintassi scenica che preme su di essa con la forza dell'infelicità e dell'angoscia dei protagonisti, fino alla esplosione o, meglio, all'implosione nel buio di una interiorità irrisolta quando l'atteso arrivo dell'amico assente rompe definitivamente ogni equilibrio psicologico.
Si sorride dunque e talora si ride di fronte all'ironia di dialoghi vivaci e sorprendenti ma inevitabilmente si è colpiti dall'angoscia disperata che sembra in fondo muovere i personaggi e le loro esistenze.
Il testo nella traduzione di Giovanni Lombardo Radice e Mariella Minozzi è messa in scena, con la consueta intelligenza, dal direttore Massimo Chiesa e si giova delle belle scenografie di Laura Paola Borrello, nonché dei costumi di Valeria Persico.
Altrettanto buona la prova della compagnia stabile, Daniela Camera, Elisabetta Fusari, Daria D'Aloia, Luca Sannino, Daniele Pitari e Alessio Praticò, tutti nella parte e senza eccessi.
Un nuovo titolo in cartellone, dunque, che ha iniziato la sua crescita e destinato a dar buona prova di sé nella stagione appena avviata.