Pin It

Il Teatro dei 106 - Viagrande Studios, neonato Centro di ricerca, formazione e produzione per le arti performative di Viagrande, a pochi chilometri da Catania, ha inaugurato la propria stagione 2013-2014, dal titolo “No More Excuses”, diretta da Corrado Russo, con la prima nazionale di “Il Bacio della Vedova” (The Widow's Blind Date) di Israel Horovitz, uno fra i più autorevoli drammaturghi del panorama internazionale, produzione Progetto U.R.T. (Unità di Ricerca Teatrale). La pièce, atto unico di novanta minuti, con la regia di Jurij Ferrini, si avvale della traduzione di Mariella Minozzi, dell’adattamento di Andrea Jeva Quacquarelli e della scenografia di Angelo Gullotta. Si tratta, a primo impatto, di uno spettacolo leggero, a tratti divertente, ma che poi, improvvisamente, sfocia nel mistero, in una storia di violenza, di rabbia covata negli anni per un fatto traumatico che finisce sempre per tornare a galla. 

Lo spettacolo si svolge, per tutta la sua durata, nella cartiera di una imprecisata provincia americana, dove lavorano Arci Crisp, detto la capra e George Ferguson, detto il rospo. I due stanno imballando carta straccia, discutono di tutto e di niente, bevono birra e ricordano gli amici, i divertimenti, la morte del cane di George, investito da una Studebaker del '51. Ad un certo punto riappare Margi Palumbo, compagna di scuola dei due, rimasta vedova e venuta ad assistere il fratello Suidi, cieco dalla nascita, che sta morendo. Arci l'aspettava ed aveva un appuntamento con lei e per farsi un pò di coraggio, ha fatto venire lì George, senza dirgli nulla. All’inizio il loro incontro appare come una rimpatriata fra ricordi e dimenticanze, una sorta di ripasso della propria adolescenza, ma presto, però, i toni, le parole, gli atteggiamenti, cambiano. Fra i tre, infatti, c'è un terribile segreto che alla fine emerge.  Margi, chiamata dagli amici la coniglietta senza seno, a diciassette anni è stata violentata da un gruppo di ragazzi: il primo è stato George, il secondo Arci, il terzo il fratello stesso della ragazza e poi tutti gli altri.

La donna non è tornata in città per caso e per ritrovare Arci e George, ma è lì per prendersi, dopo anni, la sua vendetta: il fratello Suidi già sta morendo, Arci, che l'ha sempre amata, le chiede perdono mentre George, il violento, viene ucciso con una testata da Arci la capra. Ma per Margi, che lascia con indifferenza la cartiera, non c’è tempo per fermarsi. La vendetta della vedova continua in quanto come dice lei stessa: “la lista è lunga...”.

Testo spiazzante per lo spettatore che, dopo un inizio leggero, si ritrova tra le mani una storia attuale, cruda, di violenza sulle donne come tante di quelle che riempiono le cronache dei giornali. La regia di Jurij Ferrini, l’impianto scenografico della cartiera curato da Angelo Gullotta, l’interpretazione dei tre attori ben assecondano le intenzioni dell’autore che ci offre uno spaccato di violenza e di sopraffazione, ma soprattutto ci mostra un perfetto esercizio della vendetta che, sorprende, perché arriva all'improvviso, in una giornata di assoluta normalità e noia, vissuta dai protagonisti maschili, messi l’uno contro l’altro, in modo scientifico, da una donna. Tra giornali accatastati, fogli di carta sparsi ovunque, si muovono in scena, con padronanza, Luca Cicolella e Davide Lorino, rispettivamente nei panni di George ed Arci, mentre una determinata Ilenia Maccarrone tratteggia con efficacia il fosco e misterioso personaggio di Margi, allo stesso tempo falco e coniglietta ed alla fine perfetta macchina di vendetta.

Applausi finali del pubblico per un testo intriso di aggressività e violenza e per una messinscena di ottima fattura che fa riflettere su quanto sta accadendo oggi alle donne. A tal proposito, da segnalare che in occasione dello spettacolo, la produzione U.R.T. ed il Viagrande Studios hanno aderito all’iniziativa “Posto Occupato”, riservando così, con una borsa, un posto del teatro (diverso ogni sera fino alla fine delle repliche l'8 novembre). “Posto Occupato” è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto, decidesse di porre fine alla loro vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. L’iniziativa questo posto lo vuole riservare a loro, affinchè la quotidianità non lo sommerga.

Nella foto di Gaetano Collovà: Luca Cicolella, Davide Lorino e Ilenia Maccarrone

“Il Bacio della Vedova” (The Widow's Blind Date) di Israel Horovitz
con Davide Lorino, Luca Cicolella, Ilenia Maccarrone
Regia di Jurij Ferrini
Traduzione di Mariella Minozzi
Adattamento di Andrea Jeva Quacquarelli
Scenografia di Angelo Gullotta
Assistente alla regia: Sarah Pesca
Promozione e Organizzazione: Tiziana Giletto
Produzione esecutiva: Wilma Sciutto
Distribuzione: Valentina Pollani
Foto: Gaetano Collovà e Alberto Bella
Produzione Progetto U.R.T. s.r.l. in collaborazione con Viagrande Studios, nell'ambito del progetto di residenza creativa HomeSweetHome
Teatro dei 106 Viagrande Studios – Viagrande (Ct) - 28 Ottobre/8 Novembre 2013

L’autore
Israel Arthur Horovitz
Drammaturgo americano estremamente prolifico, nato nel 1939 a Watefield, Massachusetts, Israel Horovitz ha scritto oltre settanta testi teatrali, di cui molti tradotti e messi in scena in più di trenta lingue diverse. Dopo gli studi ad Harvard e alla Royal Academy of Dramatic Arts e le collaborazioni con la Royal Shakespeare Company, si rivela nel 1968 con il thriller psicologico “Gli Indiani vogliono il Bronx”. I temi della violenza urbana e di ciò che di torbido si nasconde sotto la rispettabilità della classe media caratterizzano anche le sue opere successive, quasi sempre di carattere realistico, con occasionali puntate verso l'assurdo. La prolifica attività di drammaturgo continua per tutti gli anni Ottanta con testi aggressivi di grande impatto (The Good Parts, 1982; Firebird at Dogtown, 1987 e The Widow's Blind Date). “Line”, in scena ininterrottamente dal 1975 nei teatri di New York, contando tra i suoi interpreti John Cazale e Richard Dreyfuss, è la sua più longeva produzione. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali due OBIE Awards, un premio alla carriera Prix de Plaisir du Théâtre, un Prix Italia premio internazionale per programmi radiofonici, un Sony Radio Academy Award, un Premio come migliore sceneggiatore dal Writers Guild del Canada.