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La compagnia teatrale Labit porta in scena il monologo dell’autore Giuseppe Manfridi. Tommy è vittima di un fastidioso sintomo psicosomatico. Puntuale, costante, insopportabile lo starnuto si manifesta ogni sei secondi esatti. Lui starnutisce ininterrottamente. L’unico posto in cui tale tortura sembra placarsi è lo sgabuzzino, rifugio segreto d’infanzia. Il  nascondiglio buio e freddo, perfino ora che è un uomo adulto, appare il solo luogo confortevole. La sua tana è colma di giocattoli, scatoloni e cose preziose. Sono tutte tracce di un sentiero rigonfio di verità sepolte nell’inconscio. Nello stanzino umido e denso, Tommy inizia a ricordare costretto da un analista invisibile. In bilico tra ingenuità e consapevolezza, si racconta in modo autentico e buffo.
Tommy è recluso nell’angolo buio della sua soffitta. Come le sue parole e i suoi sentimenti sono interrotti e spezzati dall’irrefrenabile starnuto, così il suo animo è disorganico e frammentario.
Residui di ricordi puerili, infatuazioni adolescenziali, segreti innocenti riemergono sfocati e si trasformano in giochi di fantasia esili. Attraverso le videoproiezioni in cui curiosi personaggi prendono vita per poi svanire rapidamente, scopriamo il candore e la natura di Tommy.
In contrasto, si accumulano paure e ambiguità. Riaffiorano i viaggi con il padre, le attenzioni della madre, i compagni di scuola e Luisa, l’unica ragazza per cui provava interesse. Il padre e Luisa… Memorie aspre riemergono e insieme l’aumentare, irrefrenabile, degli starnuti.
Manfridi sceglie un percorso a ritroso per ricondurci a quella fatidica e delicata fase di crescita in cui tutto si decide. Un monologo rivelatore di dinamiche familiari taciute, colme d’indifferenza, rancori e smanie impudiche.
Il regista e interprete, Gabriele Linari, costruisce  un personaggio tenero e amaro.
La scatola scenica, velata da lievi fasci di luce, restituisce una dimensione intima e densa.
La videografia (Cristiano Pinto), efficacemente sostenuta dalle musiche (Jintom), rivela l’intimo universo di una personalità smarrita al limite tra realtà e fantasia.

Teatro Due Roma
Dall’11 al 30 Marzo
Tommy
Di Giuseppe Manfridi
Diretto e interpretato da     Gabriele Linari
Musiche originali                Jonton
Videografia                         Cristiano pinto
Aiuto Regia                        Ottavia Nigris