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Il contesto di difficoltà finanziarie non può e non deve far dimenticare che la Cultura è un diritto.
Non solo una risorsa, non solo un investimento ma un diritto sancito dall'articolo 9 della Costituzione.

Constatiamo con una certa preoccupazione che di questo diritto fondamentale non c’è alcuna traccia nel video / sintesi di un anno di governo della Giunta Zingaretti. Si parla di tutto tranne che di Cultura. Mentre “la Cultura al centro” era stato uno dei cavalli di battaglia della candidatura di Zingaretti.

Eppure se guardiamo alle nostre spalle, vediamo mesi di dialogo tra noi, artisti e operatori della scena contemporanea del teatro, della danza e delle arti performative  e gli amministratori regionali e comunali. Mesi di confronto dai toni accesi a volte, mesi di lavoro in cui abbiamo avuto l’opportunità concreta di portare all’attenzione di chi governa la città e la regione, le elaborazioni di temi e prospettive per la costruzione di un sistema culturale dinamico e plurale.

La ripresa dell’operatività dell’intero settore, a cui si connette inevitabilmente il saldo dei pagamenti pregressi da parte della Regione, il consolidamento dell’esistente come patrimonio culturale del nostro territorio e dell’intero settore teatrale nazionale, la tutela del pluralismo di espressioni artistiche e progettuali, la salvaguardia della trasparenza nell’assegnazione dei contributi, la dinamicità di un sistema predisposto all’ingresso di nuovi soggetti produttivi, il riconoscimento dell’impresa culturale e creativa, l’investimento di economie sull’intero settore, sono stati i nostri temi, la trama costante su cui si sono articolate le nostre interlocuzioni.
Temi e valori collettivi che abbiamo declinato in proposte e prospettive concrete, proponendo progettualità, nella fiducia che, lavorando insieme, artisti, operatori e amministratori si potesse camminare verso un sistema culturale evoluto, sostenibile, ecologico e più vicino ai valori del nostro presente.

Temi e prospettive che C.Re.S.Co. ha sempre voluto aprire al confronto con altri attori territoriali, altre strutture, altri coordinamenti, altri soggetti, dall’Agis alle reti informali, consapevole di essere solo parte di un articolato panorama, la cui diversità è ricchezza di visioni se non viene assunta come pura contrapposizione.

Siamo consapevoli che i problemi di una città come Roma e di una Regione come il Lazio sono una complessità che appare sempre più insormontabile. Ma è fine stagione e non possiamo non fare un bilancio che, ci auguriamo, venga ribaltato nei prossimi mesi.

Sul fronte regionale:
- la legge per il sistema cultura ha subito una battuta d’arresto, sembra scivolata via dalle priorità (ricordiamo che tuttora è in vigore la legge n. 32 del 1978 e che tutto il settore da anni chiede una nuova legge !) 
- i pagamenti pregressi non sono ancora stati saldati (relativi a fatture del 2012 per progetti già realizzati);
- nel 2013 la Regione Lazio è andata in totale stand–by con i bandi dedicati alle attività di spettacolo dal vivo – sia quelli dedicati alla produzione di spettacoli, sia per i festival a carattere ricorrente, sia per le officine culturali
- il Bando per Festival e Rassegne a carattere Ricorrente  per il 2014 è stato finanziato in modo esiguo e ha generato una graduatoria, dopo ben 5 mesi di attesa, che non esprime alcuna pluralità di visioni e ripropone la fotocopia del bando emanato dalla precedente giunta.
Nel dettaglio riguardo al Bando dedicato ai Festival e Rassegne a carattere ricorrente: 30 sono i progetti ammessi a finanziamento su 201 proposte e 1.053.000 sono gli euro stanziati a fronte dei 1.300.000 euro stanziati dalla giunta Polverini per il 2012 sempre per i festival ricorrenti con 38 progetti finanziati.
Nel 2012 gli operatori del settore pensavano che peggio di così non potesse andare, e invece abbiamo assistito da parte di una giunta che diceva “la Cultura al Centro “all’immobilismo del 2013 ed a un ulteriore impoverimento delle risorse per il 2014.
- il Bando delle Officine culturali  è scaduto il 3 febbraio 2014 e non sono ancora uscite le graduatorie.

Al presidente Zingaretti e alla sua Giunta vorremmo chiedere una presa in carico concreta del settore del teatro, della danza e della arti performative e della scena del contemporaneo della Regione Lazio e di destinarle delle risorse adeguate.

Sul fronte dell’Amministrazione Capitolina nascono nuove preoccupazioni.
Speriamo che i recenti avvenimenti, con l’uscita di scena dell’Assessore Flavia Barca, non si traducano in nuovo stallo sul fronte delle politiche culturali.
Chiediamo in questo momento d’incertezza:
- che i Bandi per “i festival di particolare interesse per la città” e dell’Estate Romana (scaduti il 14 e il 22 maggio 2014) - che dovrebbero garantire le attività culturali ai cittadini di Roma da giugno 2014 - i quali, nonostante alcune criticità, segnano un cambiamento e un’innovazione rispetto al passato, vengano comunque garantiti nei tempi di pubblicazione delle graduatorie e nelle risorse a disposizione per garantire la possibilità agli operatori di realizzare i progetti
che tutto il lavoro di dialogo e ascolto portato avanti in questi mesi sul sistema culturale metropolitano non venga azzerato dall’eterno ripartire da zero.

Il tempo è un elemento centrale della progettualità artistica e culturale.
Ci auguriamo di non doverne sprecare altro.

C.Re.S.Co. Lazio
Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea – Lazio

sottoscrivono il comunicato:
primi firmatari

C.Re.S.Co.
Consulta permanente arte contemporanea
Têtes de Bois
ondadurtoteatro
ineuroff
triangolo scaleno teatro
Ass.Cult.Twain/Cie Twain
Argot Studio
Margine Operativo
Artinconnessione
Kollatino Underground
Eclettica
Retablo
associazione Ippocampo
Profession dance
Angelo Mai
Teatro Valle Occupato
hikari
Teatro Forsennato
Teatro Td IX Tordinona
Daria Deflorian
Biancofango
Veronica Cruciani
Tamara Bartolini
Michele Baronio
Muta Imago
Elvira Frosini
Daniele Timpano
Lisa Ferlazzo Natoli
lacasadargilla.
PAV
Area06