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Lotta e scontro tra potere assolutistico - dittatoriale e libertà dell’artista, amori contrastati e dai contorni misteriosi, delazioni più o meno infondate e diritto ad esprimersi senza censure sono tra le questioni dibattute ed affrontate dal testo di Marco Longo ed Emanuela Gutkowski “Molière”, liberamente ispirato a Michail Bulgakov e Jean Baptiste Poquelin detto Molière e messo in scena alla Sala Magma di Catania per la regia dello stesso autore, Marco Longo. Nei due scorrevoli atti lo spettacolo si avvale di una scenografia essenziale, ma di sicura presa e riporta sulla scena gli ultimi dieci anni di vita di Jean Baptiste Poquelin, detto Molière (1662-1673) con i vari personaggi che, nel bene e nel male, lo circondarono. Sul palcoscenico si muovono la vecchia attrice Madeleine Béjart, compagna di Molière da vent'anni, le attrici e gli attori della compagnia e si racconta poi dell'amore di Molière con la giovanissima Armande Béjart, per il mondo sorella di Madeleine, ma in realtà (anche se storicamente mai accertato) figlia dell'attore. All’interno del lavoro spazio anche per la grottesca figura del re Luigi XIV con la sua corte e per la Chiesa bigotta guidata dall'arcivescovo di Parigi Charron che ordisce una complicata e spietata manovra ai danni di Molière per distruggerlo ai danni del re e dell’intera comunità. L’arcivescovo per bloccare le rappresentazioni del “Tartufe” accuserà Molière di incesto e di oltraggio alla religione. Alla fine arriverà la morte sulla scena per l’applaudito ed allo stesso tempo chiacchierato, autore ed attore francese. Lo spettacolo di Marco Longo ed Emanuela Gutkowski, restituisce al pubblico una immagine umana, contrastata, dignitosa, mai doma, di Molière e nella sua esistenza si rispecchia la parabola della creazione artistica, emergono la gloria del successo, gli amori contrastati, il rapporto con il potere e con le sovvenzioni di stato, la disgrazia finale a causa delle maldicenze, la negazione della riabilitazione. La mano registica di Marco Longo definisce e descrive ottimamente i personaggi e lo spettacolo si avvale di un cast che si impegna al massimo per la riuscita del lavoro che alla fine riscuote gli applausi del pubblico in sala. Spiccano le interpretazioni di Salvo Disca, davvero convincente nei panni del protagonista Molière, di Alessandra Barbagallo nel difficile ruolo di Madeleine Bejart, di Marzia Longo che  veste i panni di Armande e poi di Giuseppe Balsamo (un pasticcione e grottesco Luigi XIV), di Giorgia Boscarino (il perfido e vendicativo arcivescovo Charron), di Simona Agabiti (il fedele Jean Jacques Bouton). Completano il cast Chiara Seminara, Simona Abramo, Elisa Buscemi, Federica Cavallaro, Alessandra Costarella. Scene e costumi sono della compagnia e di Marco Longo ed Alessandra Costarella, luci e fonica di Rosa Sepielli e musiche di Jean Baptiste Lulli.