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Stefano Ricci e Gianni Forte scrivono insieme ormai da parecchi anni e soprattutto negli ultimi la loro produzione, perdendo progressivamente quella caratteristica di “testo preventivo”, ha assunto sempre di più la connotazione di materiale da plasmare nel corso di laboratori e prove, materia da modellare sul corpo degli attori. Questo testo, reduce dal successo di pubblico e critica delle ultime due stagioni, viene ora pubblicato in questo volumetto curato da Andrea Porcheddu per Titivullus. La pubblicazione si apre proprio da un’ampia introduzione critica di Porcheddu che nell’analizzare le caratteristiche del teatro di Ricci/Forte ci fornisce un quadro ricco di spunti e riferimenti per cogliere in maniera più approfondita e consapevole le tematiche e le poetiche che un testo come Macadamia può suggerire al lettore. Illuminante, a mio parere, soprattutto quando scrive: “nella globalizzazione (...) la lingua è uniformata e universale: è quello strano linguaggio dei centri commerciali, degli sms, degli emoticon (...) Ricci/Forte, senza dubbio, attingono a quell’immaginario da outlet sociale, a quella cultura appunto italo-statunitense che è ormai l’unico collante di questo nostro paese geneticamente mortificato” E poi ancora quando afferma: “i due artisti succhiano indifferentemente fonti “alte” e manifestazioni culturali basse o diffuse. Nella stagione della riproducibilità di massa della vita individuale, sancita dal format del Grande Fratello versione Tv, Ricci/Forte hanno capito che la televisione (...) è una forma di cultura primaria, fondante, costitutiva, alfabetizzante. (...) Marlowe si affianca a Gatto Silvestro, Virgilio a Mazinga, Eschilo alla Nutella…”. Dunque un teatro dei nostri giorni mostrato con spietata lucidità e con sentimento rabbioso e solo apparentemente disperato. Così l’amore, tema preminente del testo qui pubblicato, viene presentato così come la nostra società lo ha ridotto: qualcosa di molto simile alla merce esposta negli ipermercati e imposta dalla pubblicità. Ma i personaggi di Ricci/Forte, che non sono dei veri e propri personaggi ma semmai delle persone, rivelano, in questa non-storia, insieme di soliloqui, narr-azioni, confessioni, riflessioni a voce alta, un conflitto profondo, disperato e quindi molto poetico, con questa immagine sporca e dissacrata dell’amore. Il volume è completato da una lunga “chiacchierata” tra Porcheddu e il duo di drammaturghi e registi, che ripercorrono le fasi della loro evoluzione artistica scendendo nel dettaglio delle tecniche e delle tematiche che rendono il loro teatro, al di là dei vari rimandi e raffronti, particolarmente originale ed interessante.

Macadamia nut brittle
di Ricci/Forte
a cura di Andrea Porcheddu
Titivillus 2010
pagg 100 € 11,00
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