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Settembre, si torna dalle vacanze e riaprono le scuole, a Milano, invece, andiamo un po’ vacanza... grazie a Tramedautore e Mare Culturale Urbano. (direzione artistica Angela Lucrezia Calicchio e Michele Panella) Il festival internazionale della nuova drammaturgia è una delle più importanti vetrine per la scrittura teatrale contemporanea. Dal 13 al 22 Settembre 2019 al Piccolo Teatro Studio Melato, Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi abbiamo viaggiato fra spettacoli, conferenze, incontri con autori e seminari di drammaturgia. Quest’anno lo sguardo del festival era rivolto ai confini «…siamo obbligati a decidere se il confine è limen o limes, soglia o barriera, luogo dove ci trinceriamo o dove arriva lo sguardo, la volontà e il desiderio» (Massimo Cacciari) Ogni cultura è “in movimento” e il teatro è una finestra alta che ci spinge a guardare in alto, verso il cielo, oltre i muri, per creare e condividere nuovi linguaggi. Mare culturale urbano ha accompagnato Tramedautore,

animando i pre-spettacolo con Camp degli autori. Giovani autori hanno presentato le loro sperimentazioni work in progress, un progetto di ampio respiro che mare porta avanti dall’estate del 2018 dedicato all’autorialità. Mare culturale urbano è un centro di produzione artistica nato in zona ovest a Milano per costruire un nuovo modello di sviluppo territoriale delle periferie.

Primo spettacolo della rassegna: MADRE, uno spettacolo in cui la drammaturgia è ridotta ai minimi termini, si dà ampio spazio ad una drammaturgia di corpi sofferenti e dilaniati che trascinano le loro esistenze ai limiti dell’inconsistenza sociale e civile. Su un fondale di nuvole ora grigie, ora rosse, dipinto da Keiko Shiraishi, tante Madri disperate, ironiche, attraversano i tempi, domina la scena la grande Madre Terra, dea della fertilità. Michela Lucenti (Balletto Civile) che ha curato la regia e la coreografia reinterpreta la parola scenica del drammaturgo Heiner Müller (Mauser e Descrizione di una figura). Scena intensa e significativa, tuttavia il lavoro in alcuni momenti risulta soffocato dall’eccesso di simboli messi in campo, dalla maschera bianca del Pagliaccio It che tormenta i sogni di una giovane partoriente, alla maschera nera di un pulcinella contemporaneo, ai diversi riferimenti cinematografici. Tutti bravissimi i danzatori attori, impegnati in evoluzioni corporee in cui si intrecciano lingue, consistenze ed esperienze. Balletto Civile è un collettivo di performers fondato nel 2003 da Michela Lucenti. La compagnia si caratterizza per la ricerca di un linguaggio scenico totale, privilegiando l’interazione tra teatro, danza, il canto dal vivo originale e la profonda relazione tra gli interpreti.

A PLAY WITH FOUR ACTORS AND SOME PIGS AND SOME COWS AND SOME HORSES AND A PRIME MINISTER AND A MILKA COW AND SOME LOCAL AND INTERNATIONAL INSPECTORS
Uno spettacolo con quattro attori, dei maiali, delle mucche, dei cavalli, un primo ministro, la mucca della Milka e alcuni ispettori locali e internazionali di Jeton Neziraj, regia Blerta Neziraj. Con Shengyl Ismaili, Adrian Morina, Ernest Malazogu, Shpetim Selmani, Art Lokaj (chitarra elettrica) Drin Tashi (batteria) Spettacolo con sovratitoli in italiano.
Una rappresentazione ironica e divertente, racconta il vuoto lasciato dalla Brexit e della inaspettata la possibilità per il Kosovo di entrare nell’Unione Europea, a patto però di soddisfare gli standard fissati come condizione per l’ingresso, altrimenti si darà spazio alla Serbia. Il macello di Pristina, d’ora in poi, deve iniziare a vendere carne di qualità controllata. E così, i proprietari del macello faranno un viaggio kafkiano attraverso la burocrazia statale. Il mondo orwelliano degli animali si mobilita e vuole sfruttare questo slancio politico per avanzare la richiesta di una macellazione più dignitosa.

L’ALIENO
Scritto e diretto da Massimo Donati, con Eva Martucci, supervisione della regia Karina Arutyunyan.
Una giovane coppia, Anna e David, hanno tre figli Andrea, Erica e Riccardino, e tutto procede per il meglio. Ma poi, non voluto, nasce troppo presto il quarto figlio, Erri. Erri non è come loro: è un elemento disturbante, deviante e dissonante da rendere impossibile qualunque relazione e condivisione. Nella metafora concreta del rapporto di una famiglia, L’alieno esplora la tematica della diversità e del rapporto che abbiamo con essa, estremizzandola, costringendoci a indagare sul valore di ciò che viene considerato comunemente normalità.

LA CLASSE. RITRATTO DI UNO DI NOI
Di Francesco Ferrara regia Gabriele Russo. Con Luigi Adimari, Chiara Celotto, Rosita Chiodero, Salvatore Cutrì, Claudia D’Avanzo, Maria Francesca Duilio, Michele Ferrantino, Eleonora Longobardi, Luigi Leone, Andrea Liotti, Simone Mazzella, Salvatore Nicolella, Manuel Severino, Arianna Sorrentino
Dinamicità originalità e forza scenica, le tre parole chiave di questo spettacolo. La Classe è il progetto nato in seno alla Bellini Teatro Factory che ha affascinato pubblico e critica al Napoli Teatro Festival Italia nel 2018. Quattordici giovani attori preparano uno spettacolo su Anders Behring Breivik, l’attentatore norvegese che nel 2011 ha ucciso 77 connazionali. Noi li spiamo: nelle prove, nelle discussioni, ridiamo della loro leggerezza e li seguiamo mentre cercano di trattare un argomento indecifrabile. La classe mostra la qualità collettiva della recitazione, la sorprendente maturità autorale di Francesco Ferrara alla sua prima drammaturgia, la forte energia poetica di questi ventenni.

A.CH.A.B. – ALL CHIHUAHUAS ARE BASTARDS
scritto e diretto da Aleksandros Memetaj con Agnese Lorenzini, Ilaria Manocchio, Ciro Masella, Valerio Riondino.
Uno spettacolo ironico e divertente che tende al noir, con sfumature satiriche ed estremamente poetico. L’arrivo improvviso di un uomo stravolge l’equilibrio familiare di tre giovani coinquilini. Tra invenzioni geniali, abusi di potere e la dipendenza dal cioccolato, i quattro trasformano lo stress e la rabbia in creatività e slancio verso un necessario cambiamento. Attraverso continui colpi di scena, lo spettacolo racconta il punto di vista dei giovani nella società contemporanea, la difficoltà di crescere e di fare la scelta giusta.

BRUCIA L’EUROPA
di Mario Gelardi, Alessandro Palladino, Davide Pascarella, regia di Mario Gelardi
con Federica Aiello, Riccardo Ciccarelli, Annalisa Direttore, Alessandro Palladino, Vincenzo Antonucci, Mariano Coletti, Carlo Geltrude, Salvatore Nicolella
Anche in questo caso si può parlare di dinamicità e gioia nell’affrontare la scena, i ruoli sono ben disegnati c’è ironia e sguardo satirico sulle diverse problematiche presentate. Cinque quadri per raccontare l’Europa, la paura dell’altro. Il terrorismo come minaccia diffusa che ci fa guardare lo straniero come un nemico. In questo tourbillon riesce l’impresa di tenere insieme l’aberrante tema del terrorismo con un’ironia insieme acre e leggera. Una sorta di ossimoro, che però, spalmato per quadri simili a video clip, ben definisce le relazioni mentali fra l’occidente e la costante minaccia di attentati. In scena un gruppo di giovani e affiatati attori della compagnia del Nuovo Teatro Sanità di Napoli.

PETRONIA
di Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, con Francesco d’Amore, Luciana Maniaci, David Meden
A Petronia, paese di pietra, nulla accade mai. Qui vivono due sorelle, Pania e Amita, che consumano i loro vuoti e infelici giorni seguendo una eterna serie tv. È questa l’unica occupazione concessa alla popolazione femminile di Petronia. La trama avvincente che osservano sul piccolo schermo è per loro l’unico esempio di una vita diversa, avventurosa. Sarà un cortocircuito tra la realtà desolata della loro esistenza e l’eccesso di azione della finzione televisiva a sconvolgere gli equilibri del paese.

VOLVER
scritto e diretto da Giuseppe Provinzano
con Ibrahim Ba, Bandiougou Diawara, Alexsia Edman, Hajar Lahman, Gian Matteo Marie, Junaky Md Abdur, Andrea Sapienza. Laboratorio permanente Amunì Marta Bevilacqua, Rossella Guarneri, Yousif Jaralla, Giuseppe Provinzano, Luigi Rausa
Storia di migrazioni passate e recenti, in particolare la storia di Nico e di Rosetta, due fratelli che poco più che adolescenti si sono catapultati dall’altra parte del mondo alla ricerca di una vita migliore. Una piccola grande storia simile a quelle di milioni di migranti, che riesce a ribaltare prospettive, a scardinare stereotipi grazie alla mediazione artistica e con la levità del linguaggio poetico. Volver è la seconda produzione del Progetto Amuni, laboratorio permanente per la formazione ai mestieri artistici e tecnici dello spettacolo dal vivo rivolto a ragazzi migranti, richiedenti asilo e italiani di seconda generazione. Ideato da Babel Crew nasce in seno al Bando MigrArti.

 STORIA DI GIULIETTA
di Beatrice Monroy, regia e scene Giuseppe Marsala, con Costanza Minafra, Silvia Scuderi
aiuto regia e scene Claudia Puglisi.
Una ballata insieme dolente e gioiosa, ispirata a una storia tanto tragica che indaga non solo la parte invisibile delle storie di chi, oggi come ieri, è costretto a migrare. Con un punto di vista “rovesciato”, la storia è quella di una madre e una figlia, che nate e vissute a Tripoli – ma ugualmente colpite dall’editto di Gheddafi che il 1° settembre del 1969 espelle dal Paese i ventimila italiani che vi risiedono – devono lasciare la Libia. Un testo di nitida incisività con toni lirici e neoromantici che snoda opportunamente il racconto.

LA VEGLIA
Chiude la rassegna uno spettacolo di un drammaturgo che più di una volta ha manifestato maturità e ingegno letterario nel tratteggiare personaggi della contemporaneità con sguardo ironico e umano. Scritto e diretto da Rosario Palazzolo, con Filippo Luna
Carmela è una donna minuta, arcigna, tenera, è una lingua di fuoco e una bocca cannone che sputa odio e sarcasmo, prendendosi gioco della sintassi comune: una rivolta linguistica consapevole, un’invenzione costante: tutti segni di una disperazione composta, silenziosa, e anche sopita, messa a sedere davanti i telequiz, le telenovele, i documentari televisivi. La veglia è uno spettacolo rabbioso, e beffardo, e struggente, in cui l’ironia e la disperazione confluiscono nel medesimo fallimento.

Il festival si conclude fra molti applausi, gli organizzatori, ancora una volta, hanno offerto una vasta panoramica sulla ricerca drammaturgica contemporanea. Riflettendo su quanto visto, la scena contemporanea dedica molta attenzione agli aspetti politici e al bene comune di una società, sono necessarie occasioni come queste per scambi, visioni, seminari tutte valide opportunità per gli autori che in tal modo hanno la possibilità di  collaudare le loro “trame”.
Milano 13 - 22 settembre 2019