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Adriano Bassi, con scrittura drammatica e dolente, racconta gli amori disperati di Beethoven. Il grande musicista ha amato molto e non sempre è stato ricambiato, spesso le convenzioni sociali hanno ostacolato la sua felicità, uomo passionale e inquieto, la musica ha rappresentato per lui il suo “immortale amore”. La pièce, procede fra voce narrante e monologhi disperati di Beethoven uomo, che racconta al pubblico ma soprattutto a sé stesso, il suo amore per le donne e la musica. Un lavoro originale che permette di conoscere momenti fondamentali e particolari interessanti della vita di Beethoven. È evidente il lavoro di ricerca storica e musicale compiuta dal Maestro Bassi, tutto sulle note delle più belle sinfonie di Beethoven. La vicenda umana di Beethoven è nota: l’infanzia difficile succube del padre ubriacone e violento, la sordità che lo afflisse progressivamente dovuta anche alle percosse del genitore, l’incapacità di accettare regole e comportamenti sociali, gli amori disperati,

la delusione dell’unico affetto, il nipote Karl. Tutto ciò contribuì sempre più al suo isolamento, dal quale sembrò uscire solo attraverso la parola scritta, forma di comunicazione, oltre la musica, da lui prediletta. Genio dalla vita infelice, come spesso accade ai grandi artisti: è un Beethoven inedito quello che esce dalla pièce scritta dal musicologo Adriano Bassi. Il lavoro è andato in scena al Teatro della Memoria. Un piccolo teatro milanese con una lunga storia alle spalle. Nel sito è possibile leggere la lunga storia del teatro che ha inizio negli anni Settanta. Aleardo Caliari, direttore artistico del teatro, oltre a interpretare Beethoven, ha curato la regia, Domitilla Colombo, era la voce narrante, Isabella Inzaghi eseguiva al piano brani indimenticabili. Adriano Bassi, nato a Milano. Concertista di Pianoforte, Compositore e Direttore d’Orchestra. Ha scritto molti libri di argomento musicale e storico. Cura conferenza dedicate alla musica in importanti sedi quali Accademia Rubiconia dei Filopatridi, Lyceum di Catania, Circolo della Stampa di Milano, Centro Culturale Francese, Goethe Institut, Società del Giardino. Dirige varie orchestre fra le quali la “Ludwig van Beethoven” tenendo numerosi concerti in Italia e all’estero. L’amore per l’opera del grande maestro lo ha spinto a scrivere questa drammaturgia, nella scrittura si avverte una forte passione, tutto procede come in una partitura perfetta dove ogni elemento ha un suo equilibrio: parte narrante, recitazione, musica. Il monologo ha uno stile incalzante: nel finale Beethoven disperatamente chiede aiuto alle sue donne...aiuto che non riceverà... il suo senso di solitudine non lo abbandonerà mai, eppure, fra tante ombre e dolori, la sua musica guarda sempre in alto, verso il cielo.

GLI AMORI DISPERATI DI BEETHOVEN                                
Opera originale del M° Adriano Bassi       
Milano Teatro della Memoria 16 febbraio 2020