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Non è teatro nel teatro ma teatro e basta, ed è una molto intelligente operazione estetica quella, su molti piani stratificati e dalle innumerevoli suggestioni, ideata e sviluppata da Babilonia Teatri con il contributo essenziale di Paola Gassman e Ugo Pagliai, coppia di grande spessore sulla scena ma anche nella vita. Da una parte dunque una delle tragedie più note e rappresentate di William Shakespeare, Giulietta e Romeo, una storia di amore contrastato ed infelice che diviene, spontaneamente e quasi contro la volontà degli uomini e delle cose, la piena rappresentazione della intima felicità dell'incontrarsi, ritrovarsi, anche nell'immediato perdersi, di un uomo e di una donna. Dall'altra la quasi alienante rappresentazione di un tempo a loro connesso, di vite nel teatro che si estendono oltre la stessa generazione dei protagonisti, affondando le sue radici in quelle precedenti, da  Ermete Zacconi e Memo Benassi a Nora Ricci fino a Vittorio Gassman, ma soprattutto l'efficacia di una frizione, tra l'essere degli attori e l'essere dei personaggi,

quasi a rammemorare, nella immediata e suggestionante prevalenza di questi ultimi, non solo elisabettiani travestimenti, ma anche l'efficacia recitativa di una Eleonora Duse che conduceva e svelava sulla scena, con enorme successo, la giovane “Signora del mare” e, con lei, le altre donne ibseniane nel suo ritorno al teatro non più giovanissima.
Una Duse che tra l'altro aveva interpretato nei suoi quattordici anni, proprio il ruolo di Giulietta in uno dei principali drammi in repertorio nella compagnia della sua stessa famiglia.
In questo continuo gioco di rimandi e di rispecchiamenti c'è un'altra coppia che sembra condurre il gioco, quella rappresentata dai due drammaturghi in scena, i bravi Enrico Castellani e Valeria Raimondi, che, pur mantenendosi volutamente sotto traccia, opera come un doppio demiurgo che distilla con sapienza e pazienza i molti suggerimenti drammaturgici.
È interessante tra l'altro, ed anche bello e profondamente istruttivo che due grandi attori come Pagliai e la Gassman, che per la loro lunga e intensa vita di teatro potrebbero da soli essere al centro della scena, abbiamo scelto di mettersi in gioco ancora una volta, di mettersi a disposizione e di condividere dunque questo interessante progetto con una Compagnia generazionalmente più giovane e legata più che alla tradizione da loro rappresentata alla estetica del cosiddetto nuovo teatro.
Un lavoro di relazione o di relazioni drammatiche, si potrebbe dire, che va a costituire nella sua rinnovata contingenza uno spettacolo profondamente nuovo e originale, certo tributario ma mai sottomesso o imprigionato nella sue stesse corrispondenze.
Un incontro fortunato, tra generazioni e tra diversi modi di concepire e fare teatro, amalgamati e resi coerenti da una medesima passione estetica.
Drammaturgia e regia di Babilonia Teatri, con Paola Gassman e Ugo Pagliai, e con Enrico Castellani e Valeria Raimondi, insieme al fool Francesco Scimemi. Disegno luci Babilonia Teatri con Luca Scotton.
Una produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto ed Estate Teatrale Veronese, ospite del Nazionale di Genova in un gremito, per quanto oggi possibile, Teatro Ivo Chiesa, dal 20 al 22 maggio. Applausi convinti.