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Alla logica della vendetta, Gesù contrappone l’evangelico perdono senza limiti (questo significa “settanta volte sette”), così come Dio fa con l’uomo. Lo spettacolo affronta il tema del perdono incondizionato di fronte ad un omicidio. E lo fa con uno sguardo laico e femminile, saranno le donne a favorire il processo del perdono, a far sì che gli uomini si parlino giungano ad una faccia a faccia, come spesso le donne fanno. Si riflette sul valore del perdono e sul percorso necessario per raggiungerlo. Il perdono permette di trasformare l’odio in comprensione ed empatia e in questo diventa un atto rivoluzionario, una rivoluzione copernicana della coscienza. La regia di Clara Sancricca punta sul minimalismo scenico molto efficace e essenziale che dà forza alle parole; panche e sgabelli costruiti con materiali riciclati, per raccontare la vita di due famiglie i cui destini si incrociano in una sera dopo una tragica lite che si conclude con la morte. I protagonisti consumati dal rimorso, dalla rabbia,

immobilizzati in un dolore che impedisce di immaginare un futuro si muovono come in un sogno evanescenti e leggeri. Nello stesso tempo si racconta anche “la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo”. Gli interpreti, (Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca) tutti bravi sono immersi in una recitazione sobria, mai fuori dalle righe, lenta dilatata per sottolineare il vuoto che coglie le persone che vivono traumi legati ad una perdita improvvisa. Un piccolo suggerimento che si può dare è quello di restringere alcune scene per tenere più serrati i ritmi teatrali (per esempio la scena in cui si ascoltano i vocali della vittima spezza in eccesso il ritmo scenico). Per il resto lo spettacolo scorre con grande precisione e senso scenico. Controcanto Collettivo nasce nel 2011 con l’obiettivo di una ricerca teatrale continua e corale, come naturale proseguimento di un laboratorio avviato dalla regista Clara Sancricca con alcuni componenti dell’attuale compagnia. Numerosi i premi e i riconoscimenti ottenuti già a partire dal primo spettacolo.  Ancora una volta L’Elfo Puccini valorizza gruppi teatrali di giovani artisti che compiono ricerche drammaturgiche su scenari contemporanei. Ottima la scelta della direzione artistica.

Milano, Elfo Puccini 12 dicembre 2021

Foto Simone Galli