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Una favola delicata, poetica e di grande umanità. Ci riferiamo alla pièce “Shuma” di e con Peppe Macauda, spettacolo tratto dal testo “Shuma Tragliabissi” di Dario Muratore che prodotta da Santa Briganti, è stata proposta al Centro Zo di Catania, all’interno della rassegna “AltreScene” e che in meno di 50 minuti racconta al pubblico, coinvolgendolo ed affascinandolo, una storia del mare, di ieri e di oggi. In scena il solo Peppe Macauda, supportato dalla sua abilità narrativa ed espressiva, dal disegno luci di Simone Fini e da uno schermo che mostra le fantastiche ed evocative illustrazioni di Bruna Fornaro che fanno avvicinare e coinvolgere ancor di più lo spettatore nei meandri di una vera e propria favola ambientata in fondo al mare ed adatta a tutti, grandi e piccini. La pièce parte da un fatto di cronaca, ovvero di un ragazzino del Mali, recuperato in mare dopo il naufragio del 18 aprile 2015, trovato con una pagella cucita all’interno della propria giacca. Shuma, il bambino protagonista dello

spettacolo, cade in mare e inizia un lungo percorso verso il SopraSopra, allegoria delle rotte dei migranti.
Il bambino, in compagnia di un curioso e simpatico cavalluccio marino, vive una avventura straordinaria, tra mille peripezie ed incontri sorprendenti: si imbatte in feroci e spietati sorveglianti, nel mito di Colapesce che sorregge ancora le colonne della Sicilia. Shuma con il fido cavalluccio marino affronta un viaggio interiore in cui si pone il problema di come si possa ridare dignità a un essere umano morto e rimasto senza nome, che si somma alle migliaia di vite perse, che aspirano al diritto di stare meglio.
Lo spettacolo, grazie alla versatilità di Peppe Macauda, che rende vive le vicissitudini, le paure, i desideri, gli incontri del piccolo Shuma, è recitato alternando la lingua italiana al dialetto siciliano ed è per tutta la durata sospeso, con grande leggerezza e suggestione, tra realtà e fantasia, attualità e leggenda, tradizione e innovazione. Di grande valenza nella pièce l’intenzione di recuperare il dialetto in rima con momenti che evocano l’antica tecnica del “cuntu”, il tutto ben assemblato in un lavoro decisamente contemporaneo.
Pubblico affascinato dalle illustrazioni e molto attento alle parole, ai movimenti del protagonista Peppe Macauda, che si cimenta in una narrazione scenica attraverso la parola, il gesto, il canto, la danza, sdoppiando il suo corpo e la sua voce per rappresentare, in quel magico e fantastico mondo, Shuma, il cavalluccio marino, il mito Colapesce e gli altri personaggi.
Spettacolo di assoluta raffinatezza, che regala al pubblico, con varie arti e tecniche performative, una serata di riflessione e che conferma le doti di Peppe Macauda, dal 2017 docente di laboratori teatrali per bambini e adolescenti e già apprezzato in precedenti lavori come “La famiglia M” nel 2015 e “Kryptonite” nel 2018.
Lo spettacolo, con il sostegno di CSD Casa Evangelica Valdese di Vittoria, ha meritato il patrocinio di UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Attraverso la storia di Shuma si rivive la storia di molti, di troppi, purtroppo. Questa storia, questa favola ci chiede, andando dritto al cuore, di assumerci la responsabilità collettiva di ciò che accade oggi nel nostro mondo, perché siamo tutti parte della medesima comunità, anche se siamo nati dalla “parte giusta” del pianeta.

Shuma di e con Peppe Macauda
tratto dal testo ShumaTragliabissi di Dario Muratore
Illustrazioni di Bruna Fornaro
Disegno luci di Simone Fini
Produzione Santa Briganti
con il sostegno di CSD Casa Evangelica Valdese di Vittoria
con il patrocinio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)
Rassegna AltrScene - Centro Zo di Catania - 20 marzo 2022