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È Dioniso che si nasconde nel teatro o è il Teatro che si nasconde in Dioniso? In fondo una domanda che non ha risposta, ma neanche necessita di una risposta, perché è un intreccio così eternamente stretto in cui l'uno si rispecchia e riconosce

nell'altro e l'altro si rispecchia e riconosce nell'uno, che da qualunque punto parta la nostra ricerca l'esito non cambia ma si sovrappone. In fondo di questo parla “Coro” il bel volumetto di Marco Martinelli, un drammaturgo che 'qualche' anno fa è partito dal teatro per scovare quel Dioniso che si nascondeva, ad esempio, nella rabbiosa energia degli adolescenti chiamati, con la “non scuola” soprattutto, a rappresentare ciò che di loro è difficile esprimere e che, alla fine, coincide proprio con l'inesprimibile che dall'origine abbiamo imparato a chiamare appunto Dioniso. È un agile ma profonda scrittura che muove, come un moderno Zarathustra, per capitoli/aforismi che narrativamente ma anche liricamente disegnano il nucleo della ricerca drammaturgica di Martinelli, anche oltre le occasioni contingenti. Ne danno conto, nella loro articolata prefazione, i curatori ed editori Clemente Tafuri e David Beronio che, svelando in fondo il gioco del teatro, al contrario ma coerentemente rispetto a Marco Martinelli sono partiti da Dioniso e dallo studio delle sue fonti per approdare al Teatro perduto ovvero nascosto. Chiude il libro, che è anche un utile compendio del fare teatro, la consueta lunga nota di ringraziamenti dell'autore, in fondo una sorta di abituale commentario 'medievale' alle sue parole. Un libro da leggere più volte, un titolo che arricchisce ulteriormente la già ricca collana di Akropolis Libri.

Coro
di Marco Martinelli
AkropolisLibri 2023.
pagg. 60 € 8,00