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Si inseriscono in un clima già teso e concitato le agitazioni che hanno coinvolto il Teatro della Pergola di Firenze. In questi giorni, infatti, molte polemiche si sono accese riguardo il primo maggio fiorentino e la decisione del sindaco Matteo Renzi di tenere aperti i negozi della città in questo giorno di festa nazionale, in particolar modo i più critici sono stati i sindacati

Cgil in testa, che hanno proclamato uno sciopero. Renzi ha accusato apertamente i sindacati sostenendo che "c'è una regia per alzare il tono dello scontro sindacale a Firenze", un'allusione ad una possibile macchinazione da parte della Cgil per ottenere la totale gestione delle imprese pubbliche. All'interno di questo panorama surriscaldato da scontri, contrasti e agitazioni si è per il momento risolta la situazione del teatro della Pergola di Firenze, che aveva proclamato uno sciopero dal 28 aprile al 1 maggio 2011 contro il direttore del teatro stesso, Marco Giorgetti,  e contro la sua decisione di non riconfermare i quattordici contratti che sarebbero scaduti a fine mese. Tra i sindacati e il teatro non si è ancora arrivati ad un solido accordo, ma è stato stipulato un temporaneo armistizio che avrà fine il prossimo 3 maggio. Fondamentale per questo risultato è stato l'intervento degli assessori al Lavoro di provincia e regione, Gianfranco Simoncini e Elisa Simoni, i quali, facendosi mediatori della vertenza, hanno chiesto al ministro per i Beni e le Attività culturali, Giancarlo Galan, il congelamento dell'organico alla situazione attuale, mantenendo così i precari fino al completamento del trasferimento del teatro dal Ministero al Comune di Firenze. Pieno di incertezze e instabilità è il Maggio Musicale Fiorentino, anch'esso vittima di scontri e scioperi a causa della discontinuità dei bilanci della Fondazione e della variabilità degli stipendi e dell'occupazione. La condizione di questi teatri non corrisponde però alle parole pronunciate dal sindaco Renzi che sostiene: "Il governo ha chiuso l'Eti. Per evitare che chiudesse anche il teatro della Pergola, ci siamo fatti avanti, abbiamo preso la responsabilità del teatro, insieme all'Ente Cassa di Risparmio, e abbiamo già stanziato i primi 800.000 euro per l'anno 2011. Perché il comune crede nella cultura e quindi non taglia". E' possibile dunque tranquillizzarsi dopo aver sentito parole così ottimistiche e positive? La situazione dei teatri italiani non è facile; spesso si ha a che fare con tagli tali che inevitabilmente portano a scelte drastiche come il mancato rinnovo dei contratti o la chiusura dei teatri stessi. Certo ci si può sentire rincuorati dall'idea che lo stanziamento di una somma, quale quella del sindaco fiorentino, può salvare un teatro, ma è anche sicuro che fino a quando gli interventi sul teatro saranno così discontinui e precari non si arriverà mai ad una risoluzione completa e totale del sistema teatrale. Si può affermare, per concludere, che il discorso di Renzi mette in luce un aspetto positivo della sua politica, ma purtroppo non sufficiente ad evitare nei prossimi mesi scioperi e contestazioni, o peggio licenziamenti e chiusure.