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Il lavoro che il drammaturgo catanese Nino Romeo, un maestro della drammaturgia siciliana e italiana, ha liberamente sviluppato su alcuni brani del testo ovidiano delle Metamorfosi è molto interessante perché, nell’elaborazione dello

spettacolo, resta sempre attiva e vigile, ed anzi è sollecitata anche nel pubblico, la consapevolezza dell’ineluttabilità della dimensione di contemporaneità che l’esperienza artistica in generale e, nello specifico, l’esperienza teatrale recano sempre con sé. Non è poco ed anzi è veramente tanto se la base poetica dello spettacolo è un poeta antico dell’età augustea. Come si manifesta questa consapevolezza? Si manifesta nel feroce e probabilmente doloroso “corpo a corpo” intellettuale che si percepisce abbastanza nettamente in scena nel rapporto tra la densità del testo poetico ovidiano e la fatica del drammaturgo/regista che prova – e riesce – a rendere viva, attiva e ed efficace l’esperienza dell’incontro con il mito. A maggior ragione se si sa che, a sua volta, il testo ovidiano non è un testo d’innocente narrazione popolare del mito, ma una raffinatissima riscrittura poetica del patrimonio mitologico greco-latino. Raccontiamo di Metamorfosi, costruito e diretto da Romeo, spettacolo che si è visto a Catania, dal 21 al 24 settembre, nello spazio all’aperto prospicente al Bastione degli Infetti. In scena, a recitare, ci sono Graziana Maniscalco, Matilde Piana, Pietro Cucuzza. Come si è detto il testo è una libera riscrittura dei tre episodi ovidiani di Narciso insidiato dalla ninfa Eco, di Ermafrodito e del suo rapporto con la ninfa Salmace, di Progne e Filomena che affrontano e vendicano la violenza maschile bestiale di Tereo re della Tracia. Ciascuno dei tre episodi, raccontati e rivissuti in scena, porta in sé, pulsante, il nucleo di una riflessione su segmenti di umanità oggi ben vivi e incandescenti di violenza e di dolore: il narcisismo oggi dilagante, il tema della fluidità e della transizione di genere, il tema della violenza maschile contro le donne. La mitologia questi temi li ha trasfigurati in narrazioni, la poesia si Ovidio ne ha carpito profondamente la dimensione intimamente e tragicamente umana, il drammaturgo e regista catanese li ha messi inscena esaltandone, già nel linguaggio e nelle sue variazioni tonali, la potenza evocativa. Né è scaturito uno spettacolo interessante e denso di emozione e poesia. Non convincono i costumi (di Serena Siclari) che forse si è voluto lasciare in qualche modo neutri, ma che invece avrebbero potuto (e forse dovuto) avere un importante ruolo nel dare profondità e prospettiva ai personaggi e alle vicende portate in scena.

Metamorfosi
21 settembre 2023 Catania, Bastione degli infetti. Scritto e diretto da Nino Romeo da Publio Ovidio Nasone. Con Graziana Maniscalco, Matilde Piana, Pietro Cucuzza. Assistente alla regia Salvatore Valentino. Costumi Serena Siclari direzione tecnica Giuseppe Romeo. Musiche: Catulli Carmina di Karl Orff. Produzione: Gria Teatro. Evento in collaborazione con Associazione Comitato Popolare “Antico Corso”

Foto Roberto Oliveri