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C’è fame di cultura, di idee originali, di teatro ben scritto e ben rappresentato, a volte questa fame è soddisfatta, come nel caso di FAME MIA – QUASI UNA BIOGRAFIA. La cornice ideale di questa rappresentazione originale, è un luogo storico: il teatro

Gerolamo, una piccola perla. Restituito al pubblico milanese da Paolo Grassi nel 1958, con una recita straordinaria di Eduardo De Filippo, il Gerolamo ha poi ospitato per alcuni anni recital, esibizioni di cabaret, monologhi, piccoli spettacoli, portando sul palco importanti protagonisti della scena nazionale e internazionale. Dal 2017 il teatro viene recuperato e messo a disposizione della città Milano per iniziativa privata della Società Sanitaria Ceschina, proprietaria da circa un secolo dello stabile che ospita il Gerolamo. La Società ha provveduto ai lavori di restauro, proseguiti per sei anni e improntati all’idea di conservare e consolidare quanto era possibile recuperare della struttura originaria e del suo splendore.  Nel sito del teatro è possibile conoscere la storia, prenotarsi per visitare gli spazi antichi e scegliere i prossimi appuntamenti. FAME MIA- QUASI UNA BIOGRAFIA è uno spettacolo comico, ironico e poetico che racconta la storia di una donna che ha tanta fame, così tanta, da smettere di mangiare. Liberamente ispirato al romanzo “Biografia della Fame” di Amelie Nothomb, il monologo, con leggerezza e profondità affronta tematiche importanti: il rapporto con il cibo nella società del benessere. La regia di Serena Sinigaglia è dinamica e varia. Serena Sinigaglia, come un’ottima cuoca, dosa bene tutti gli ingredienti, tenendo in perfetto equilibrio i diversi momenti scenici. Tipi e figuri come nelle antiche commedie dell’arte, siedono allegramente intorno ad un tavolo immaginario, felicemente interpretati da una luminosa ed esuberante Annagaia Marchioro: una suora pugliese, la migliore amica napoletana, i compagni di scuola, gli innamorati, i parenti. Si ride e si riflette: cosa significa avere fame? Perché alcune persone pur avendo fame non mangiano, perché altre, invece, mangiano di continuo senza nemmeno più avvertire lo stimolo della fame? È possibile trovare un equilibrio con i propri bisogni? La fame è volere ma è anche volontà, ricerca del desiderio. Il tempo scorre attraverso un’umanità che desidera, il desiderio del cibo diventa desiderio di vita. Ricerca della gioia. C’è sempre una gioia dentro, arriva sempre il momento di tirarla fuori, arriva il tempo di abbandonarsi non solo alla fame di cibo, ma anche a quella dei nostri desideri dei nostri sogni, vivere in un’attesa che ci sazia e cogliere il momento giusto per essere felici, soprattutto, mai dimenticarsi della gioia. 

Milano, 28 gennaio 2024, Teatro Gerolamo. Produzione Le Brugole

Foto Serena Serrani