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Pericolo scampato, almeno per ora. Il Mercadante di Napoli è salvo. Con l’insediamento del nuovo Cda, il teatro è uscito dalla fase di stallo che ne metteva a rischio la sopravvivenza. Dopo le dimissioni del presidente Sergio Sciarelli e di altri 4 consiglieri, lo spettro della liquidazione pendeva come una spada di Damocle sul futuro dello Stabile campano. In mancanza di un gruppo dirigente

– e senza soldi sonanti in cassa – l’Associazione cui afferiscono la sala di piazza Municipio e il teatro San Ferdinando avrebbe dovuto infatti rinunciare ai finanziamenti statali erogati ogni anno allo spettacolo dal vivo. Ma i fondi stanziati da Regione e Provincia – in tutto 600mila euro – alla fine sono arrivati, e i 5 soci della Fondazione hanno nominato in extremis i loro rappresentanti. Messi a tacere i rumors che volevano a capo del Mercadante l’ex procuratore generale Giandomenico Lepore, Palazzo San Giacomo ha affidato la presidenza dello Stabile al professor Adriano Giannola, docente di economia bancaria all’Università Federico II, già presidente dell’Istituto Banco di Napoli. Gli altri due consiglieri in quota De Magistris sono l’editore Stefano De Matteis e la giornalista del “Manifesto” Adriana Pollice. In rappresentanza della Regione è stato eletto l’avvocato Gennaro Famiglietti, console onorario della Bulgaria; per la Provincia l’ex-deputato socialista Giulio Di Donato. L’attore Roberto Nicorelli e l’ingegner Roberto Pirozzi sono rispettivamente gli uomini messi in campo dal Comune di Pomigliano D’Arco e da quello di San Giorgio a Cremano. Tutto bene quindi? Mica tanto. Del milione di euro promesso nel 2008 dal Comune, per ora, neanche l’ombra, ma sono altre questioni ancora aperte sul tavolo ad agitare i vertici del rinato Mercadante. A  far discutere, in particolare, la presenza di Giulio Di Donato (candidato dalla Provincia) tra i dirigenti della struttura pubblica. Con una condanna definitiva per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti truccati per la nettezza urbana, l’ex delfino di Craxi, oggi tra le fila dell’Udeur di Mastella, rappresenta secondo la Cgil di Napoli “l’unica nota stonata all’interno del Cda”  e la sua nomina è stata bollata subito da più parti come “una mera scelta politica, senza alcuna valenza culturale”. “Deve inaugurarsi una nuova stagione per lo stabile cittadino che rompa con il passato lobbistico e con l’uso personalistico di palcoscenici e fondi pubblici” hanno ribadito i Consiglieri comunali della Federazione della Sinistra puntando il dito anche contro Luca De Fusco, il discusso direttore artistico dello Stabile. Partenopeo d’origine, De Fusco era tornato in città da poco più di un anno  per subentrare al direttore in carica Andrea De Rosa e diventare, a stretto giro, anche patron del Napoli Teatro Festival, l’altra istituzione teatrale campana con cui il Mercadante deve spartirsi le risorse destinate al  territorio. Onde evitare forme di egemonia culturale e risolvere il conflitto d’interessi che lo vede coinvolto, lo staff del Sindaco ha già chiesto a De Fusco di fare un passo indietro rinunciando così al doppio incarico. In attesa di una decisione, “adda passà ‘a nuttata”.